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l'editoriale la riflessione la discussione temi e problemi Pedagogia ...

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sco<strong>la</strong>stico: l’antropologia e lo stile cognitivo degli allievi, <strong>la</strong> cultura locale,<br />

le risorse e le disponibilità degli spazi e delle attrezzature et al. Nel<br />

senso che soltanto una scuo<strong>la</strong> dell’autonomia è in grado di tenere conto e<br />

di valorizzare questo repertorio di “variabili” socioculturali.<br />

La progettazione, a sua volta, è il congegno didattico in grado di dare<br />

intenzionalità (finalità e meta: e non estemporaneità e casualità) ai molteplici<br />

percorsi e spazi di “socializzazione e di “alfabetizzazione” disseminati<br />

nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

Il Piano dell’offerta formativa per potere fungere da busso<strong>la</strong> di viaggio<br />

per una scuo<strong>la</strong> che voglia avventurarsi per l’impervio viaggio che <strong>la</strong> condurrà<br />

ai confini di un “nuovo” modello educativo, dovrà equipaggiarsi<br />

non solo dei citati due “vo<strong>la</strong>nti” (di nome autonomia e programmazione),<br />

ma anche di una professionalità-docente <strong>la</strong> cui formazione iniziale si<br />

inoltri per sentieri formativi <strong>la</strong>stricati da elevate e raffinate competenze<br />

di guida. Ineludibili per potere giungere al traguardo di una scuo<strong>la</strong> in<br />

grado di garantire il diritto sia al<strong>la</strong> diversità culturale (vo<strong>la</strong>nte dell’autonomia),<br />

sia all’uguaglianza delle opportunità formative (vo<strong>la</strong>nte del<strong>la</strong> programmazione).<br />

Tutto questo per dire che <strong>la</strong> formazione iniziale (nei nuovi corsi di <strong>la</strong>urea<br />

e nelle scuole di specializzazione all’insegnamento) e in servizio (nei <strong>la</strong>boratori<br />

territoriali) potrà assicurare una professionalità colta e competente a<br />

condizione che uscendo dopo cinque-sei anni dal<strong>la</strong> formazione universitaria<br />

il docente abbia ben visibile e tra le mani una sua valigetta ventiquattrore.<br />

Dovrà contenere il repertorio dei ferri del mestiere senza il quale<br />

il docente non potrà mai illuminare le tre insegne pedagogiche (sono tre<br />

e) che campeggiano sul<strong>la</strong> porta di ingresso del Piano dell’offerta formativa:<br />

efficienza, efficacia, equità. Soltanto un docente dotato di un’elevata e<br />

duratura professionalità culturale e didattica potrà accendere “discoverde”<br />

al passaggio di un insegnamento-apprendimento che sia<br />

contestualmente attento vuoi alle ragioni “oggettive” dei sis<strong>temi</strong> simbolico<br />

culturali (disciplinari e interdisciplinari) del<strong>la</strong> quota nazionale del<br />

curricolo, vuoi alle ragioni “soggettive” delle dimensioni di sviluppo dell’allievo<br />

(motivazioni-esperienze-interessi dell’utenza sco<strong>la</strong>stica) che troveranno<br />

attenzione nel<strong>la</strong> quota locale del curricolo.<br />

Non solo un docente dal<strong>la</strong> professionalità colta e competente, dunque,<br />

ma anche corredato di una elevata professionalità didattica. Cioè a dire,<br />

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