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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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LXI<br />

(Parisiis ap. Ioan Amisson, 1704). — In un'edizione del Sansovino<br />

colle aggiunte del lòiv-!, si rammenta a metà del <strong>secolo</strong> XV'II che<br />

l'abbate Grimani e fratelli nel loro ragguardevole palazzo hanno insi-<br />

gni pitture, una di Tiziano, 1' Andata in Egitto. Però appunto nel<br />

<strong>secolo</strong> W'II o nel principio del XVIII, il .Museo si era singolarmente<br />

impoverito per varie vicende famigliari.<br />

Secondo il Meschini {<strong>Le</strong>ltcral. II, p. Qti), che ne fece la descrizione<br />

nelle tante sue guide, a farlo risorgere fu Gio. Carlo Grimani q. .Mi-<br />

chele e q. Pisana Soleri, nato <strong>ai</strong> 27 giugno 173(1 ed ammogliatosi nel<br />

1791 con la principessa romana Maria Virginia Chigi, uomo adorno<br />

di cultura e di buon gusto, morto in età non matura (anno i8o()<br />

ediz. del voi. II Ixltcr<strong>ai</strong>.), fu quegli de' Grimani che più accrebbe il<br />

Museo de' marmi. Nella camera detta la Tribuna v' ha una così scelta<br />

prodigiosa quantità di busti e di teste antiche, ben conservate, che<br />

viene ad essere uno dei più ragguardevoli Musei che si possono in<br />

privati soggiorni ritrovare ».<br />

Dice Cicogna (Ditirio, p. •223-226} : « Gio. Carlo Grimani suddetto,<br />

marito della Chigi, avea intenzione di dare alle stampe incise tutte<br />

le rarità contenute in succinto nel Catalogo a stampa, e illustrarle ad<br />

imitazione <strong>dal</strong>l'antisala della Libreria di S. Marco dello Zanetti. Ma<br />

abbandonò l'idea ».<br />

Il figlio di Gio. Carlo e della Chigi, non maritato ed ultimo di<br />

sua famiglia, vendette quasi tutte le belle antichità romane e greche.<br />

{[user. ms. note alle Inscr. in S. Cristoforo n. 381, Busta Murano,<br />

n. primo). Egli morì in Venezia nel novembre i8()4 iGa\\elta di Ve-<br />

nezia 28 nov. n. 260. Lasciò in testamento il Marco Agrippa al Comune<br />

di Venezia. Il quale Marco Agrippa nel 7 aprile 1879 fu tra-<br />

sportato <strong>dal</strong> palazzo Grimani nel Museo Civico. Nel giorno 14 aprile<br />

1876 fu esso rizzato e nel 12 messo finalmente al suo posto. Di quanti<br />

ne parlano vedi Moschini, Guida, 1815, I, p. 201-202.<br />

E a notarsi che il ramo Grimani che aveva ereditato d<strong>ai</strong> Calergi<br />

e che si appellò Grimani-Calergi, fu quello che possedette il palazzo<br />

e che vi apportò buona parte di cose di Candia dove essa famiglia<br />

Calergi era originaria. Noi ne possediamo il catastico.<br />

Ai <strong>nostri</strong> giorni il palazzo Grimani a S. M. Formosa era posse-<br />

duto d<strong>ai</strong> Querini. Ne era stato proposto l'acquisto al R. Governo per

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