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Progetto Quasi: Studio di Caso - INValSI

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iunioni programmate dalla scuola, il 59% ha partecipato nello stesso anno a qualche sua iniziativa), va<br />

sottolineato che la maggioranza (53%) ha comunque la percezione <strong>di</strong> poter incidere “poco” o “molto poco”<br />

sulle scelte della scuola che riguardano il bambino.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> considerazione sembra abbastanza confermata dal focus group dei genitori in cui, se da una<br />

parte sono emersi buoni livelli <strong>di</strong> partecipazione alle attività promosse dalla scuola (anche se con qualche<br />

lamentela nella gestione della “pope d’ pezz” 127 ), dall’altra non sono apparse tematiche, sollecitazioni alla<br />

scuola, riferite ad un’iniziativa autonoma dei genitori. Unica eccezione è quella dell’attivazione <strong>di</strong> alcuni<br />

genitori scontenti per l’inadeguatezza strutturale dello spazio a<strong>di</strong>bito alla mensa 128 .<br />

A proposito della contrad<strong>di</strong>zione esistente tra le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> principio riguardanti l’importanza del ruolo<br />

dei genitori e l’effettiva considerazione riservata alle loro proposte nei processi decisionali dell’Istituto il<br />

<strong>di</strong>rigente scolastico e la docente referente ci hanno offerto un ulteriore contributo informativo con una<br />

precisazione che si riporta in nota 129 .<br />

6.2.2 Qualità del contesto educativo e delle relazioni<br />

L’articolazione degli spazi<br />

La sperimentazione 1994-1995, in occasione del progetto Ascanio, sembra aver fornito all’istituto per<br />

l’infanzia <strong>di</strong> Acerenza un forte impulso verso l’innovazione 130 e un’accentuazione nell’utilizzo intenzionale<br />

127<br />

Da intervista a testimoni privilegiati : Il progetto “Ermes” per la valorizzazione dell’attività motoria nella scuola per l’infanzia<br />

ha previsto <strong>di</strong>verse azioni integrate con quelle del laboratorio intergenerazionale. Tali azioni, coor<strong>di</strong>nate e supportate dall’insegnante<br />

<strong>di</strong> educazione motoria G. Di Stasi, hanno visto il coinvolgimento delle mamme, papà e dei nonni nel recupero <strong>di</strong> giochi tra<strong>di</strong>zionali.<br />

In particolar le mamme hanno costruito delle bambole <strong>di</strong> pezza con cui le loro figlie avrebbero danzato durante l’evento organizzato<br />

per la fine dell’anno scolastico: “…Abbiamo convocato le mamme che all’inizio hanno borbottato “Ma questa non tiene da fare!” ma<br />

poi abbiamo fatto una bella tavolata in cui ho detto loro:”Voi non avete idea <strong>di</strong> quale sod<strong>di</strong>sfazione si può avere nel creare una<br />

bambola, provate!”. Io ho portato vari modelli possibili anche se non della misura per la ven<strong>di</strong>ta dell’UNICEFF, quin<strong>di</strong> ha fato<br />

fotocopie <strong>di</strong> un testo e le ho <strong>di</strong>stribuite, ho portato qualche bambola per farle vedere e poi le ho invitate innanzi tutto a fare la sagoma<br />

e dopo a vestirle come volevano loro. Sta venendo fuori una cosa eccezionale. Mi hanno chiesto ma poi che ne devono fare?<br />

Ho risposto che innanzi tutto rimane come gioco in alternativa alla Barbie poi faremo una bella danza …, i bambini dovevano<br />

scegliere i colori dei vestiti, dei capelli. Sono veramente impressionanti a guardarle, sono venute fuori cose stravaganti pare che ti<br />

guar<strong>di</strong>no!…”<br />

128<br />

Questo aspetto è stato fortemente sottolineato nel focus group dal papà rappresentante dei genitori e presidente del<br />

comitato dei genitori .<br />

129<br />

“A solo titolo <strong>di</strong> esemplificazione vorremmo precisare che l’istituzione del laboratorio intergenerazionale, le tante attività<br />

destinate agli edulti nel progetto EDA (educazione degli adulti), la presa in carico della gestione della biblioteca comunale da parte<br />

dell’Istituto, l’attivazione e la perio<strong>di</strong>ca convocazione del Comitato Genitori per iniziativa dell’Istituto, testimonia la consapevolezza<br />

che la partecipazione dei genitori alla vita della scuola è importante per garantire la continuità orizzontale scuola-famiglia ma anche e<br />

soprattutto in vista dell’obiettivo fondamentale della carta dell’Istituto cioè della promozione <strong>di</strong> una cultura della partecipazione,<br />

dell’iniziativa, del pensiero produttivo, che investe come destinataria tutta la comunità. Pertanto la <strong>di</strong>fficoltà dei genitori <strong>di</strong><br />

partecipare attivamente ai processi decisionali nell’Istituto è dovuta a due fattori:<br />

- la scarasa preparazione degli stessi che rende <strong>di</strong>fficile comprendere le trame essenziali delle scelte tecnico-<strong>di</strong>dattiche dei<br />

curricoli e della scansione dei tempi dell’appren<strong>di</strong>mento;<br />

- la gelosia professionale <strong>di</strong> alcuni operatori che temono interferenze con le proprie prerogative <strong>di</strong> ruolo. Questa seconda<br />

componente è in progressivo superamento.<br />

In ogni caso le <strong>di</strong>fficoltà sopradette, avvertite e rilevate dal gruppo qualità, non compromettono né la partecipazione attiva dei<br />

genitori né il clima <strong>di</strong> serena collaborazione dei genitori con l’attività formativa della classe”. Messaggio <strong>di</strong> posta elettronica del<br />

16.11.2001.<br />

130<br />

Da Documenti , “<strong>Progetto</strong> <strong>di</strong> sperimentazione per la scuola <strong>di</strong> modelli organizzativi”: “… l’innovazione non<br />

comporta, in questo particolare momento storico, né la ricerca della verità né il rischio della decisione….Infatti gli<br />

Orientamenti, il DM 3/6/91, la legge 104/92, impongono una gamma talmente ampia <strong>di</strong> elementi innovativi, non ancora<br />

tradotti in atto, da rendere assolutamente <strong>di</strong>fficile e moralmente <strong>di</strong>scutibile la ricerca <strong>di</strong> ulteriori elementi innovativi…”

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