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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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CXCII<br />

La Confraternita dei pittori visse però nuovamente prima a S.<br />

Sofia in casa loro lasciata <strong>dal</strong> Catena nel 1332 e poscia prima del 1753<br />

in tre stanze al Fondaco della Farina, tra la Piazza S. Marco e il<br />

Traghetto di S. Moisè dove è ora il Capitanato di Porto. Si chiamava<br />

« Collegio dei Pittori ». Pare che nel 1747 fossevi la prima dispensa dei<br />

premi. Benché essa fosse pomposamente nominata, pochissimo era il<br />

denaro di dotazione che le venne assegnato tra lo studio dei Riforma-<br />

tori di Padova e F Ecc. Senato. Fu nel 1805 che il Governo austriaco<br />

con la mediocre somma di L. 23 mila potè acquistare i<br />

gessi e le statue<br />

del Farsetti. Come si sa alcuni sono del Canova, uno ne aveva già<br />

egli donato del 1802, quello del Pugillatore. L'Istituto di Belle Arti<br />

fu trasferito nel 1807 <strong>dal</strong> Fondaco della Farina e 1' Accademia come<br />

Ateneo di Belle Arti fu fondata nel 1807.<br />

Nel 1810 già eravi una pinacoteca di circa 800 quadri. Vuoisi<br />

che il ^'icerè Eugenio « non contento che le nostre vere preziosità<br />

d' arte fossero andate a Parigi, altre ne volesse per Milano ed altre<br />

per la sua galleria privata: può essere. Tuttavia togliendo, lasciò, e con<br />

Plausibile ambizione !<br />

La<br />

loro fermezza sulle idee del mestiere, che lasciar dove-<br />

vano, ba finalmente prodotta la invenzione novella, e nacque per tal modo in Venezia<br />

(or è il quarto <strong>secolo</strong>) la pregevole arte de' Maschereri.<br />

(jli Orpella) avevano goduta propizia sorte anch'essi per lungo tempo, quando<br />

all'improvviso non vollero più vedersi adornate le pareti delle pelli dorate; e sino al<br />

giorno d' oggi è considerato per antiquario chi le soffre. Lo avvenimento avrebbe do-<br />

vuto fino da principio aver indotti gli Orpella) a corre il vantaggio, che offeriva loro<br />

nelle gemelle industriala comun Madre-arte; e abbandonare un mestiere, che rendeva<br />

penosa la sussistenza. Gran forza di un buon istituto ! Essi sì sono in vece determinati<br />

a far resistenza contra i capricci della moda senza stancarsi. Con tutti gli sforzi e ten-<br />

tativi di forme nuove, d'ingegnose varietà, di economici allettamenti, hanno voluto<br />

costantemente sostenere la lor Arte. E' passato quasi mezzo <strong>secolo</strong> di questa catastrofe;<br />

e il Ramo degli Orpella) non si è m<strong>ai</strong> disseccato ; anzi ad onta della traversìa, niente<br />

ha perduto del pregio, che appresso ancora i forestieri seppe in passato acquistare. Im-<br />

perciochè nell'anno 1790, essendo aventualmente con singolare premura ricercato per<br />

la Spagna il più distinto lavoro di mille pelli ; non altrove che a quest' arte fu rivolta<br />

la commissione; e la esecuzione corrispondente alla premura, ottenne per l'eccellenza<br />

sua un generoso guiderdone. È riposto un saggio di questo lavoro nella scuola del-<br />

l'arte, ove può vedersi fra i Capi d'opera, che si tengono in essa lodevolmente custoditi.<br />

(Del Tenere in Corpi le Arti) Marachio, Venezia, Palese ijot-

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