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quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...

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Primo Sinodo Pastorale Diocesano: al via la<br />

seconda tappa<br />

RISCOPRIRE LA BELLEZZA<br />

SOBRIA DELLA LITURGIA<br />

Nei segni e nei testi liturgici c’è un tesoro ancora in buona parte<br />

inesplorato. Ma i segni parlano quando vengono compresi. Questo<br />

richiede uno sforzo di condivisione, di coinvolgimento, di<br />

comunicazione e di cambiamento affinché nessuno<br />

rimanga indietro, ritrovandosi, poi, a percorrere<br />

cammini solitari. Con la seduta del 25, 26 e 28 febbraio<br />

scorsi è stata introdotta la discussione della<br />

seconda area tematica del Primo Sinodo Pastorale<br />

Diocesano, quella relativa a Liturgia e Sacramenti.<br />

Al centro del dibattito, la cura dell’aspetto e degli<br />

spazi liturgici e la necessità di una chiesa povera di<br />

ornamenti superflui. Alla comprensione della centralità<br />

dell’altare si accompagna l’importanza del<br />

canto e del silenzio durante la liturgia. È il silenzio<br />

di una comunità immersa in Dio. «Occorre riflettere<br />

sulle parole dei canti perché quando si canta<br />

vengono dette un sacco di bugie», ha sottolineato<br />

più volte il vescovo monsignor Mario Paciello.<br />

Riflettere significa anche mettersi in ascolto. Tante<br />

volte le preghiere vengono pronunciate in maniera<br />

abitudinaria. Secondo le parole del Vescovo «è necessario cambiare<br />

mentalità». Il Sinodo deve lanciare sfide. La liturgia è Mistero<br />

che richiede una partecipazione consapevole da parte dei<br />

fedeli attraverso gesti e atteggiamenti. Non si tratta di un insieme<br />

di compiti da sbrigare. Il gesto liturgico è un atto sacro. Fra i servizi<br />

liturgici delle comunità parrocchiali, l’animazione. La <strong>Diocesi</strong><br />

ha un proprio coro e, attraverso l’Ufficio liturgico, propone<br />

periodicamente percorsi di formazione. Nelle parole del Vescovo,<br />

la necessità di una piena sintonia fra ciò che si celebra e ciò che<br />

si vive. È stata ribadita anche la necessità dell’uniformità delle<br />

celebrazioni e di un’attenta distribuzione dei compiti secondo i<br />

doni di ognuno, senza che questo crei tensioni. Ruoli e compiti<br />

non vanno vissuti come cosa propria, «perché tutto appartiene a<br />

Cristo e serve all’edificazione della Chiesa». L’invito, dunque, è<br />

ad una partecipazione attiva dei fedeli, che non devono sentirsi né<br />

ospiti né estranei, ma membri di una comunità.<br />

Marzo 2011<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

INCONTRARE CRISTO<br />

NEI SACRAMENTI<br />

La <strong>Diocesi</strong> si interroga sul modo in cui vengono celebrati e somministrati<br />

i Sacramenti, spesso vissuti come eventi personali o<br />

familiari. Invece hanno una portata comunitaria. L’argomento è<br />

stato affrontato durante la seduta sinodale dell’11, 12 e 14 marzo<br />

scorsi. Per accostarsi ai Sacramenti occorre comprenderli e questo<br />

richiede una preparazione adeguata, che diventa cammino di<br />

fede. Si tratta, infatti, di un itinerario che porta alla ricoperta del<br />

Vangelo. Ribadita<br />

la necessità di<br />

«far prendere coscienza<br />

della colpa<br />

e del peccato»<br />

in un’epoca in cui<br />

tutto è ritenuto lecito.<br />

Il primo vero<br />

incontro con Cristo<br />

avviene nel<br />

Battesimo, che<br />

rappresenta uno<br />

dei Sacramenti<br />

dell’Iniziazione<br />

Cristiana. Gli altri<br />

sono Confermazione<br />

ed Eucarestia.<br />

Ordine Sacro e Matrimonio costituiscono i Sacramenti<br />

al servizio della Comunione. Riconciliazione ed Unzione degli<br />

Infermi, i Sacramenti di Guarigione. Riflessioni ha suscitato la<br />

superficialità con cui, spesso, ci si accosta ai Sacramenti, doni da<br />

accogliere. Il Battesimo di un figlio è riscoperta del proprio Battesimo.<br />

Fra gli aspetti affrontati, la fatica ed il disagio avvertiti da<br />

numerosi fedeli nei confronti del Sacramento della Riconciliazione.<br />

L’accento è stato posto sull’importanza della pratica dell’esame<br />

di coscienza, che presuppone un cammino di formazione. Occorre<br />

imparare a vivere la riconciliazione donando e ricevendo il<br />

perdono in parrocchia, nei luoghi di lavoro e in famiglia. Il senso<br />

dell’Unzione degli Infermi, invece, è la comunione con Cristo<br />

sofferente. A questo Sacramento di Guarigione si accompagna la<br />

preghiera per e con le famiglie degli ammalati, che vanno sostenute.<br />

Anna Maria COLONNA - Ufficio Stampa Sinodo<br />

L’INTUIZIONE DI UN VECCHIO CARDINALE APPENA ELETTO PAPA<br />

4 Ottobre 1958, sono in viaggio verso un piccolo paese tanti del magistero della Chiesa, perplessità e dubbi. Ne ho<br />

di montagna della Lucania dove mi è stata assegnata una avuto una piccola prova in una riunione di sacerdoti e laici<br />

cattedra nella Scuola Media Statale, per l’insegnamento di nell’episcopio della nostra città, durante la quale qualche<br />

materie letterarie. E’ una data importante per me, perché sacerdote lo definiva “ Concilio della rivoluzione”. Allo-<br />

apre la mia vita ad un lavoro che continuerà nel tempo per ra mi venne in<br />

lunghi anni. Il panorama che si presenta alla mia vista è mente e sulle<br />

quasi magico: piccoli paesi appollaiati sui monti, che appa- labbra la seiono<br />

e improvvisamente scompaiono avvolti nella nebbia, guentedoman- fra tornanti che si susseguono e che fanno tenere il fiato da. “allora è<br />

sospeso. Nello stesso tempo il mio pensiero va a Roma, tutta colpa dello<br />

dove in S. Pietro si sta svolgendo l’incoronazione di papa Spirito Santo?”.<br />

Giovanni XXIII, che sarà definito il “ Papa Buono”. Cerco La risposta è ab-<br />

di immaginare con la fantasia lo svolgimento di tale evenbastanza chiara<br />

to, rattristata di non poterlo seguire neanche per televisio- e i fatti succesne<br />

e nello stesso tempo ignara, come tanti altri, di ciò che sivi ne daranno<br />

questo Pontefice, già avanti negli anni, susciterà nella vita ragione.<br />

della Chiesa con l’indizione del Concilio Vaticano II. L’ Chiara<br />

avvenimento susciterà in molti, soprattutto nei rappresen- CARISSIMO<br />

SINODO<br />

7<br />

PILLOLE SUL CONCILIO<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Sinodo: Benedizioni e Pietà Popolare<br />

TRA RESPONSABILITÀ EDUCATIVA E TRADIZIONE<br />

Con la riunione del 28 marzo scorso si è conclusa la se-<br />

conda sessione del nostro <strong>sinodo</strong>. Oggetto della discussione,<br />

tenutasi nelle riunioni del 25, 26 e 28 marzo, la sezione<br />

dello Strumento di lavoro riguardante le benedizioni e la<br />

pietà popolare, che conclude l’area relativa alla liturgia e<br />

ai sacramenti. Pochi i numeri oggetto del dibattito quanto<br />

intensi i momenti di confronto<br />

e scambio. Da questi momenti<br />

è emerso come la pietà popolare<br />

costituisca anche ai nostri<br />

giorni una dimensione rilevante<br />

della vita ecclesiale e come<br />

essa possa diventare un veicolo<br />

educativo di valori della<br />

tradizione cristiana, riscoperti<br />

nel loro significato più autentico:<br />

resa sobria e rinnovata nei<br />

contenuti e nelle forme, infatti,<br />

essa consente di raggiungere<br />

coloro che altrimenti resterebbero<br />

ai margini del percorso di<br />

fede comunitario. Si è sottolineata<br />

l’importanza della festa<br />

quale momento in cui rafforzare<br />

il proprio sentirsi parte di una comunità. Essa, nelle sue<br />

due dimensioni – sacra e profana - potrebbe favorire l’incontro,<br />

lo scambio e il confronto tra generazioni stesse, che<br />

spesso vivono in mondi separati ed estranei a causa dell’impoverimento<br />

e della frammentazione delle relazioni. Ci si<br />

è chiesti come garantire l’intreccio armonico di questi due<br />

aspetti che la caratterizzano. Ci si è chiesti, peraltro, come<br />

LA MUSICA ACCENDE LA VITA INTERIORE<br />

Il giorno quattro aprile 2011 nella maestosa Cattedrale di<br />

<strong>Altamura</strong>, tutte le forze dell’ordine (Finanza, Carabinieri,<br />

Esercito, Polizia di Stato, Polizia Municipale) hanno<br />

condiviso un momento di preghiera. La liturgia è stata<br />

resa solenne dall’organo a canne, suonato dalla pianista<br />

Anna Fiore accompagnato da alcuni componenti del coro<br />

della Cattedrale integrato da un gruppo di militari<br />

dell’Esercito della compagnia di <strong>Altamura</strong>. Esso<br />

è stato diretto con magnanimità dall’illustre direttrice<br />

Tota Milena, nonché assistente della Polizia<br />

di Stato. La celebrazione è stata presieduta<br />

da sua Eccellenza Mons. Mario Paciello, il quale<br />

durante l’omelia ha ricordato il momento drammatico<br />

e difficile che l’Italia sta vivendo nell'accogliere<br />

i tanti rifugiati che stanno percorrendo<br />

le nostre Regioni. Egli, inoltre, ha affermato “che<br />

come non mai risulta impellente invocare in questo<br />

giorno la pace e la protezione di Dio Padre su<br />

tutti i militari impegnati in campo a gestire tale<br />

situazione con iniziative di emergenza”. E’ stata<br />

4<br />

conciliare la responsabilità educativa della Chiesa locale in<br />

quanto madre, grembo accogliente in cui si è generati come<br />

figli di Dio e in cui si fa esperienza del suo amore, ma anche<br />

maestra chiamata ad essere colonna e sostegno della verità<br />

(1 Tm 3, 15), e il rispetto delle tradizioni presenti nel nostro<br />

territorio diocesano. Alle posizioni più radicali si sono<br />

affiancate quelle di<br />

chi ha rievocato i<br />

propositi di cambiamento<br />

fatti in<br />

passato e oggetto<br />

di documentazione,<br />

sottolineando<br />

le difficoltà incontrate<br />

nella loro<br />

attuazione. Ci si è<br />

detti anche quanto<br />

in realtà ogni meta<br />

esiga per il suo raggiungimentopazienza,<br />

gradualità,<br />

progettualità coraggiosa<br />

e impegno<br />

duraturo, oltre che<br />

collaborazione ed unità intorno alla persona del Vescovo.<br />

La prossima sessione si aprirà il prossimo 13 maggio, con<br />

l’analisi dell’area relativa alla carità. Quello stesso ardore<br />

che infiammò i cuori dei discepoli di Emmaus ci consenta<br />

di riconoscere la presenza del Risorto lungo questo nostro<br />

cammino.<br />

Suor CHIARALUCE<br />

la musica che ha deliziato l’orecchio dei presenti. Essa,<br />

infatti, fa emergere la parte più bella e segreta di noi esseri<br />

umani, quella in cui siamo “veramente noi” quella<br />

che può incontrare Dio. Mi piace concludere questa breve<br />

riflessione con le parole di ROMAIN ROLLAND (1866-<br />

1944) “La musica è il canto dei secoli e il fiore della storia,<br />

nasce dalla gioia e dal dolore degli uomini”<br />

Caterina CASIELLO<br />

Aprile 2011<br />

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