NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste
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e genera le proprie figlie. Mnemosine è la sorgente in cui la Musa<br />
dell'Entusiasmo si bagna, così come del resto l'altra sua figlia, l'Oblio.<br />
Questa appartenenza di Mnemosine alla generazione dei Titani, che<br />
precede gli dei, è cruciale per la nostra storia dell'acqua. Essa individua<br />
la fonte del ricordo in un elemento cosmico: la fonte della cultura, la<br />
sorgente di un primo genere di città; e l'acqua come fonte del ricordo<br />
acquista le fattezze di una donna.<br />
Ma già nelle città del mondo classico questa sorgente arcaica della<br />
tradizione orale non trova più posto. Le città della Grecia, e soprattutto<br />
Roma, sono costruite intorno ad acquedotti che versano l'acqua in<br />
fontane. Il flusso di acqua e di parole non è più alimentato da una<br />
sorgente e dal cantore epico, ma da opere di ingegneria e da testi scritti,<br />
tramandati sotto forma di libri.<br />
Nessuna città greca ha conservato un altare o un pozzo dedicato a<br />
Mnemosine. Essa viene ancora invocata dai poeti della letteratura<br />
classica che vogliono accostarsi a Omero, ma non è più fonte di 'sobria<br />
ebbrezza'. Il suo nome viene ora a indicare quel deposito di ricordi<br />
letterari, come ben sapeva Platone, che era destinato a prosciugare la<br />
fonte della memoria situata oltre il fiume dell'oblio, le acque della<br />
memoria alimentate dal fiume della morte. Man mano che la cultura<br />
scritta si sostituisce a quella orale e l'ordine legale a quello fondato sul<br />
costume e sulla tradizione, Mnemosine, la fonte della rimembranza,<br />
viene sostituita da un nuovo tipo di memoria.<br />
Dalla sorgente al getto d'acqua, dalla fonte della memoria alla<br />
fontana scolpita, dal canto epico al ricordo fondato su riferimenti<br />
letterari, l'acqua come metafora sociale subisce una prima profonda<br />
trasformazione. Le acque della cultura orale, che scorrevano oltre le rive<br />
di questo mondo, vengono trasformate ora nel più prezioso servizio di<br />
cui un governo può dotare una città. Se dovessi scrivere una storia<br />
dell'acqua, comincerei descrivendo il significato e gli effetti sul<br />
paesaggio di questa mutata percezione dell'acqua. In quella storia le<br />
fontane di Roma, le opere idriche di Isfahané i canali di Venezia e di<br />
Tenochtitl n rappresenterebbero casi rari ed estremi. I tipi più comuni<br />
sarebbero la città che sorge lungo un fiume, la città costruita intorno a<br />
un pozzo come suo ombelico, la città che raccoglie acqua piovana dai<br />
tetti e così via. Ma, con rare eccezioni, fino a non molto tempo fa tutte<br />
le città in cui l'acqua veniva da fuori le mura avevano una caratteristica