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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XLVI<br />

sca (derivazione dell" arte greca e romana, in tutto il suo splendore<br />

prima ancora che si scoprissero i libri di Vitruvio e si pubblicassero<br />

i lavori dell'Alberti e del Politilo, e che scrivessero lo Scardeone, il<br />

Marcanova*) e il Barbaro retrocitati.<br />

Oltre a ciò che dagli scrittori, del <strong>secolo</strong> XV' si può inferire, da<br />

alcune cronache di monasteri v' è messe da cibare la curiosità degli<br />

amatori dell'arte se però si voglia esaminare gli inventari dei secoli<br />

posteriori.<br />

N'oi abbiamo potuto raccogliere molte notizie, molti inventarli <strong>dal</strong><br />

<strong>secolo</strong> X\'I a tutto il XIX : perciò avvertiamo che gT inventarli che si<br />

ritraggono dagli archivi! e che furono fatti per testamenti o per divi-<br />

sioni ereditarie, fanno rimontare l'epoca dei musei di cui constatano<br />

gli oggetti, o meglio degli stuJii d' anticaglie ad una al minimo, ma<br />

quasi esempio a parecchie generazioni prima, chi si desse la pena di<br />

leggere gli autori dei secoli XVII, X\'III troverà questa frase : « co-<br />

minciata già d<strong>ai</strong> suoi avi », oppure istituita prima d<strong>ai</strong> suoi antecessori<br />

*) Marcanova studiosissimo delle cose antiche e di preziosi codici e rarità, in<br />

morte legava <strong>ai</strong> canonici di S. Giovanni di Verdara in Padova, un libro intitolato:<br />

De Antiquiuitibus, del quale il Pi^moria scrisse {Symboìar. epistolarum) e Apostolo<br />

Zeno :<br />

« Italia nostra principibus viris commemoriabam ego Jonnnem Marcanovam, ms-<br />

» dicum nostratem, qui magno ausu bibliothecam instruxit codicibus scriptis, veteribus<br />

» Nummis et Inscriptionibus antiquis, quas ex Italie, et aliis regionibiis magno nu-<br />

li mero<br />

conquisivi!, et accurate descriptas in librum, quem anno MCCCCLXV<br />

» ipse inscripsit Malatestae Novello Cesenae Principi, inchoatum Patavii, pertectum<br />

» Bononiae ».<br />

Si ricorda che il Marcanova tu in rapporti col padre Matteo Bosso veronese, il<br />

quale in una sua lettera (Rccup Fes., Bologna 1493), gli inviava due antiche medaglie<br />

d'argento e ciò « quippe qui solcs post philosophiam, et ornamenta doctrinae, pictura,<br />

» et illustrium virorum imaginibus mire equidem delcctari et post studia litterarum<br />

» intentionem et animum circa egregia haec antiquitatis monumenta remittere n.<br />

Il Marcanova moriva nel 1467. La sua collezione rimase a S. Giovanni di Ver-<br />

dara fino al 1783, poi in seguito alla soppressione del convento, in parte fu traspor-<br />

tata <strong>dal</strong>la Repubblica a Venezia ove ancora si conserva nel Museo Archeologico.<br />

Abbiamo potuto <strong>dal</strong>la gentilezza del nostro caro amico F. Jacoli, insigne do-<br />

cente di matematica nella R. Scuola allievi macchinisti, studioso delle cose del mare,<br />

avere occasione di vederne il testamento e gli inventari dei codici e degli altri oggetti<br />

lasciati al Convento di S. Giovanni di Verdara, documento di somma importanza;<br />

non gli pubblichiamo, non volendo distogliere nulla <strong>dal</strong>l'opera che sul Marcanova da<br />

tanto tempo prepara il prof. Jacoli.

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