Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...
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CCI.XIII<br />
avea predicato la Parola e il Nome di Nostro Signor Gesù Cristo; e Pietro lo stabili<br />
suo vicario nella sua chiesa su la cattedra che l'Augusto Eraclio <strong>dal</strong>la medesima città<br />
chiamata Alessandria avea seco portata nella nuova città d' A.|;.i;. .1, appellata la me-<br />
tropoli dell'isola di (irado. Entro la stessa chiesa di Grado le due cattedre sono cu-<br />
stodite con somma venerazione.<br />
henchè più recente, più critica ed autorevole i' la testimonianza d'.'Vndrca l)andolo<br />
che fu dotto e savissimo dof^e di Venezia contemporaneo al Petrarca, e scrisse il Cro-<br />
nicon puhhiicato <strong>dal</strong> Muratori nel Tomo \11 degli scrittori delle cose d' Italia, ed e<br />
riputatissimo nelle notizie della Venezia, perchè consultò codici e documenti a dovizia<br />
che più non esistono. F'avellando egli adunijue del ritorno d' Eraclio a (Costantinopoli<br />
dopo la vittoria sopra Cosroe re di Persia soggiunge: Portò anche seco d'Alessandria<br />
la cattedra, neihi i.)uale il Beato Marco evangelista s'era seduto qual vescovo della<br />
stessa città, che poi sotto il seguente patriarca (e intende Primigenio succeduto a Ci-<br />
priano cattolico) tu trasferita a N'enezia. Narrata in appresso la barbara devastazione<br />
di Grado operata da l-'ortunato vescovo scismatico acefalo d' Aquileia, contro cui la<br />
chiesa di Grado avea scritto lagnanze ad Onorio pontefice, il Dandolo dice : Papa Onorio<br />
conosciuta la verità, non solo degradò Korcunato invasore della sede dichiarandolo<br />
deposto, ma lo condannò puranco siccome eretico: e promosse costui (cioè Prinigerio)<br />
di nascita .^retino, suddiacono e regionario della chiesa romana commendato per vita<br />
e costumi, e perchè si consecrasse fu da lui mandato ccn pallio benedetto al governo<br />
di questa chiesa scrivendo a' suoi suffragane! nel tenore seguente:<br />
La bolla di papa Onorio trascritta <strong>dal</strong> Dandolo, e diretta a tutti i Vescovi della<br />
Venezia e dell' Istria, nel codice ambrosiano del Dandolo ha questa data : Dio vi con-<br />
servi sani e salvi, dilettissimi fratelli. Scritta <strong>ai</strong> diciaotto di febbr<strong>ai</strong>o l'anno diciotte-<br />
simo di regno del Signor Nostro e Piissimo Augusto Eraclio. Dopo aver ricordata<br />
questa solenne istituzione della metropoli di Grado e del patriarcato Gradcse con pallio<br />
benedetto <strong>dal</strong> poiitelìce Onorio primo, il Dandolo ripete la traslazione della cattedra<br />
di S. Marco a Grado con queste parole: Primigenio pertanto insediato nella sua sede<br />
non avendo potuto ottener nulla <strong>dal</strong> re dei Longobardi, m^ndò nunzio ad Eraclio, e<br />
gli fece esporre seriosamente e la dentinzin deila eua chiesa e la sottrazione de' suoi<br />
sufIVaganei che i Longobardi avevano tramata. .Allora il piissimo imperatore gli rimise<br />
oro ed argento più che non avea perduto, e oltracciò in conformazione della nuova<br />
metropoli, gli spedì la cattedra del beatissimo Marco evangelista che seco avea tra-<br />
sportata d" .Vlessandria in Costantinopoli.<br />
Potrà dubitare chi voglia nella cronica del Dandolo, se la traslazione della Cit-<br />
teJra di S. Marco <strong>dal</strong>la città d' .Vlessandria a Costantinopoli per opera d' Eraclio ac-<br />
cadesse nel suo primo ritorno a Costantinopoli dopo la vittoria sopra Cosra, o nel<br />
secondo dopo le due sconfitte ricevute d<strong>ai</strong> fanatici Moslemiti nella Sirva che poi tutta<br />
la invasero e penetrarono fino ad .Alessandria in Egitto. Teofano istorico insinua il<br />
secondo ritorno ; tuttavolta resta nel Dandolo inconcussa la sostanza del fatto e di-<br />
venta eziandio più sicura, perchè pure allora, e non prima, trasportò la croce da Ge-<br />
rosolima a Costantinopoli. Inoltre la cronica armena di Michele Siro narra che l'im-