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NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste

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Ascesa e caduta del lavoro salariato<br />

Un altro obiettivo prioritario dei nostri tempi, il pieno impiego, va<br />

anch'esso riesaminato. Dieci anni fa, le posizioni nei confronti dello<br />

sviluppo e della politica erano più semplicistiche di quanto possiamo<br />

permetterci oggi; e l'atteggiamento verso il lavoro era maschilista e<br />

ingenuo. Il lavoro era identificato con l'impiego retribuito e gli impieghi<br />

prestigiosi erano riservati agli uomini. L'analisi del lavoro ombra, del<br />

lavoro fatto al di fuori dell'impiego, era tabù. La sinistra lo considerava<br />

un residuo della riproduzione primitiva; la destra una forma di consumo<br />

organizzato. Gli uni e gli altri erano d'accordo che con lo sviluppo tale<br />

lavoro sarebbe andato scomparendo.<br />

La lotta per ottenere più posti di lavoro, uguale salario per uguali<br />

mansioni e più salario per tutti relegò in un angolo scuro, invisibile sia<br />

alla politica sia all'economia, il lavoro fatto al di fuori dell'impiego.<br />

Recentemente le femministe, insieme con alcuni economisti e sociologi<br />

che studiano le cosiddette strutture intermedie, hanno cominciato a<br />

esaminare il contributo non pagato a un'economia industriale, contributo<br />

che proviene soprattutto dalle donne. Tutti costoro parlano di<br />

'riproduzione' come complemento alla produzione. Ma per lo più i<br />

personaggi che occupano il palcoscenico, che si autodefiniscono<br />

radicali, discutono nuovi modi di creare impieghi tradizionali, nuovi<br />

modi di distribuire gli impieghi esistenti e la trasformazione del lavoro<br />

domestico, dell'educazione, della maternità e del tempo passato sui<br />

trasporti in lavoro retribuito. Sotto la pressione di tali richieste,<br />

l'obiettivo del pieno impiego appare altrettanto improbabile di quello<br />

dello sviluppo.<br />

Nuovi attori, che mettono in discussione la natura stessa del<br />

lavoro, stanno venendo alla ribalta. Essi distinguono il lavoro<br />

industrialmente strutturato, pagato o meno, dall'attività orientata alla<br />

sussistenza al di fuori dei confini dell'impiego e della supervisione dei<br />

tutori professionali. I loro dibattiti toccano temi fondamentali sull'asse<br />

verticale. La scelta pro o contro l'uomo assuefatto alla crescita decide se<br />

la 'disoccupazione' (il non impiego, cioè l'effettiva libertà di lavorare in<br />

maniera indipendente da una retribuzione o da un salario) sia da<br />

considerare un male e una disgrazia, oppure una cosa utile e giusta.<br />

In una società ad alta intensità di merci, tutti i bisogni

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