NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste
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preoccuparci profondamente. Perciò, voglio istituire un paragone tra la<br />
"pax oeconomica" e il suo opposto e complemento, la pace del popolo.<br />
A partire dalla fondazione delle Nazioni Unite, la pace è stata vista<br />
in termini sempre più legati allo sviluppo. In precedenza questo legame<br />
sarebbe stato impensabile: la novità di esso è quasi inintellegibile alle<br />
persone al di sotto dei quarant'anni. Questa curiosa trasformazione è più<br />
evidente a coloro che, come me, erano già adulti il 10 gennaio 1949, il<br />
giorno in cui il presidente Truman annunciò il 'Programma dei quattro<br />
punti'. Quel giorno la maggior parte di noi incontrò per la prima volta il<br />
termine 'sviluppo' nella sua accezione presente. Fino ad allora ce<br />
n'eravamo serviti per parlare di specie, di proprietà immobiliari e di<br />
mosse nel gioco degli scacchi. Ma da quel momento esso si riferisce<br />
anche a popoli, paesi e strategie economiche. E in meno di una<br />
generazione siamo stati sommersi da uno stuolo di teorie dello sviluppo<br />
in conflitto fra loro.<br />
Ormai la maggior parte di esse è relegata allo stato di curiosità per<br />
collezionisti. Forse ricorderete, non senza un certo imbarazzo, come in<br />
quegli anni le persone generose siano state invitate a fare sacrifici per<br />
programmi miranti a «innalzare il reddito pro capite», «metterci al passo<br />
con i paesi avanzati» e «liberarci dalle dipendenze». E forse vi stupirete<br />
ripensando alla varietà di cose un tempo ritenute degne di essere<br />
esportate: «orientamento alla realizzazione», «atomi per la pace», «posti<br />
di lavoro», «tecnologie semplici» e, attualmente, «stili di vita<br />
alternativi» e «self-help» sotto supervisione professionale. Ciascuna di<br />
queste incursioni teoriche arrivava in due ondate successive. La prima ci<br />
portava i cosiddetti pragmatisti, che mettevano l'accento sullo spirito<br />
imprenditoriale; la seconda gli aspiranti politici, che si prefiggevano di<br />
sensibilizzare la gente alla nuova ideologia straniera. Entrambi i campi<br />
concordavano sull'obiettivo della crescita. Entrambi sostenevano<br />
l'incremento della produzione e una maggiore dipendenza dal consumo.<br />
E ciascun campo, con la sua setta di esperti, ciascuna assemblea di<br />
salvatori, collegava il proprio schema di sviluppo alla pace. La pace<br />
concreta, collegata così allo sviluppo, è divenuta un obiettivo di parte. E<br />
il perseguimento della pace attraverso lo sviluppo è divenuto l'assioma<br />
supremo e indiscutibile.<br />
Chiunque si opponga alla crescita economica, non a questo o quel<br />
tipo di crescita ma alla crescita economica in sé, può venire denunciato