quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
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SINODO<br />
COMUNITÀ IN CAMMINO<br />
RELAZIONE INTRODUTTIVA AL TEMA “I LAICI”<br />
In questa seduta siamo chiamati a riflettere insieme sul tema<br />
dei “Laici”, per analizzare ed individuare nella nostra <strong>Diocesi</strong><br />
le linee per un’azione pastorale, che aiutino a delineare sempre<br />
meglio l’identità del laico, la sua formazione, la sua correspon-<br />
sabilità e collaborazione nella comunione nella Chiesa Locale.<br />
Tale tema è trattato nei numeri 418-433 del nostro “Strumento<br />
di Lavoro” sinodale. La risposta delle Comunità parrocchiali<br />
e dei gruppi è stata limitata a pochi Questionari. Da un esame<br />
approfondito delle risposte, che ogni Comunità parrocchiale<br />
ha offerto nella fase preparatoria (dai “Questionari”), possiamo<br />
rilevare delle “luci” e delle “ombre”, che ora vado a<br />
proporvi in sintesi: LUCI: si rileva una buona disposizione da<br />
parte dei laici alla formazione e alla collaborazione all’interno<br />
della Comunità,<br />
nell’assunzione<br />
delle responsabilità,<br />
avvertendo il<br />
bisogno di “camminare<br />
insieme”.<br />
Un ritorno sempre<br />
più consapevole al<br />
gusto per la preghiera,<br />
la contemplazione<br />
e la vita<br />
liturgica e sacramentale.<br />
OMBRE:<br />
pur essendoci il<br />
desiderio di formarsi,<br />
si sottolinea,<br />
tra le ombre<br />
o le lacune, una<br />
conoscenza scarsa<br />
della Parola di<br />
Dio, dei Documenti<br />
del Magistero e, in parte, di quelli diocesani. Dai Questionari<br />
emerge anche che, in alcune Comunità, i laici non si sentono<br />
molto valorizzati dai loro Pastori. Tuttavia, non sempre i laici,<br />
pur invitati e sollecitati dai Pastori, rispondono agli inviti per<br />
formarsi e collaborare con corresponsabilità. Non di rado, si<br />
nota una certa indifferenza religiosa, uno scollamento tra fede<br />
e pratica religiosa e scarsa sollecitudine verso gli ultimi e i<br />
poveri. QUESTIONI APERTE: un’attenzione maggiore verso<br />
una qualificata corresponsabilità all’interno delle Comunità<br />
parrocchiali; un’attenzione e sensibilità verso le nuove povertà<br />
odierne; esigenza avvertita dai laici per una maggiore presenza<br />
di essi negli organismi ecclesiali di partecipazione, perché,<br />
nel confronto e nel dialogo con i Pastori, le loro capacità e<br />
le loro specifiche competenze siano maggiormente valorizzate<br />
per un coinvolgimento più fattivo e concreto all’interno delle<br />
Unità Pastorali, in una Pastorale del territorio, specialmente<br />
verso i giovani e i loro ambienti di vita. SUDDIVISIONE DEI<br />
CAPITOLI. I numeri dello “Strumento di Lavoro” sono così<br />
suddivisi:<br />
1. Identità laicale: il termine “laico”; la condizione secolare<br />
del Laico. In questa 1a parte si cerca di delineare chi è il “laico”,<br />
che partecipa all’evangelizzazione. Viene messa a fuoco<br />
la vita del laico alla luce dei “tre Uffici”, derivanti dal loro<br />
Battesimo, e il loro ruolo di evangelizzatori.<br />
2. La formazione laicale: il laico e le Comunità ecclesiali; il<br />
4<br />
laico tra contemplazione ed impegno. In questa 2a parte, si<br />
analizza l’impegno missionario del laico all’interno della Comunità<br />
ecclesiale e all’esterno nel territorio, la necessaria e<br />
continua sua formazione. Viene sottolineata l’esigenza di un<br />
impegno fattivo del laico, che ha la sua radice nella contemplazione<br />
del Mistero di Cristo, mediante itinerari di spiritualità<br />
laicale.<br />
3. La corresponsabilità e collaborazione: la collaborazione<br />
con i Pastori; la cura delle relazioni nelle Aggregazioni Laicali;<br />
i laici nella Chiesa Locale. In questa 3a parte, si mette a<br />
fuoco l’inserimento del laico all’interno delle varie attività e<br />
strutture, in cui è invitato a lavorare, condividendo la vita e la<br />
missione della Chiesa, valorizzando i carismi e i ministeri propri<br />
laicali, a livello<br />
parrocchiale, nelle<br />
Unità Pastorali e a<br />
livello diocesano.<br />
Viene evidenziata la<br />
cura relazionale dei<br />
laici, inseriti nelle<br />
Aggregazioni Laicali<br />
ecclesiali, con<br />
speciale attenzione<br />
alla singolare ministerialitàdell’Azione<br />
Cattolica.<br />
4. Se dovessi scegliere<br />
una icona per<br />
indicare la missione<br />
dei laici nel «portare<br />
la forza del Vangelo<br />
nel cuore della cultura<br />
e delle culture»<br />
(cf. Giovanni Paolo<br />
2°, Catechesi Tradendae, n°53), farei riferimento, anzitutto,<br />
alla lotta di Giacobbe, che sul fiume Jabbok lotta fino allo<br />
spuntare dell’aurora (cf. Gn.32,25-32), sottolineando il “combattimento<br />
spirituale che ogni laico deve affrontare per la sua<br />
missione nel mondo; e alla visione di Ezechiele delle acque<br />
che escono dal nuovo tempio (immagine di Cristo e di quanti<br />
Lo scelgono come Via-Verità-Vita), che, dopo aver attraversato<br />
come un grande fiume la nostra storia, sanano i cuori, le<br />
menti, le esistenze degli uomini e delle donne del nostro tempo,<br />
e «dove giungono le acque, risanano, e là dove giungerà il<br />
torrente tutto rivivrà» (Ez.47,9b). Il laico, così, è colui che è<br />
chiamato a riportare al centro la speranza, secondo le parole<br />
della Costituzione Pastorale della Chiesa nel Mondo Contemporaneo:<br />
«Il futuro dell’umanità è riposto nelle mani di chi è<br />
capace di trasmettere alle generazioni di domani “ragioni di<br />
vita e di speranza”», nella complessa avventura umana, guidato<br />
dallo Spirito. A quarant’anni dal Concilio Vaticano II, il<br />
tema della vocazione e dell’azione dei laici nella vita e nella<br />
missione della Chiesa richiede una attenta riflessione e una<br />
nuova progettualità, che affidiamo a questo Sinodo Pastorale.<br />
Concludendo, invito tutti i presenti, animati dallo Spirito,<br />
ad individuare indicazioni creative e stimolanti, perché i laici<br />
possano essere dei preziosi, formati e generosi collaboratori al<br />
servizio di Cristo Gesù, all’interno delle Comunità e sul territorio.<br />
Don Sante FERRULLI<br />
CHIESA<br />
Novembre 2011<br />
COMUNITÀ IN CAMMINO<br />
Il Primo Sinodo Pastorale Diocesano si chiude con una celebrazione carica di emozioni e si apre<br />
l’Anno Eucaristico che preparerà il Congresso Eucaristico Diocesano<br />
2<br />
MettiaMo da parte gli abiti vecchi<br />
Il vescovo Mario Paciello consegna alle parrocchie la “bussola” per il nuovo cammino della <strong>Diocesi</strong><br />
Si è chiuso lo scorso 7 dicembre, con<br />
una celebrazione carica di emozioni,<br />
il Primo Sinodo Pastorale Diocesano.<br />
Nella stessa giornata la Chiesa<br />
locale ha salutato l’apertura dell’Anno<br />
Eucaristico, in preparazione al<br />
Congresso Eucaristico Diocesano<br />
(30 settembre - 6 ottobre 2012). Un<br />
momento storico per la <strong>Diocesi</strong> di<br />
<strong>Altamura</strong>-<strong>Gravina</strong>-<strong>Acquaviva</strong> delle<br />
Fonti, che, 25 anni dopo la sua nascita,<br />
è pronta a raccontare e a vivere<br />
i risultati di questo primo Sinodo.<br />
Affollata, ma attenta e silenziosa, la<br />
Sala Polifunzionale annessa al Santuario<br />
della Madonna del Buoncammino,<br />
dove, esattamente un anno fa,<br />
si è svolta anche la celebrazione di<br />
apertura dell’Anno Sinodale. Monsignor<br />
Mario Paciello ha consegnato<br />
simbolicamente alle 40 parrocchie<br />
della <strong>Diocesi</strong> il Libro del Sinodo,<br />
prezioso strumento-guida della nuova<br />
strada che la Chiesa locale percorrerà,<br />
bussola fondamentale per l’itinerario<br />
da intraprendere. Il Vescovo<br />
ha voluto donare alle comunità parrocchiali<br />
anche un Evangeliario a ricordo<br />
dell’evento sinodale. Dal 23 al<br />
29 gennaio, il Libro del Sinodo verrà<br />
affidato a tutte le altre realtà presenti<br />
nella <strong>Diocesi</strong>. Non è un caso che<br />
l’evento sia stato celebrato nella solennità<br />
dell’Immacolata. Monsignor<br />
Paciello, nel corso dell’anno, ha<br />
invitato costantemente<br />
a «camminare<br />
insieme<br />
sotto la guida<br />
di Maria».<br />
Il Vescovo,<br />
nell’omelia<br />
di apertura<br />
del Sinodo,<br />
ricordava<br />
che «nessun<br />
sacerdote o<br />
fedele laico,<br />
nessuna comunitàparrocchiale<br />
o associazione possono, da<br />
soli, dare risposte adeguate ai problemi<br />
che il contesto culturale, i mezzi<br />
di comunicazione, le scoperte della<br />
scienza ed il progresso della tecnica<br />
impongono». La parola Sinodo,<br />
infatti, vuol dire «camminare insieme».<br />
Uno accanto all’altro. «Fino ad<br />
oggi lo Spirito Santo e noi abbiamo<br />
celebrato il Sinodo - ha sottolineato<br />
monsignor Paciello nell’omelia dello<br />
scorso 7 dicembre - ora il Sinodo,<br />
con la Grazia dello Spirito e la nostra<br />
disponibilità, deve celebrare la nostra<br />
nuova vita». La <strong>Diocesi</strong> è pronta<br />
ad indossare una veste rinnovata<br />
«mettendo da parte gli abiti vecchi».<br />
Il Vescovo ha esortato i presenti a<br />
fare del Libro del Sinodo «il vademecum<br />
di una<br />
missione continua<br />
in tutti gli<br />
ambiti di vita<br />
e in tutti gli<br />
ambienti della<br />
società». Ed ha<br />
posto l’accento<br />
su tre priorità.<br />
«Se scremiamo<br />
al massimo<br />
l’essenza dei<br />
532 articoli del Libro del Sinodo, se<br />
andiamo alla ricerca del suo DNA,<br />
emergono tre parole, evangelizzazione,<br />
formazione, comunione». Nel<br />
corso della celebrazione il vescovo<br />
ha comunicato che il Santo Padre<br />
ha conferito il titolo onorifico<br />
di Monsignore a tre sacerdoti: don<br />
Vito Colonna, vicario generale della<br />
<strong>Diocesi</strong>, nominato Prelato d’onore di<br />
Sua Santità, don Mimmo Giannuzzi,<br />
segretario del Sinodo e vicario pastorale<br />
del Centro per la Formazione<br />
ed il Coordinamento, e don Mimmo<br />
Laddaga, amministratore delegato<br />
dell’ospedale “Miulli”, nominati<br />
Cappellani di Sua Santità. Si tratta di<br />
un titolo riservato a chi riceve l’ordine<br />
sacramentale dell’episcopato, ma<br />
viene conferito, a seguito di speciale<br />
concessione della Santa Sede, anche<br />
ai sacerdoti. Ad accompagnare<br />
i diversi momenti della celebrazione,<br />
il coro diocesano, composto da<br />
settanta elementi e diretto da Filippo<br />
Giordano. Presenti autorità civili e<br />
militari. La liturgia si è conclusa con<br />
l’Inno dell’Anno e del Congresso<br />
Eucaristico 2012, musicato dal Gen<br />
Verde e differente dall’Inno del Sinodo<br />
solo nelle parole.<br />
Anna Maria COLONNA<br />
Dicembre 2011<br />
233