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l'editoriale la riflessione la discussione temi e problemi Pedagogia ...

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Muovendo da questa convinzione pedagogica, ne consegue questo<br />

paradigma concettuale. Una professionalità alta e colta dei docenti assicura<br />

alle giovani generazioni l’opportunità di disporre precocemente<br />

degli occhiali cognitivi e valoriali con i quali potere capire e partecipare<br />

– da protagonisti – al romanzo esistenziale di una società del cambiamento,<br />

complessa e in transizione.<br />

Tutto questo conduce ad un’opzione pedagogica irrinunciabile. Questa.<br />

È <strong>la</strong> formazione iniziale dei docenti a costituire il passaggio obbligato<br />

per potere consegnare al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> una diffusa credibilità e legittimazione<br />

culturale da parte del<strong>la</strong> propria collettività nazionale. Dimmi che insegnante<br />

hai e ti dirò che scuo<strong>la</strong> sei.<br />

Se <strong>la</strong> formazione iniziale è uno specchio molto affidabile per visualizzare<br />

<strong>la</strong> mission (professionale e formativa) riconosciuta all’insegnante e al<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> da parte del<strong>la</strong> società, ne consegue che <strong>la</strong> sua “modellistica” espone<br />

tendenzialmente una medaglia a due facce: l’una, statica; l’altra, dinamica.<br />

(a) Primo modello: un profilo statico dell’insegnante. - Questa prima<br />

tipologia professionale è funzionale allo status quo, al mantenimento<br />

del modello sco<strong>la</strong>stico tradizionale. Conseguentemente, <strong>la</strong> sua formazione<br />

iniziale viene erogata quale strumento di ratificazione di una professionalità<br />

e di un fare/scuo<strong>la</strong> tradizionali. Da una parte, un docente di<br />

basso profilo culturale e privo di autonomia formativa; dall’altra parte,<br />

una scuo<strong>la</strong> subalterna alle disposizioni provinciali e rinchiusa in una<br />

velleitaria autoreferenzialità formativa.<br />

Di qui una prima equazione. Quanto più <strong>la</strong> formazione iniziale dell’insegnante<br />

accusa un respiro corto - quando viene rimpicciolita vuoi nell’immagine<br />

ipertrofica del docente tuttologo, vuoi nel culto delle competenze<br />

tecnicistiche, nel<strong>la</strong> relegazione a mera empiria - tanto più viene<br />

mitizzato il docente depositario/trasmettitore di modelli formativi<br />

precostituiti, surge<strong>la</strong>ti, canonici.<br />

(b) Secondo modello: un profilo dinamico dell’insegnante. - Questa seconda<br />

tipologia professionale si qualifica invece quale motore di “cambiamento”.<br />

Conseguentemente, si fa generatrice di una professionalità e<br />

di una scuo<strong>la</strong> capaci di essere culturalmente al passo dei tempi, così da<br />

assicurare agli allievi le competenze cognitive, interattive ed etico-so-<br />

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