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NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste

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somigliare al lavoro di Keplero. Il primo è interessato a esplorare la<br />

possibile ristrutturazione della sfera educativa (o di altre sfere),<br />

ridefinendone il nucleo, calcolandone di nuovo l'estensione, integrando<br />

più epicicli nel suo curriculum, o assegnandole una nuova collocazione<br />

o disposizione entro la gerarchia delle sfere sociali. Il secondo tipo di<br />

indagine ricerca le origini del paradigma stesso e perciò riconosce<br />

implicitamente che le moderne sfere sociali, come quelle celesti di un<br />

tempo, potrebbero un giorno scomparire.<br />

Gli astronomi si occupano di un 'prima' e di un 'poi'. Essi sanno<br />

che in un determinato periodo gli esseri umani ebbero a che fare con un<br />

cosmo copernicano, e più tardi con uno relativistico. Ricordano il<br />

cambiamento verificatosi allorché i pianeti furono per la prima volta<br />

percepiti come oggetti fisici ruotanti attorno al sole. Lavorano<br />

all'interno di un paradigma che ha un inizio riconosciuto e che perciò<br />

può, plausibilmente, avere un termine. I pedagogisti, invece, non hanno<br />

ancora acquisito una simile prospettiva storica sul proprio lavoro, così<br />

che la sfera di cui sono competenti appare loro priva di inizio. Bisogna<br />

rammentare loro che Tolomeo e Copernico, Aristotele e Tommaso<br />

d'Aquino erano tutti convinti che i pianeti fossero collocati su sfere di<br />

cristallo, globi perfetti, trasparenti e cavi, moventisi di moto uniforme.<br />

Secondo Tommaso la scienza era libera di indagare se le sfere celesti<br />

erano mosse da una sostanza spirituale, il numero preciso delle sfere e il<br />

loro grado di eccentricità e dei loro epicicli. Tuttavia l'esistenza, la<br />

natura sostanziale e tridimensionale e il moto circolare uniforme di tali<br />

sfere non potevano essere messi in discussione senza che fosse<br />

sovvertita una ben fondata verità filosofica, necessaria alla spiegazione<br />

del dogma cristiano. Oggi la convinzione comune, salda e critica di<br />

questi uomini circa l'esistenza delle sfere celesti appare quasi<br />

incredibile.<br />

Ciò nonostante, keinesiani e marxisti, pianificatori di curriculi e<br />

promotori di scuole libere, cinesi e americani, tutti sono convinti che<br />

l'uomo sia per natura "educandus", che il suo benessere, anzi, la sua<br />

esistenza, dipenda dai servizi della sfera educativa.<br />

Proprio questo solido postulato dell'esistenza di una sfera<br />

educativa deve divenire il soggetto della ricerca sul paradigma<br />

educativo da me auspicata, come parte di una più ampia indagine sul<br />

processo mediante il quale l'economia, la politica, il lavoro salariato e la

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