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ga critiche e rimproveri nei confronti dei suoi antichi concorrenti<br />
politici, soprattutto i gruppi operaisti, come se nel 1988 le beghe<br />
settarie di quel mondo asfittico e autoreferenziale fossero ancora<br />
un argomento interessante.<br />
Il libro di Capanna ottenne un grande successo di vendite e<br />
senza smentire la consolidata abilità a creare sempre nuovi slogan<br />
lanciò l’aggettivo “formidabile” per identificare gli anni successivi<br />
alla contestazione studentesca, interpretati in netta contrapposizione<br />
ai “magnifici” anni sessanta, sempre rimanendo nell’ottica<br />
di una semplificazione mediatica grossolana. E se Formidabili<br />
quegli anni rimane sostanzialmente la testimonianza di un leader<br />
nostalgico, più direttamente legata alla mitologizzazione del sessantotto<br />
è Italia-Germania 4-3, lungometraggio diretto da Andrea<br />
Barzini nel 1990.<br />
Il ritratto generazionale parte dal pretesto drammaturgico di<br />
una riunione di quattro amici che si trovano dopo una ventina<br />
d’anni per rivedere le immagini della storica semifinale dei campionati<br />
mondiali di calcio messicani del 1970. Involontariamente<br />
il regista compie un’operazione impietosa nei confronti dei suoi<br />
coetanei ex rivoluzionari: i quattro amici infatti sono la più coerente<br />
e implacabile espressione di una borghesia al crepuscolo,<br />
demoralizzata e disillusa, ormai abituata a guardare al presente<br />
con stanca rassegnazione.<br />
Rivangando gli anni belli che non ci sono più, i protagonisti<br />
mostrano la povertà del presente riflessa nelle loro personalità<br />
sbiadite, nei loro troppi compromessi e nelle loro rinunzie. Complice<br />
una sceneggiatura debole e stereotipata, il ricordare degli ex<br />
militanti, che dovrebbe essere un momento di grande esaltazione<br />
mitica, diventa invece una sorta di patetico lamento, nel quale<br />
tutte le grottesche pose estetizzanti della stagione contestataria<br />
scorrono senza sosta verso un finale consolatorio. D’altro canto i<br />
giovani contestatori, diventati donne e uomini maturi, nel momento<br />
delle scelte importanti dimostrano una dolorosa piccolezza<br />
umana, una totale mancanza di statura etica. Quello che ci viene<br />
raccontato è un mondo angusto, di commiserazione. Un film<br />
nato per essere una riflessione sulle speranze, sulle scelte e sugli<br />
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