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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XXX<br />

Assevera il Ranalli nella Sloria delle belle urli in Italia ^sebbene<br />

nessun documento ce lo comprovi), che da un <strong>secolo</strong> e mezzo prima<br />

del doge Sebastiano Ziani. cioè <strong>dal</strong> <strong>secolo</strong> X erasi stabilito che nes-<br />

suno nave diretta al <strong>Le</strong>vante, non dovesse tornare, se non carica di<br />

marmi preziosi, di antichità, d' iscrizioni ecc.<br />

Qualche peso a questa atfermazione, darebb.;ro i fatti di Rodi, di<br />

Mira, di Smirne ecc. Sta per sicuro che nel 1098-99, assieme alle reli-<br />

quie dei santi sbarcate a S. Nicolò di Lido, si importarono altri oggetti<br />

preziosi.<br />

I Michiel, i Falier, i Contarini, i Tiepolo che emersero al dogado<br />

<strong>dal</strong> <strong>secolo</strong> XI al <strong>secolo</strong> <strong>XIV</strong> furono quelli che secondo gli storici eb-<br />

bero le prime raccolte private <strong>d'arte</strong> e d'antichità. Ci restano e par-<br />

leremo delle notizie sulle <strong>collezioni</strong> di queste famiglie man mano che<br />

ne avremo l'occasione. I .Michiel ebbero parte nello spoglio delle Cro-<br />

ciate e furono essi che qui trasportarono molte delle cose che figu-<br />

rano nei monumenti pubblici. Benché non si parli generalmente che<br />

delle tre famose colonne di cui due arrivarono ed una restò in secco,<br />

e dei pilastri acritani, dobbiamo osservare che molte più altre cose<br />

devono esser state da loro importate, tra le quali non pochi capitelli<br />

delle colonne della Basilica di S. Marco, eguali a quelli di S. Sofia di<br />

Costantinopoli e che furono avanzi del tempio di Efeso. — Quanto<br />

di arabo v' è nella chiesa d' oro è diretta importazione orientale ').<br />

Ma la conquista e il saccheggio di Costantinopoli finirono di riem-<br />

piere V^enezia d'ogni sorta di tesori artistici; d<strong>ai</strong> cavalli di Lisippo<br />

a queir infinità di patere bizantine, di porfidi figurati, di bronzi, di<br />

armi, di vasellami che restaronci o furonci poi di nuovo ripresi o<br />

ricomprati. Quelle ancone d'argento che vediamo citate nei documenti<br />

del <strong>secolo</strong> XIII erano probabilmente venute da Bisanzio.<br />

Ma oh ! come errano coloro i quali non vogliono ammettere che i<br />

lavori bizantini delle arti ornamentali che si sanno di provenienza ve-<br />

neziana dei secoli IX a XIII non siano veneziani.<br />

Asseriscono gli storici, che esaminarono i tempi dei Comneni e<br />

specialmente di Alessio ed Emmanuele, i Veneziani essere stati in<br />

') Sembrerebbe che già <strong>dal</strong>l' X. <strong>secolo</strong> vi fossero sui monumenti delle sculture<br />

intisse trovandosi condanne per mLinomissioni. Il Gecchetti dà njtizia di un mos<strong>ai</strong>ci-<br />

sta greco del 1153 e poi nomi di pittori e lapicidi antichi l\. Archivio Veneto 1S87).

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