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l'editoriale la riflessione la discussione temi e problemi Pedagogia ...

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‘600 si assiste ad un mutamento semantico del termine che viene a significare<br />

addestramento ai costumi e insegnamento. Nel periodo illuministico<br />

il verbo educare indica non solo l’allevare e l’insegnare, ma anche l’istruire,<br />

il dare dottrina al<strong>la</strong> gioventù, e procede su quel percorso di chiarificazione<br />

e ampliamento semantico che porta ad intendere, ancora fino al<strong>la</strong><br />

metà del nostro secolo, <strong>la</strong> pedagogia come arte di insegnare ai bambini<br />

per giungere solo con l’attuale <strong>riflessione</strong> ad assumere il significato di<br />

Scienza dell’educazione. Certo è che senza un reciproco rapporto tra pedagogia<br />

ed educazione assai poco verrebbe precisato, perché è solo una<br />

teoria, e dunque un linguaggio strutturato logicamente che permette una<br />

presentazione di quel che si vuole sia educazione. E <strong>la</strong> teoria, si chiami<br />

pedagogia, od oggi, anche, formazione – oppure si tratti di una teoria<br />

maggiormente legata al<strong>la</strong> filosofia o anche alle scienze del<strong>la</strong> vicenda<br />

umana – è ciò che in ogni caso permette di uscire dagli equivoci più<br />

ampi e almeno di storicizzare i diversi significati. Certo non teorie dimostrative,<br />

anche se inevitabile è il non potersi soffermare sulle<br />

similitudini, sulle metafore, o su altri procedimenti retorici.<br />

Comunque <strong>la</strong> si denomini, <strong>la</strong> pedagogia riguarda quel che diciamo<br />

educazione, sia nel<strong>la</strong> sua esistenza attuata, sia nel suo esistere come progetto<br />

o realizzazione di un “futuro possibile”. Da una parte dunque quel<strong>la</strong><br />

pedagogia che si è venuta presentando lungo il corso del tempo e nei<br />

diversi ambienti sociali; si fa così <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> pedagogia ossia <strong>la</strong> storia<br />

delle idee pedagogiche, quali sono state formu<strong>la</strong>te a sostegno e giustificazione<br />

del<strong>la</strong> educazione; dall’altra quel<strong>la</strong> teorizzazione pedagogica che<br />

ha come fine <strong>la</strong> progettazione del futuro da realizzare, l’attuazione di<br />

una prassi educativa, e che deve mantenere sempre vivo il riferimento<br />

al<strong>la</strong> limitatezza del<strong>la</strong> condizione storica.<br />

La <strong>Pedagogia</strong> è sempre in tensione tra teoria e pratica: ha una componente<br />

filosofico-valoriale che attiene all’ideale, al dover essere, ed una componente pratico-operativa<br />

che riguarda l’essere nel suo farsi concreto, nell’assecondare <strong>la</strong><br />

sua natura e nel progettarsi di conseguenza. Secondo Lei, professore, per queste<br />

due facce del pedagogico, il teorico e il pratico, come si potrebbe teorizzare<br />

l’educativo senza trascurarne <strong>la</strong> sua pluridimensionalità?<br />

52<br />

Nel<strong>la</strong> presentazione dell’Emilio di Rousseau è esplicitamente detto

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