quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
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Sinodo: Continua il lavoro dei delegati sinodali<br />
DIAKONIA: IL SERVIZIO DELLA CARITÀ<br />
All’interno delle indicazioni del magistero<br />
episcopale di questi anni guidati<br />
da sua Ecc.za mons. Paciello, ,<br />
(Le lectio sul “Pozzo di Giacobbe”,<br />
La lettera quaresimale “Cenere e fuoco”,<br />
“Carissimi don…”, “Da uomo<br />
a uomo, ecc.), il lavoro svolto dalla<br />
commissione sinodale sulla Carità,<br />
nella raccolta dei contributi delle<br />
comunità di base della <strong>Diocesi</strong> ed il<br />
successivo confronto con gli uffici di<br />
pastorale sociale e della salute, hanno<br />
prodotto una proposta di testo, che è<br />
stato pubblicato nel <strong>quaderno</strong> sinodale<br />
e che i delegati sinodali hanno<br />
tra le mani come strumento di lavoro.<br />
In più, tenendo presente quanto<br />
Benedetto XVI nelle sue encicliche<br />
ma soprattutto nella Deus caritas est<br />
dice:nel n. 25: “Giunti a questo punto,<br />
raccogliamo dalle nostre riflessioni<br />
due dati essenziali: L'intima natura<br />
della Chiesa si esprime in un triplice<br />
compito: annuncio della Parola di Dio<br />
(kerygma-martyria), celebrazione dei<br />
Sacramenti (leiturgia), servizio della<br />
carità (diakonia). Sono compiti che si<br />
presuppongono a vicenda e non possono<br />
essere separati l'uno dall'altro.<br />
La carità non è per la Chiesa una specie<br />
di attività di assistenza sociale che<br />
si potrebbe anche lasciare ad altri, ma<br />
appartiene alla sua natura, è espressione<br />
irrinunciabile della sua stessa<br />
essenza”. Perciò, parlare di Carità,<br />
vuol dire parlare del Mistero cristiano<br />
in toto, come esperienza necessaria e<br />
costitutiva dell’essere cristiano ogni<br />
giorno, a prescindere dalle questioni<br />
e dalle emergenze sulle povertà e<br />
fragilità. Carità è Cristo, rivelazione e<br />
prolungamento della Misericordia del<br />
Padre. Non è fuori luogo ricordare<br />
che Benedetto XVI ha precisato che:<br />
”All'inizio dell'essere cristiano non<br />
c'è una decisione etica o una grande<br />
idea, bensì l'incontro con un avvenimento,<br />
con una Persona, che dà alla<br />
vita un nuovo orizzonte e con ciò la<br />
direzione decisiva” (Deus caritas est,<br />
n.1).<br />
Di logica conseguenza, è quel nuovo<br />
orizzonte, quella direzione decisiva,<br />
Maggio 2011<br />
che permette ai membri sinodali e, attraverso<br />
di loro, a tutti i cristiani della<br />
nostra Chiesa locale di interrogarsi<br />
sulla loro identità e sulla efficacia<br />
della loro presenza nella quotidianità<br />
della vita, nelle dinamiche relazionali<br />
e nelle esigenze della società tutta.<br />
In rapporto al bene comune, infine, la<br />
Carità ha una responsabilità ed un’efficacia<br />
ben sottolineata nella stessa<br />
Deus caritas est al n.28: “L'amore<br />
— caritas — sarà sempre necessario,<br />
anche nella società più giusta. Non<br />
c'è nessun ordinamento statale giusto<br />
che possa rendere superfluo il servizio<br />
dell'amore. Chi vuole sbarazzarsi<br />
dell'amore si dispone a sbarazzarsi<br />
dell'uomo in quanto uomo. Ci sarà<br />
sempre sofferenza che necessita di<br />
consolazione e di aiuto. Sempre ci sarà<br />
solitudine. Sempre ci saranno anche<br />
situazioni di necessità materiale nelle<br />
quali è indispensabile un aiuto nella<br />
linea di un concreto amore per il prossimo.<br />
Lo Stato che vuole provvedere<br />
a tutto, che assorbe tutto in sé, diventa<br />
in definitiva un'istanza burocratica<br />
che non può assicurare l'essenziale di<br />
cui l'uomo sofferente — ogni uomo<br />
— ha bisogno…”. Ma, “L'amore del<br />
prossimo radicato nell'amore di Dio è<br />
anzitutto un compito per ogni singolo<br />
fedele, ma è anche un compito per<br />
l'intera comunità ecclesiale, e questo<br />
a tutti i suoi livelli: dalla comunità lo-<br />
COMUNITÀ IN CAMMINO<br />
5<br />
SINODO<br />
cale alla Chiesa particolare fino alla<br />
Chiesa universale nella sua globalità.<br />
Anche la Chiesa in quanto comunità<br />
deve praticare l'amore. Conseguenza<br />
di ciò è che l'amore ha bisogno anche<br />
di organizzazione quale presupposto<br />
per un servizio comunitario ordinato.<br />
La coscienza di tale compito ha avuto<br />
rilevanza costitutiva nella Chiesa fin<br />
dai suoi inizi (At 2, 44-45): « Tutti<br />
coloro che erano diventati credenti<br />
stavano insieme e tenevano ogni cosa<br />
in comune; chi aveva proprietà e sostanze<br />
le vendeva e ne faceva parte a<br />
tutti, secondo il bisogno di ciascuno<br />
» (Deus caritas est, n20). Perciò, nel<br />
ricordare quello che lo stesso Papa<br />
nella Caritas in Veritate sottolinea e,<br />
cioè, come l’esperienza della Carità<br />
è utile e necessaria alla stessa vita di<br />
Chiesa autenticamente missionaria, in<br />
quanto ne verifica la sua vitalità e incidenza,<br />
come anche alla stessa società,<br />
che senza di essa sarebbe disumana,<br />
mai come in questa occasione si<br />
evidenziano verissime le osservazioni<br />
sia di Santa Teresa del Bambin Gesù,<br />
che di Padre Annibale di Francia rispettivamente:<br />
“Quando sono caritatevole<br />
è solo Gesù che agisce in me”;<br />
e “I poveri ci sono e possono essere<br />
un dono di Dio ma senza Gesù, scocciano”.<br />
Don Vito CASSESE<br />
Presidente della Commissione<br />
SINODO<br />
COMUNITÀ IN CAMMINO<br />
Sinodo: relazione introduttiva al tema della terza seduta della terza sessione<br />
del 10-11-13 giugno 2011<br />
VITA, SALUTE, SOFFRENZA<br />
Nella seduta di giugno, siamo chiamati a riflettere insieme<br />
sui temi della vita, della salute e della sofferenza, per individuare<br />
nella nostra <strong>Diocesi</strong> - per il futuro - linee di azione<br />
pastorale all’altezza dei tempi. Si tratta di ambiti delicati<br />
e attuali per la vita delle nostre Comunità, delle famiglie<br />
e della società in cui viviamo. Si suole parlare di temi<br />
etici particolarmente “sensibili”. Essi sono trattati nei numeri<br />
318-364 del nostro “Strumento di Lavoro” sinodale.<br />
Dall’esame<br />
delle risposte,<br />
che le Parrocchie<br />
nella fase<br />
preparatoria<br />
hanno dato al<br />
“questionario”<br />
riguardante<br />
tali argomenti,<br />
abbiamo rilevato<br />
delle luci<br />
e delle ombre,<br />
aspetti positivi<br />
e lacune.<br />
E’ positivo<br />
che le nostre<br />
Comunità<br />
parrocchiali<br />
siano sensibili<br />
e attente alle questioni riguardanti la vita e la morte, la<br />
salute e la malattia, la condizione degli anziani e dei diversamente<br />
abili. In esse è diffuso un atteggiamento contrario<br />
alla pratica dell’aborto e un giudizio negativo nei<br />
confronti dell’eutanasia. In genere, i malati, gi anziani,<br />
i diversamente abili non sono considerati uno “scarto”,<br />
ma una “risorsa” per la comunità civile ed ecclesiale.<br />
E’ considerato elemento positivo anche il ministero dei<br />
cappellani negli ospedali e quello dei ministri straordinari<br />
della Comunione nelle parrocchie, dove affiancano i<br />
sacerdoti nell’assistenza spirituale dei malati. Ad oggi, il<br />
loro numero raggiunge complessivamente poco più delle<br />
350 unità. Altra luce è data dalla presenza in <strong>Diocesi</strong><br />
dell’Ospedale “F. Miulli” quale Ente Ecclesiastico e quale<br />
struttura sanitaria “di eccellenza” in ambito regionale<br />
e nazionale. Da non trascurare l’esistenza nel territorio<br />
della <strong>Diocesi</strong> di altre strutture sanitarie pubbliche. Tra le<br />
ombre o lacune emerse, c’è da dire che l’aborto è diffuso<br />
nei nostri Paesi come nel resto della Puglia soprattutto<br />
tra le ragazze di età inferiore ai 18 anni, anche se esso<br />
rimane un fenomeno ancora in parte sommerso. Nella<br />
predicazione e nella catechesi non sono sufficientemente<br />
presenti i temi della bioetica. Circa la cura e l’assistenza<br />
4<br />
ai malati non sempre c’è intesa e collaborazione tra le famiglie<br />
e gli operatori sanitari e, nella gestione delle strutture<br />
sanitarie, l’efficienza e la razionalizzazione dei costi<br />
non sempre facilitano l’umanizzazione dei rapporti con i<br />
malati. Dal punto di vista religioso, poi, l’assistenza degli<br />
infermi negli ospedali è spesso ridotta al solo ministero<br />
del cappellano.<br />
Il capitolo dello “Strumento di Lavoro” dedicato al tema<br />
“Vita, Salute,<br />
Sofferenza” è<br />
suddiviso in<br />
tre parti:<br />
1 – La dignità<br />
della vita<br />
umana: dono<br />
e responsabilità;<br />
2 – Malattia,<br />
assistenza e<br />
cura degli infermi;<br />
3 – Anziani.<br />
Le prime due<br />
parti sono più<br />
complesse e<br />
articolate; la<br />
terza parte,<br />
monotematica, è più semplice e più breve. Il tema riguardante<br />
i diversamente abili, che pure era compreso<br />
nel nostro questionario cui hanno risposto le parrocchie,<br />
è stato inserito tra le questioni sociali affrontate nella Seduta<br />
precedente a questa, nel tema: “ lavoro e questiono<br />
sociali”. La prima parte, riguardante la vita umana,<br />
inizia dalla considerazione della vita come dono di Dio,<br />
per passare poi a considerare i nodi problematici quali<br />
l’aborto, la fecondazione artificiale, l’eutanasia e l’accanimento<br />
terapeutico. Su questi problemi ci si interroga,<br />
non solo a livello medico-scientifico, ma soprattutto a<br />
livello di Chiesa e si sostiene la responsabilità educativa<br />
della Comunità cristiana nel promuovere, insieme ad<br />
altre agenzie educative, una cultura della vita, specialmente<br />
tra i giovani; nel sostenere e favorire la ricerca<br />
medica circa la terapia del dolore attraverso le cure palliative<br />
e nell’affiancare con amore le famiglie nell’accompagnamento<br />
pastorale del morente. Si sollecita la<br />
creazione nella nostra <strong>Diocesi</strong> di servizi di assistenza e di<br />
accompagnamento dei malati terminali (es. l’ hospice), si<br />
avanza la proposta di costituire un’équipe di persone con<br />
competenze professionali interdisciplinari, che possa offrire<br />
alle famiglie interessate informazioni e consulenze<br />
Giugno/Luglio 2011<br />
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