NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste
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mondiale contro la pace del popolo. Nelle regioni del mondo sviluppate<br />
oggi non resta più un gran che della pace del popolo. Io credo che dei<br />
limiti allo sviluppo economico, proposti da un movimento di base, siano<br />
la principale condizione perché la gente possa ritrovare la propria pace.<br />
Da sempre la pace ha un significato culturalmente definito.<br />
Ciascun "ethnos" (popolo, comunità, cultura) è sempre stato<br />
rispecchiato, espresso simbolicamente e sostenuto dal proprio "ethos"<br />
(mito, legge, ideale, dea) della pace. La pace è tanto vernacolare quanto<br />
il linguaggio. Negli esempi proposti dal professor Ishida questa<br />
corrispondenza fra "ethnos" ed "ethos" risulta particolarmente chiara.<br />
Consideriamo gli Ebrei. Guardate il patriarca ebreo mentre alza le<br />
braccia a benedire la sua famiglia e il suo gregge. Egli invoca "shalom",<br />
che noi traduciamo come 'pace'. Ma per lui "shalom" è la grazia che<br />
fluisce dal cielo «come olio che gronda dalla barba del progenitore<br />
Aronne». Per il padre semita, la pace è la benedizione della giustizia che<br />
l'unico vero Dio riversa sulle sue dodici tribù di pastori, appena<br />
divenute sedentarie.<br />
Agli Ebrei l'angelo annuncia "shalom", non la "pax" dei Romani.<br />
La pace romana ha un significato del tutto diverso. Quando il<br />
governatore romano innalza l'insegna della sua legione per piantarla nel<br />
suolo della Palestina, non guarda verso il cielo. Il suo sguardo è rivolto<br />
verso una città lontana e il suo compito è imporre la legge e l'ordine di<br />
quella città. "Shalom" e questa "pax" romana non hanno nulla in<br />
comune, pur convivendo sullo stesso suolo nello stesso tempo.<br />
Ai tempi nostri entrambe queste accezioni di pace sono svanite.<br />
"Shalom" si è ritirata in una sfera religiosa divenuta<br />
esclusivamente privata, mentre "pax" ha invaso il mondo trasformandosi<br />
in "peace", "paix", 'pace'. Attraverso duemila anni di uso da parte delle<br />
élites di governo, "pax" è diventata uno slogan politico, buono per tutte<br />
le occasioni. E stata utilizzata da Costantino per trasformare la croce in<br />
ideologia. Carlomagno l'ha usata per giustificare il genocidio dei<br />
Sassoni. "Pax" è il termine impiegato da Innocenzo Terzo per<br />
assoggettare la spada alla croce. In tempi moderni, i leader politici la<br />
manipolano per assicurare al loro partito il controllo delle forze armate.<br />
Pronunziata da san Francesco e da Clemenceau, la parola "pax" ha perso<br />
ogni connotazione definita. E' diventata un termine settario e di<br />
proselitismo nelle mani dei gruppi di potere come in quelle dei