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quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...

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Un cammino condiviso fra missione, cultura, scuola e comunicazioni sociali<br />

Con una seduta intensa si è conclusa, lo scorso 31 gennaio,<br />

la prima sessione del Primo Sinodo Pastorale Diocesano.<br />

Numerosi gli<br />

interrogativi a cui<br />

la Chiesa locale sta<br />

cercando di rispondere<br />

“camminando<br />

insieme”. Al centro<br />

del dibattito, la riflessione.<br />

Che cosa<br />

è stato fatto e che<br />

cosa ancora si può<br />

fare per la famiglia?<br />

Per i giovani?<br />

Per le vocazioni?<br />

Per la cultura? Annunciare<br />

il Vangelo<br />

vuol dire, prima di<br />

tutto, viverlo ogni<br />

giorno. Ma la quotidianità<br />

necessita di ascolto. Solo il confronto trasforma<br />

le risposte in proposte da concretizzare. Fra le esigenze<br />

messe in risalto, quella della formazione. Durante la<br />

seconda seduta di gennaio, i delegati sinodali hanno affrontato<br />

temi quali la vocazione, la missione, la cultura,<br />

la scuola e le comunicazioni sociali. La Vita, ogni vita, è<br />

vocazione. Come mai il numero di ragazzi che decide di<br />

entrare in seminario si è ridotto? Perché i monasteri contano<br />

pochissime presenze e questo costringe a chiuderli?<br />

Fra le proposte, quella di promuovere Giornate vocazionali<br />

parrocchiali o cittadine, ma anche quella di incentivare<br />

visite guidate delle scolaresche nei monasteri del<br />

territorio. La scuola, nel suo ruolo educativo e formativo,<br />

può favorire la crescita culturale della comunità umana<br />

ridestando il valore di cittadinanza attiva, l'impegno per<br />

il sociale, il rispetto e la promozione del bene comune. E<br />

valorizzando il lavoro non come fonte di mero guadagno.<br />

Una cultura, insomma, che riconosca il passato collocandosi<br />

nel presente e proiettandosi nel futuro. La <strong>Diocesi</strong><br />

insiste sull'importanza dell'insegnamento della religione<br />

cattolica nell'istituzione scolastica come occasione di<br />

crescita per i ragazzi e per i giovani. Un insegnamento<br />

aperto all’interdisciplinarità e da collocare nel quadro<br />

delle finalità della scuola stessa. Ma pone l'accento anche<br />

sul ruolo e sulla "particolare attenzione" che meritano le<br />

scuole cattoliche presenti nella <strong>Diocesi</strong>, per la quasi totalità<br />

dell’infanzia. Qual è, inoltre, il rapporto fra <strong>Diocesi</strong><br />

e mezzi di comunicazione locali? La Chiesa “è consapevole<br />

che non è possibile ignorare il ruolo sempre più decisivo<br />

che assumono i mass media". Ma deve adoperarsi<br />

226<br />

Febbraio 2011<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Conclusa la prima delle quattro tappe del Sinodo Pastorale Diocesano<br />

La Vocazione ad una Vita… tutta da vivere<br />

"perché attraverso i mezzi di comunicazione si diffonda<br />

la verità nel rispetto della dignità della persona". In molti<br />

hanno messo in<br />

evidenza "i rischi"<br />

di alcuni programmi<br />

televisivi. Fra<br />

le proposte, quella<br />

di istituire la Giornata<br />

diocesana<br />

per la diffusione<br />

della Stampa Cattolica<br />

e quella di<br />

promuovere, ogni<br />

24 gennaio, giorno<br />

dedicato a San<br />

Francesco di Sales,<br />

patrono dei giornalisti,<br />

l'incontro<br />

del Vescovo con<br />

gli operatori della<br />

comunicazione. La <strong>Diocesi</strong> ha un proprio sito web, un<br />

profilo sul noto social network Facebook ed un Ufficio<br />

per le Comunicazioni Sociali che funge anche da Ufficio<br />

Stampa. Ad <strong>Altamura</strong> esiste da diversi anni anche il giornale<br />

delle parrocchie «Comunità in Cammino». È stata<br />

presa in considerazione la possibilità di avere una pagina<br />

diocesana sul quotidiano «Avvenire». A proposito di Sinodo<br />

Pastorale Diocesano, dal 3 all’11 febbraio scorsi,<br />

in concomitanza con la Giornata Mondiale del Malato<br />

(11 febbraio), si è svolta la visita pastorale del vescovo<br />

monsignor Mario Paciello agli operatori sanitari, ai<br />

malati ricoverati nelle principali strutture operanti nella<br />

<strong>Diocesi</strong> ed alle associazioni di volontariato attive nel<br />

mondo della sanità. I temi della Vita, della Salute e della<br />

Sofferenza saranno affrontati in una delle quattro sessioni<br />

sinodali. La prossima seduta è prevista per i giorni 25,<br />

26 e 28 febbraio.<br />

Anna Maria COLONNA<br />

Ufficio Stampa Sinodo<br />

SINODO<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Questo mese pubblichiamo la relazione presentata ai Delegati Sinodali dal Responsabile della<br />

Commissione Liturgia e Sacramenti<br />

LITURGIA E SACRAMENTI<br />

Il documento discusso in questa sessione<br />

è frutto del lavoro della Commissione<br />

n. 2 “Liturgia 9 e Sacramenti” e della<br />

successiva revisione e integrazione operate<br />

dalla presidenza e dalla segreteria<br />

del Sinodo. Il testo è strutturato grosso<br />

modo secondo l’impianto della sezione<br />

liturgica e sacramentale del Catechismo<br />

re i linguaggi propri di alcune categorie<br />

di persone che alla liturgia si sentono<br />

ancora quasi completamente estranee.<br />

I primi numeri del documento presentano<br />

la liturgia essenzialmente come opera<br />

trinitaria e delineano sommariamente<br />

l’esperienza trinitaria di chi celebra: la<br />

partecipazione, cioè, del celebrante al<br />

pastorale del cardinal Martini Dio educa<br />

il suo popolo. Egli proponeva alla fine<br />

una rilettura dell’intero documento “in<br />

chiave liturgica”. Che portata educativa<br />

ha la liturgia? Pensiamo, ad esempio, a<br />

come la liturgia può plasmare le relazioni<br />

tra le persone nelle nostre comunità.<br />

Veniamo ai sacramenti. Qui viene toccato<br />

da vicino il nostro vissuto ecclesiale<br />

e su questo tasto potremmo probabilmente<br />

essere più sensibili. La Chiesa<br />

si sta interrogando da tempo sui sacramenti<br />

della Iniziazione Cristiana. E qui<br />

evidentemente convergono molti dei<br />

discorsi che abbiamo fatto fino ad ora.<br />

I sacramenti dell’IC plasmano infatti la<br />

nostra identità di cristiani e quando avvertiamo<br />

che questa identità è offuscata<br />

o indebolita siamo portati a rimettere in<br />

discussione le modalità in cui sono celebrati.<br />

Sono in corso in numerose diocesi<br />

parecchi esperimenti di riforma: che<br />

esito avranno? La nostra diocesi si può<br />

impegnare in una riflessione in questo<br />

senso? Il Sinodo potrebbe iniziare ad affrontare<br />

il problema. Un altro tasto delicato<br />

è quello del matrimonio. Oggi più<br />

che mai in questo campo rischiamo che<br />

la liturgia ci sia espropriata e che venga<br />

svuotata del suo senso. Non si tratta ov-<br />

della Chiesa Cattolica, che ci è parso<br />

il più perspicuo e lineare per questo<br />

scopo. Il taglio, invece, con cui abbiamo<br />

scelto di rileggere tutta la materia è<br />

quello racchiuso nell’espressione “arte<br />

di celebrare”, ormai abbastanza consueta<br />

nella bibliografia liturgica. Ce ne<br />

serviamo per mettere in luce soprattutto<br />

due aspetti:<br />

1) La parola “arte” ci ricorda efficacemente<br />

il rapporto fondamentale tra la<br />

fissità di una norma, di un canone, di<br />

una regola e la molteplicità dei suoi esiti,<br />

delle sue attuazioni. Come in molte<br />

arti, anche nella liturgia noi abbiamo un<br />

rigoroso spartito teologico e liturgico (il<br />

rito) che ci permette tuttavia di mettere<br />

in atto ogni volta una celebrazione che<br />

sarà nuova, unica e irripetibile, legata<br />

alla storia, alle persone, alle sensibilità.<br />

2) Inoltre, la parola “arte” richiama<br />

anche l’importanza dei mezzi espressivi,<br />

dei segni e dei linguaggi di cui la<br />

liturgia per suo stesso statuto si serve.<br />

E’ sotto gli occhi di tutti - crediamo - la<br />

necessità di imparare a parlare il meglio<br />

rapporto tra il Padre e il Figlio nello Spirito<br />

Santo. Si indugia qualche istante su<br />

questo non solo per tratteggiare il contesto<br />

teologico in cui andranno inquadrati<br />

tutti i numeri successivi, ma anche<br />

perché ci sembra che questa realtà vada<br />

recepita e meditata ancora meglio nelle<br />

nostre comunità. La dossologia - se ci si<br />

può esprimere così - è, in fondo, il senso<br />

della vita! Per la discussione suggeriamo<br />

innanzitutto di tenere presenti le parole<br />

che il segretario ci ha consegnato a<br />

conclusione della prima sessione: evangelizzazione,<br />

formazione, famiglia. In<br />

che modo - ad esempio - la famiglia può<br />

diventare protagonista della liturgia?<br />

Possiamo avere presenti inoltre alcuni<br />

recenti documenti che senz’altro orienteranno<br />

la vita ecclesiale di questo tempo.<br />

Intendiamo l’esortazione apostolica<br />

postsinodale Verbum Domini di Papa<br />

Benedetto XVI, che dedica naturalmente<br />

uno spazio importante alla proclamazione<br />

liturgica della Parola di Dio, e gli<br />

orientamenti pastorali dell'Episcopato<br />

italiano per il decennio 2010-2020<br />

viamente di badare tanto all’applicazione<br />

di alcune norme, quanto di insegnare<br />

agli sposi a celebrare le loro nozze. La<br />

preparazione al matrimonio può intendersi<br />

come preparazione eminentemente<br />

liturgica? Infine, un cenno almeno al<br />

sacramento della Riconciliazione. Oggi<br />

si dice che sia in crisi, e sicuramente<br />

questo manifesta un grande bisogno di<br />

evangelizzazione. Tuttavia nelle nostre<br />

parrocchie ci accorgiamo anche come<br />

ci sia una richiesta insistente di ascolto:<br />

si possono forse mettere in relazione<br />

questi due momenti senza confusioni?<br />

E’ possibile forse vivere dei momenti di<br />

ascolto come “propedeutici” alla Confessione,<br />

lasciando emergere nelle contraddizioni<br />

della vita e nelle sofferenze<br />

interiori della persona, alla luce della<br />

parola di Dio, istanze bisognose di conversione?<br />

Siamo tutti consapevoli che<br />

nella liturgia e nei sacramenti si gioca il<br />

nostro modo di essere Chiesa e, anzi, la<br />

nostra stessa possibilità di essere Chiesa.<br />

E’ bello e necessario che nel Sinodo<br />

la Chiesa si interroghi su questo.<br />

possibile questi linguaggi con tutte le Educare alla vita buona del Vangelo. A<br />

Don Nicola CHIARULLI<br />

loro potenzialità, nonché la necessità di questo proposito ricordo la conclusione,<br />

Presidente Commissione<br />

decodificare ed eventualmente assume- per me inattesa, di una famosa lettera<br />

“Liturgia e Sacramenti”<br />

6<br />

Marzo 2011

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