Progetto Quasi: Studio di Caso - INValSI
Progetto Quasi: Studio di Caso - INValSI
Progetto Quasi: Studio di Caso - INValSI
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
• collegio congiunto Scuola Materna - Scuola Elementare già dal 27/11/97 con atto costitutivo del<br />
27/03/98;<br />
• designazione <strong>di</strong> referenti <strong>di</strong> progetti e gruppi <strong>di</strong> progetto;<br />
• affidamento incarichi <strong>di</strong> supporto organizzativo secondo le competenze<br />
• costituzione del Nucleo interno <strong>di</strong> supporto per la progettazione e il monitoraggio dei processi<br />
innovativi relativi alla sperimentazione dell'autonomia.<br />
(Dal Piano dell’Offerta Formativa 2000/2001)<br />
Dalla triangolazione <strong>di</strong> molte delle “prove” da noi raccolte sul campo emerge un sistema complesso ed<br />
altamente strutturato <strong>di</strong> negoziazione <strong>di</strong> compiti e <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> cui sono espliciti sia i criteri <strong>di</strong> assegnazione<br />
sia le responsabilità in<strong>di</strong>viduali.<br />
In questo ambito sembra aver influito in modo rilevante l’impostazione della <strong>di</strong>rigente orientata a favorire la<br />
con<strong>di</strong>visione e la negoziazione nei team <strong>di</strong> lavoro strutturati. Esemplificativo, a questo proposito è il<br />
processo che ha portato alla definizione ed alla nomina delle figure obiettivo del circolo <strong>di</strong>dattico 105 .<br />
L’impegno profuso nei processi <strong>di</strong> negoziazione <strong>di</strong> gruppo, nei suoi aspetti relazionali <strong>di</strong> integrazione delle<br />
conflittualità, delle <strong>di</strong>fficoltà personali, la sottolineatura costante del “dover stare insieme per con<strong>di</strong>videre<br />
obiettivi comuni” ci sembra abbia se<strong>di</strong>mentato un forte senso <strong>di</strong> responsabilità in<strong>di</strong>viduale degli operatori ed<br />
una capacità effettiva degli insegnanti <strong>di</strong> operare in autonomia 106 .<br />
L’investimento sul piano organizzativo del sistema scuola <strong>di</strong> Montalbano è notevole e prevede da<br />
quest’anno una figura-obiettivo (R. Lopatriello) con funzioni <strong>di</strong> “Coor<strong>di</strong>namento della flessibilità <strong>di</strong>datticoorganizzativa<br />
delle classi e delle sezioni (modularità dell’orario delle attività e dei gruppi <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento)”. Altri risvolti organizzativi sono rilevabili nella minuziosa pianificazione (fatta ad inizio<br />
anno), delle attività e degli orari delle attività previste per l’accoglienza, del monte-ore <strong>di</strong> ogni singolo<br />
insegnante, degli incontri <strong>di</strong> verifica dei progetti 107 (ve<strong>di</strong> quadro esemplificativo), della <strong>di</strong>stribuzione<br />
bilanciata fra le sezioni degli insegnanti <strong>di</strong>visi per campi <strong>di</strong> esperienza (ambito logico-scientifico e ambito<br />
Linguistico-espressivo).<br />
Sono espliciti e formalizzati i criteri <strong>di</strong> formazione delle classi e delle sezioni e il loro abbinamento<br />
ai team insegnanti. La citazione <strong>di</strong> uno dei quadri <strong>di</strong> tale minuziosa pianificazione vuol essere solo un<br />
esempio <strong>di</strong> quanto questa scuola, all’interno <strong>di</strong> qualsiasi ambito, a molteplici livelli, si sforzi <strong>di</strong> creare<br />
strutture portanti a priori <strong>di</strong> tutti i processi in cui è coinvolta: progettare, attuare, verificare, documentare.<br />
105 L’attribuzione delle figure-obiettivo è stata il frutto <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> gruppo della normativa vigente.<br />
106 Da Intervista Scuola alla Dirigente: “…Qui gli insegnanti lavorano così, non si fa un collegio in cui io parlo e loro ascoltano, no<br />
non si lavora così, si <strong>di</strong>scute. C’è un lavoro immane, io devo produre la documentazione, loro se la leggono e questo ha un ritorno, è<br />
un lavoro molto proficuo; mai ho sentito <strong>di</strong>re “si è fatto tar<strong>di</strong>, an<strong>di</strong>amo via” piuttosto “non si è ancora <strong>di</strong>scusso <strong>di</strong> questa cosa<br />
stiamo ancora insieme…” . Però man mano che io “leggo” che un’autonomia si è sviluppata, via , sono organizzate per conto loro!.<br />
Ciò mira a far maturare l’autonomia nei vari campi. Poi, se c’è qualcosa <strong>di</strong> nuovo, allora riproponiamo il percorso fatto inizialmente,<br />
altrimenti loro sanno come gestire il lavoro. A questo punto io faccio firmare a loro i progetti: sono loro che ne hanno la titolarità…”.<br />
107 Da intervista a R. Lopatriello (F.O. ): “…All’inizio dell’anno ci siamo riunite insieme abbiamo concordato i progetti che<br />
volevamo portare avanti. Ci sono le riunioni con il collegio unitario. La scuola materna mensilmente ha più incontri, a volte per la<br />
programmazione generale, altre volte per quelli specifici dei progetti Janot, Frostig, Arteterapia ogni giovedì…”