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Ma tornando ai fatti storici documentabili, è certo che la rivalità<br />

interna ai gruppi della sinistra extraparlamentare concorre<br />

alla formazione di nuovo ceto politico che, esaurita la stagione<br />

contestataria, già nella seconda metà degli anni settanta, alla<br />

vigilia dell’arrivo di un’altra e ben più temibile generazione rivoluzionaria,<br />

il movimento del ’77, rifluisce verso il proprio ambito<br />

sociale di provenienza.<br />

Per ottimizzare questo reinserimento gli ex militanti traggono<br />

indubbio vantaggio dalla propria passata esperienza: l’impegnativa<br />

scuola quadri all’interno delle diverse formazioni, l’abitudine<br />

al confronto e alla disputa retorica, la lotta per il predominio<br />

assembleare e l’innato cinismo della prassi leninista sono<br />

esperienze molto recenti e senz’altro formative che rendono<br />

più competitivi ed esperti i giovani figli del ceto medio intellettuale,<br />

certo più capaci dei loro coetanei non politicizzati di interpretare<br />

in tempo utile i cambiamenti repentini della postmodernità.<br />

Gli ex contestatori fanno rapidamente carriera. “Buona razza<br />

non mente”, avrebbe detto il poeta friulano. Mentre nel 1974<br />

Salvatore Toscano e Mario Capanna, con il senso della storia che<br />

li ha sempre contraddistinti, dopo avere registrato divergenze<br />

sul rapporto con il Pci e sulla figura politica di Stalin (sempre<br />

per dare un idea del dibattito interno al Movimento Studentesco)<br />

seguiranno percorsi politici divergenti, molti esponenti dei<br />

gruppi saranno attratti dal rinnovato e assai più battagliero Partito<br />

Socialista di Bettino Craxi, che proprio in quegli anni stava<br />

cominciando una decisa politica di autonomia dal Pci.<br />

Francamente, non c’è nessuno scandalo in questa deriva,<br />

nessun moto d’indignazione tardiva. Finiamola una volta per<br />

tutte con le false coscienze e la retorica ideologica di stampo<br />

giacobino.<br />

Cosa c’è ancora da stupirsi? Quale esempio di virtuosa e coerente<br />

prassi rivoluzionaria troviamo in quel decennio di bombe<br />

e giovani ammazzati? Ne ricaviamo forse modelli positivi a cui<br />

riferirci?<br />

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