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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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del Giorgionc. Solo ciegli sc<strong>ai</strong>-ìi, lo Strage ebbe a Filadelfia la cospi-<br />

cua somma di novemila zecchini.<br />

Gran parte della biblioteca Soranzo. circa 26,000 volumi l'u acqui-<br />

stata e recata in Inghilterra da lord Bute.<br />

L'ambasciatore francese marchese Paulmy d' Argenson formò in<br />

Venezia mercè gli <strong>ai</strong>uti del padre servita Barani una collezione nu-<br />

mismatica e una serie preziosa di libri di Crusca. Il suo successore<br />

barone di Zuftmantel ebbe da Venezia i più splendidi quadri che<br />

andarono poscia ad ornare un castello in Alsazia.<br />

Quadri, stampe e libri raccolse pure 1" ambasciatore di Genova<br />

conte Durazzo, recando parte in patria, parte rivendendo ad un prin-<br />

cipe tedesco.<br />

Di questi fatti molti e molti si potrebbero ancora aggiungere, se<br />

non dubitassimo di annoiare il lettore. Nò valsero a trattenere l'espor-<br />

tazione i frequenti richiami della Serenissima che mostrava pure di<br />

tener a cuore il suo patrimonio artistico, curando con decreti del 3<br />

genn<strong>ai</strong>o 1727 e del 23 maggio 1730 la custodia e la conservazione<br />

delle pubbliche pitture, il restauro e conservazione delle quali si affi-<br />

dava al Veneto Collegio di pittura.<br />

Un uomo veramente amante delle arti che erano culto precipuo<br />

della famiglia sua fu chiamato <strong>dal</strong> Consiglio dei X nel 12 di luglio<br />

1773 a reggere l'ufficio di ispettore dei pubblici quadri. colT incarico di<br />

redigere un esatto catalogo di quelli esistenti nelle chiese ed altri luoghi<br />

pubblici di Venezia. L' ispettore fu Antonio iMaria Zanetti di Girola-<br />

mo, raccoglitore assiduo di oggetti d' arte dei quali formò un vero<br />

museo. A tale scopo non si accontentò di scorrere ricercando le ville<br />

d' Italia, ma dispendio vistose somme nei viaggi all'estero.<br />

Già nel 1771 aveva pLibblicato coi tipi del Bassagli uno studio<br />

sulle pubbliche pitture di \'enezia, e l'incarico non poteva essere affi-<br />

dato a miglior mente. Altri ispettori vennero nominati nelle varie<br />

città della dominante.<br />

Lo Zanetti, fino d<strong>ai</strong> primi rapporti agli Inquisitori di Stato ac-<br />

cennava allo sperpero di pubbliche pitture avvenuto negli anni pre-<br />

cedenti, come la pala del Tiziano in S. Nicolò presso S. M. dei Frari,<br />

ed altre tele pregiate vendute per 800 zecchini all' inglese Udney, tre<br />

pale d'altare e le portelle dell'organo di S. Giacomo in Murano opere

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