NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste
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Entropia e disvalore<br />
Prese alla lettera, le metafore producono delle assurdità. Insistere<br />
che il cervello del proprio figlio è un computer non è altro che una<br />
forma di arroganza paterna oggi di moda. Tuttavia gran parte<br />
dell'efficacia di una metafora dipende proprio dallo shock provocato<br />
nell'ascoltatore da un intenzionale abuso linguistico. E la metafora<br />
funziona solo quando i due regni che questo meta-ferry, questo<br />
metatraghetto, collega sono rive entrambe conosciute all'ascoltatore.<br />
Ora, pochi regni sono più oscuri e lontani fra loro di quelli che la<br />
metafora dell'entropia cerca di collegare. Alla maggior parte degli<br />
ascoltatori il mondo della scienza ispira soggezione: per definizione, il<br />
suo linguaggio matematico è estraneo all'uomo della strada. D'altro<br />
canto, il regno in cui la metafora dell'entropia dovrebbe farci da guida,<br />
l'universo dell'inquinamento misurato, della sicurezza basata su equilibri<br />
apocalittici, dell'educazione programmata, della malattia medicalizzata,<br />
della morte computerizzata e di altre forme di follia istituzionalizzata, è<br />
tanto spaventoso che riesco ad affrontarlo solo con il rispetto che è<br />
dovuto al diavolo, nel costante timore di perdere la sensibilità del mio<br />
cuore abituandomi al male.<br />
Questo è il pericolo associato all'uso del termine 'entropia' per<br />
indicare il frustrante e onnipresente stravolgimento socioeconomico che<br />
perverte moralmente quasi ogni aspetto della vita postmoderna.<br />
Tuttavia il termine ci è utile, poiché ci costringe a riconoscere che<br />
siamo senza parole di fronte a un'evoluzione sociale che (falsamente) dà<br />
l'impressione di essere tanto naturale quanto l'ipotetico caos che<br />
risulterebbe dall'evoluzione irreversibile dell'universo.<br />
Una parola atta a indicare questo stravolgimento dovrebbe<br />
comprendere la natura storica e morale della nostra tristezza, la perfidia<br />
e la depravazione che causano la perdita della bellezza, dell'autonomia e<br />
di quella dignità che rende la fatica umana degna di essere vissuta.<br />
'Entropia' ci presenta il deterioramento come una legge cosmica<br />
che ha avuto inizio con il Big Bang. Il degrado sociale che vogliamo<br />
indicare non ha la medesima natura di una proprietà dell'universo. E'<br />
qualcosa che ha avuto un inizio nella storia umana e a cui, proprio per<br />
questa ragione, è possibile mettere fine.<br />
Io propongo 'disvalore' come parola appropriata per indicare tale