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l'editoriale la riflessione la discussione temi e problemi Pedagogia ...

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3. Una pedagogia “in prospezione”<br />

Una fase, quel<strong>la</strong> che ho tentato di individuare attraverso alcune riviste<br />

pedagogiche, che dura dagli anni Novanta e che ci pone in una condizione<br />

di “attesa” rispetto ad un’immagine del<strong>la</strong> pedagogia che resta<br />

ancora, su certi versanti, “povera” e “nuda”, soprattutto rispetto ad un<br />

passato più forte e decisivo. Da qui almeno tre fattori-chiave (o guida)<br />

per ripensar<strong>la</strong> “in prospezione”.<br />

a) L’esigenza di una “scienza rigorosa”<br />

Il modello “atteso” è quello di una pedagogia che è chiamata a farsi<br />

“scienza rigorosa”, capace di riflettere su se stessa e di cogliere <strong>la</strong> struttura<br />

profonda del proprio “primato”, basato tanto sul momento presente<br />

quanto sugli itinerari possibili.<br />

Le stesse riviste invitano <strong>la</strong> pedagogia (e, in questo caso, lo fanno ab<br />

intra) a farsi più agile e più densa, a organizzarsi come una pratica incisiva<br />

e diffrattiva, fortemente ancorata a uno statuto (=rigore) e a un senso<br />

(=valore) di cui, probabilmente, <strong>la</strong> nozione di formazione rappresenta<br />

il nuovo “assoluto”.<br />

Infatti, il sondaggio sull’attuale condizione del sapere pedagogico<br />

(almeno per come le riviste qui utilizzate <strong>la</strong> presentano) mostra <strong>la</strong> necessità<br />

di una ostensione del<strong>la</strong> pedagogia attraverso un impegno continuo<br />

– ermeneutico e dialettico – sul<strong>la</strong> riflessività e sul<strong>la</strong> criticità, che guarda<br />

al futuro del<strong>la</strong> pedagogia, al<strong>la</strong> sua proiezione, al<strong>la</strong> fedeltà a se stessa, al<br />

non-ancora realizzato e all’universo dei bisogni: <strong>la</strong> costituzione di una<br />

cittadinanza attiva, <strong>la</strong> fedeltà al<strong>la</strong> dimensione soggettiva e intersoggettiva,<br />

l’imprescindibilità del<strong>la</strong> formazione come focus del<strong>la</strong> pedagogia, l’accezione<br />

fenomenologico-esistenziale nei confronti del<strong>la</strong> formazione, etc.<br />

Tuttavia, nonostante alcuni “punti deboli”, da un bi<strong>la</strong>ncio – sia pure<br />

schematico e parziale – del<strong>la</strong> pedagogia attuale emergono molti elementi<br />

rassicuranti in una prospettiva futura, che dovrebbero essere sottoposti<br />

ad una intensa e fruttuosa aratura nel corso del XXI secolo: il pluralismo;<br />

<strong>la</strong> complessità; <strong>la</strong> dialettica; una fisionomia ermeneuticamente più<br />

comprendente; l’apertura delle frontiere metodologiche; <strong>la</strong> sofisticazione<br />

dei metodi e degli approcci tematici; l’incrocio tra teoria, storia e<br />

sperimentazione, che in certi casi si fa anche didattica; etc.<br />

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