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alle diverse facoltà milanesi: oltre ai katanghesi dell’Università<br />
Statale, asserragliati in via Festa del Perdono, c’erano il gruppo<br />
Stalin della Bocconi, capitanato da Mario Martucci, il gruppo Dimitrov,<br />
quello di Architettura e il gruppo Lenin di Medicina, guidato<br />
da un giovane e non ancora pacifista Gino Strada. Di questa<br />
banda di picchiatori borghesi e stalinisti si è fatta una leggenda.<br />
Lascio ai lettori i commenti in proposito.<br />
Altra parabola significativa è quella dell’Unione dei marxistileninisti<br />
italiani, (meglio conosciuta come “Servire il Popolo” dal<br />
nome del giornale del gruppo, o “Servire il pollo” nello sfottò dei<br />
suoi tanti detrattori), gruppo maoista molto forte a Milano e nel<br />
Sud Italia che si distinse per la sconcertante mediocrità della proposta<br />
politica, una sorta di grossolano maoismo con derive dottrinali,<br />
e per essere l’organizzazione più severamente gerarchizzata<br />
di tutta la galassia extraparlamentare, tanto da arrivare a rivendicare<br />
un’incomprensibile sobrietà sessuale e a officiare grotteschi<br />
matrimoni marxisti. Non è un caso che Aldo Brandirali, capo di<br />
“Servire il Popolo”, conclusa senza molta gloria la propria carriera<br />
rivoluzionaria si sia accomodato in Comunione e Liberazione.<br />
Era un percorso tutto sommato prevedibile: dove avrebbe ritrovato<br />
la stessa organizzazione piramidale, lo stesso ammirevole<br />
spirito di sacrificio e la stessa intollerante chiusura se non fra i discepoli<br />
di don Giussani? Il suo percorso personale lo porterà nelle<br />
file di Forza Italia, grazie a cui per diversi anni sarà assessore alle<br />
Politiche giovanili del Comune di Milano, e questa, francamente,<br />
non è una grande novità come via di fuga degli ex contestatori.<br />
Nel vasto e disordinato contesto della galassia extraparlamentare<br />
di tendenza marxista è giusto però fare delle distinzioni: Potere<br />
Operaio e Lotta Continua furono gruppi più sofisticati e intellettualmente<br />
dinamici rispetto alle formazioni maoiste e staliniste.<br />
Eredi della tradizione operaista e formatisi politicamente davanti<br />
ai cancelli delle fabbriche nell’autunno-inverno 1969, fra<br />
mille errori, equivoci e diversi colpi di testa, questi due gruppi<br />
rappresentarono proposte politiche più interessanti e articolate,<br />
sebbene anch’essi non rinunciassero alla militarizzazione dei servizi<br />
d’ordine, causa principale delle successive e purtroppo fre-<br />
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