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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XXIll<br />

e quanto ad essa veniva lasciato in testamento di stabili, crediti, nume-<br />

rario : il denaro per la costruzione della lìasilica che s" impiegava<br />

molte volte in fondi immobili costituiva veramente una specie di<br />

cassa di riserva di Stato, e appunto il doge Sebastiano Ziani che vi-<br />

vente dà alla basilica di S. Marco parte dei suoi immensi tesori, fa<br />

passare una legge mediante la quale tutti i prestiti avvenire saranno<br />

garantiti sul tesoro della chiesa, ovverosia che non si potrà quindi<br />

emetter più prestiti se la riserva non sarà da esso garantita.<br />

Dal governo di Angelo Partecipazio a quello di Sebastiano Ziani<br />

ma è soltanto <strong>dal</strong><br />

si elaborano le leggi edilizie della Repubblica :<br />

partire di Sebastiano Ziani con la crca/.ione del Consiglio maggiore,<br />

che queste prendono solido corpo; il periodo per cosi dire mitico<br />

delle <strong>collezioni</strong> pubbliche o private finisce con esso: è da Sebastiano<br />

Ziani che comincia il periodo storico; in cui notizie ci sono ma po-<br />

che e se il periodo poi che da Ziani va sino al 1329 è quello dei pri-<br />

mordii. <strong>dal</strong> 13.21) in poi la storia incomincia sccura.<br />

Deir importanza massima del dogadu di Sebastiano Ziani, per<br />

quanto riguarda la vita interna e legale della città, ninno mette più<br />

dubbio e rimarcheremo che i primi capitolari alle arti, ad esempio<br />

quello dei Chioggiotti del 1 181, cominciano a partir però dopo la morte<br />

dello Ziani nel 1178, forse seguendo un suo prestabilito piano.<br />

Quello a cui prima d' inoltrarci a discorrere delle prime colle-<br />

zioni private e pubbliche di X'enezia, abbiamo ancora una volta a<br />

parlare è sull'eccellenza dei <strong>nostri</strong> artefici, d'accordo sempre col Pa-<br />

sini anche in questo, che Venezia non aspettò la caduta di Bisanzio<br />

per ciò, ed infatti noi ben sappiamo alcune coserelle non si sa per-<br />

chè taciute o non poste in rilievo:<br />

I. che i rapporti <strong>nostri</strong> commerciali e politici furono molto<br />

continui, intimi e di stretta natura coi Franchi, eccellenti con Carlo<br />

Magno e mantenuti tali anche dopo la guerra di Pipino, migliorati si<br />

può dire inalteratamente anzi sempre crescenti sino a Francesco I '),<br />

ripigliatisi poi sotto Enrico III e rimasti ottimi sempre quind'innanzi ;<br />

II. che i Veneziani molto bebbero di quel bel rigagnolo di<br />

vita latina che andò a finire nella Gallia figlia primogenita della Chiesa<br />

') Beninteso levatane la famosa lega di Canibr<strong>ai</strong>.

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