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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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GXXXVI<br />

Astolfoni Gaetano. Pittore e restauratore. Molti dipinti da lui<br />

raccolti andarono in possesso dei conti Zanetti. Viveva fino pochi anni<br />

dopo la metà del <strong>secolo</strong> presente.<br />

Bollani Girolamo. .Abitava a S. Marina. Dei dipinti da lui pos-<br />

seduti si citano nel 1847 opere del Bellini, del Tintoretto, del Guer-<br />

rino, di Guido Reni ed altri.<br />

Broivii RaìvAoii. Inglese letterato e cultore amorosissimo degli<br />

studi veneziani. Venuto fra noi nel primo trentennio di questo <strong>secolo</strong><br />

potè raccogliere buoni oggetti <strong>d'arte</strong> e una numerosa biblioteca. Alla<br />

di lui morte 1" erede lord Bentinek scelse gli oggetti migliori e li portò<br />

in Inghilterra ; vendette il resto ad antiquari veneziani.<br />

Angeloni Bavbiani Douieiiico. Iniziò una collezione di monete<br />

venete, aumentata più tardi <strong>dal</strong> di lui figlio .Antonio. Questi ancora<br />

vivente fece dono della serie intera di zecchini veneziani al Museo<br />

Civico.<br />

pittura; i Van<br />

.Altri patrizi conservavano ancora nei lor palazzi qualche rara<br />

Axel a S. Maria dei Miracoli (Bonifazio, Bassano, Cara-<br />

vaggio, Andrea Vicentino, Palma il giovane ed altri), i Dolfin al Mal-<br />

canton, i Cavalli a S. Samuele (artisti moderni), i Mora a S. Felice,<br />

d<strong>ai</strong> quali nel 1851 ereditarono i Sernaggiotto-Cerato dimoranti nel<br />

Palazzo Cappello in rivo di Canonica (Bonifazio, Lotto. Guardi, Ro-<br />

salba), Agostino Sagredo che se ebbe d<strong>ai</strong> maggiori il palazzo a S.<br />

Sofia, ricco di arazzi, di tappezzerie e di memorie storiche, volle ag-<br />

giungervi una preziosa biblioteca, dispersa al pari del resto dopo la<br />

sua morte; il palazzo è ora sede delT Istituto Ravà.<br />

Ricorderemo pure i Falier di S. Vitale, i quali alla metà di que-<br />

sto <strong>secolo</strong> possedevano una pregevole serie di medaglie, che il sena-<br />

tore Francesco, morto a Treviso aveva potuto radunare (i). Il Canova<br />

protetto <strong>dal</strong> senatore Giovanni Falier nel 1898 offriva alla famiglia<br />

un cenotafio in memoria dell'amato mecenate.

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