quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ti gli ecclesiastici a riunirsi e raggiungere un accordo.<br />
Unanimemente furono fatti voti presso il papa, perché<br />
l’arcidiacono D. Giovanni di Roberto Santoro, da loro<br />
indicato, fosse nominato vescovo di <strong>Gravina</strong>.<br />
Tale designazione fu accettata dal pontefice Martino<br />
V che la ratificò con bolla del 13 giugno 1429, ma<br />
creò, così, un pericoloso precedente, poiché da allora<br />
in poi il clero gravinese credette d’essere un suo diritto<br />
quello di indicare la persona chiamata a sedere sulla<br />
cattedra vescovile. Alla morte del Santoro, infatti, gli<br />
ecclesiastici si divisero in due fazioni: una sostenne l’elezione<br />
di D. Antonio de Trinchidella, il cui nome, però,<br />
non fu gradito al papa Eugenio IV, l’altra si dichiarò<br />
partigiana di un tal Giacomo (forse di <strong>Gravina</strong>) che<br />
venne sostenuto dall’antipapa Felice V.<br />
La questione della successione ebbe termine con la<br />
nomina di un Amministratore perpetuo della Chiesa<br />
gravinese nella persona del potente Marino Orsini, arcivescovo<br />
di Taranto.<br />
Nel momento in cui sembrò profilarsi all’orizzonte<br />
un periodo di pace e tranquillità, un grave disastro si<br />
abbatté sulla città e sulla Chiesa.<br />
Secondo quanto narrano gli storici locali, un tremendo<br />
terremoto verificatosi nella notte tra il 4 e 5 dicembre<br />
1456 rase al suolo fin dalle fondamenta la cattedrale<br />
di <strong>Gravina</strong>; stessa sorte toccò all’annesso episcopio e<br />
al vicino castello detto degli Altavilla 42 .<br />
42 Ivi, pp. 174-178. Il crollo della cattedrale e degli altri palazzi<br />
del potere religioso e politico è solamente congetturato dal<br />
Nardone, che si rifà a quanto narrato dalle storie di quei paesi<br />
che ne furono colpiti, anche molto duramente. Con onestà<br />
intellettuale, egli ammette di non aver trovato nei documenti<br />
da lui consultati neanche una piccola menzione. Attribuisce<br />
però all’opera distruttiva del fenomeno tellurico la colpa<br />
della decadenza di molti centri popolati da comunità religio-<br />
31