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l'editoriale la riflessione la discussione temi e problemi Pedagogia ...

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sottolineato come le donne abbiano oggi una consapevolezza nuova,<br />

quel<strong>la</strong> di sapere gestire il cambiamento, di sapere costruire un progetto<br />

di vita personale e professionale, sapendosi orientare e ri-orientare anche<br />

ad eventuali “spaiamenti” creati da un mercato del <strong>la</strong>voro sempre<br />

meno sicuro e sempre più flessibile ed in divenire.<br />

In partico<strong>la</strong>re Anna Maria Piussi ha sottolineato il fenomeno definito<br />

da Deleuze “il divenire donna del <strong>la</strong>voro”; praticamente <strong>la</strong> categoria<br />

interpretativa del<strong>la</strong> differenza sessuale e dunque del<strong>la</strong> qualità soggettiva<br />

del rapporto uomo-donna viene posta in re<strong>la</strong>zione ai grandi <strong>temi</strong> del<strong>la</strong><br />

formazione e del <strong>la</strong>voro. Si tratta di una nuova filosofia del<strong>la</strong> formazione<br />

che tiene conto delle invenzioni delle donne, facendone tesoro per<br />

puntare al<strong>la</strong> modificazione del proprio sé e delle re<strong>la</strong>zioni con le altre e<br />

con gli altri. Secondo Piussi l’intreccio forte che si gioca tra formazione e<br />

<strong>la</strong>voro pervade sempre più <strong>la</strong> vita dei singoli e quel<strong>la</strong> dei gruppi sociali,<br />

ma <strong>la</strong> femminilizzazione di tanti, diversi settori di <strong>la</strong>voro è sinonimo di<br />

ricchezza perché oggi le donne, più che gli uomini, hanno <strong>la</strong> capacità di<br />

tenere insieme il <strong>la</strong>to umano e quello disumanizzante del<strong>la</strong> transizione in<br />

atto. In altre parole <strong>la</strong> cura femminile delle re<strong>la</strong>zioni va oltre <strong>la</strong> cultura<br />

aziendale del<strong>la</strong> qualità, legata a criteri di profitto e di consumismo, ed è<br />

più attenta all’effettivo benessere non solo dei produttori ma anche dei<br />

destinatari del<strong>la</strong> produzione.<br />

Una nuova epistemologia ripensa e rilegge <strong>la</strong> tradizione occidentale,<br />

propone una cultura costruita attorno al paradigma, tipicamente femminista,<br />

del partire da sé, rifiutando l’ancoraggio ad universi di discorso<br />

già definiti. Luigina Mortari analizza le riflessioni epistemologiche che<br />

le ricercatrici stanno sviluppando nell’ambito del<strong>la</strong> ricerca educativa,<br />

soprattutto in merito agli atti cognitivi cui il pensiero femminile assegna<br />

un ruolo fondamentale. Una epistemologia che recupera l’importanza<br />

dell’autobiografia, del<strong>la</strong> narratività, del raccontarsi e del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong>rità<br />

dell’esperienza individuale per creare, come sottolinea Barbara Mapelli,<br />

un sapere irrinunciabile.<br />

L’identità femminile è radicalmente mutata, sia grazie al<strong>la</strong><br />

modernizzazione che ha investito il nostro paese, sia, soprattutto, grazie<br />

all’accesso al mondo dell’istruzione che ha permesso alle donne di uscire<br />

dal dorato recinto del<strong>la</strong> domesticità che i Lari per secoli hanno tenacemente<br />

presidiato. Come sottolineano nei lori saggi Vanna Iori e Gabriel-<br />

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