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Progetto Quasi: Studio di Caso - INValSI

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• nel coinvolgimento attivo dei genitori<br />

• nella collaborazione e apertura al territorio<br />

Gli ultimi due punti riguardano l’area d’indagine definita dagli esperti del Panel come “Qualità delle<br />

interazioni sociali”. Dal quesito generale ne <strong>di</strong>scendono altri più specifici, cui si tenterà <strong>di</strong> fornire una<br />

risposta nel presente paragrafo.<br />

In primo luogo, gli stu<strong>di</strong>osi del Panel avevano ipotizzato che in una scuola <strong>di</strong> Qualità avvenisse una lettura<br />

dei bisogni territoriali. Relativamente a tale punto, nel POF è presente lo sforzo <strong>di</strong> un’analisi socioambientale<br />

e culturale del territorio circostante, anche se risulta evidente che tale analisi sia condotta in modo<br />

sensibilmente più approfon<strong>di</strong>to per le scuole del Carmine e <strong>di</strong> San Pietro 60 . Nell’Intervista Scuola, sia la<br />

<strong>di</strong>rigente scolastica che la docente referente hanno enfatizzato l’importanza dell’interazione con soggetti<br />

esterni alla scuola e nel territorio. Con il termine “territorio” ci si riferisce, principalmente, alla<br />

circoscrizione, all’ARCI, al circolo anziani, al Comitato Festeggiamenti (per esempio, per la festa del<br />

Carnevale). Nella Figura 1 è riportato lo schema teorico, tratto dal POF, dell’ambiente in cui vive il bambino<br />

che frequenta la scuola dell’infanzia.<br />

Fig.1. L’ambiente del bambino[tratto dal POF]<br />

FAMIGLIA<br />

EXTRA SCUOLA<br />

TERRITORIO<br />

SCUOLA<br />

Analizzando l’ampia attività progettuale della scuola 61 , si possono raccogliere elementi utili a valutare<br />

l’interazione della scuola dell’infanzia con il territorio. In particolare i progetti relativi al “Carnevale” (in<br />

collaborazione con Comune <strong>di</strong> Viterbo- Asilo nido- Centro ricreativo- Scuole Materne “ Carmine “ e S.<br />

Pietro- Scuola Elementare I° Ciclo “Carmine”) e “La fattoria dello zio Mauro” (in collaborazione con la ASL<br />

60 “Tra<strong>di</strong>zionalmente la popolazione del quartiere Carmine appartiene ad un ceto culturale subalterno in quanto da sempre ci sono stati alloggi<br />

popolari assegnati alle persone meno abbienti e agli zingari. Per questo motivo gli abitanti <strong>di</strong> Viterbo hanno sempre guardato "con sospetto" alle<br />

scuole che li ricevevano, nonostante fossero mescolati a bambini provenienti anche dal centro storico. Nel tempo il Quartiere si è andato trasformando<br />

grazie a nuovi inse<strong>di</strong>amenti urbani ma persistono tuttavia alcuni aspetti <strong>di</strong> emarginazione tali da richiedere una strategia globale che investa il<br />

territorio nella sua articolazione complessiva, e <strong>di</strong>a la possibilità <strong>di</strong> offrire opportunità educative a tutti i bambini”[Tratto dal POF].<br />

61 Attività in convenzione: a) attività <strong>di</strong> post-scuola con la cooperativa “ Arcobaleno “; b) <strong>Progetto</strong> integrato Servizi Ricreativi; c) <strong>Progetto</strong> “<br />

Appren<strong>di</strong>mento Cooperativo”. Progetti in rete con altre scuole/enti: d) <strong>Progetto</strong> educazione salute; e) <strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> prevenzione e recupero<br />

dell’insuccesso scolastico per alunni H; f) <strong>Progetto</strong> IRIDE; g) <strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> consulenza motoria; h) <strong>Progetto</strong> Lingua 2000

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