Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack

La cocaina imperversa,ma non da sola.
Nel supermercato degli stupefacenti,
l’eroina sta tornando alla ribalta.
Servizi territoriali e osservatori
sulle dipendenze sono in allarme
di Valentina Avon
© PANOS/OLYCOM
più di una
semplice suggestione,
anche se per cautela
«Èqualcosa
non può ancora essere
definito un trend». Al Cnr dicono quello
che dicono tutti: l’eroina non è mai passata
di moda, e potrebbe conoscere una
nuova stagione d’oro. Con il pensiero
che va dritto in Afghanistan, dove la produzione
annua ha raggiunto le oltre
6.000 tonnellate (per 600 tonnellate di
eroina pura), come segnala l’Unodc, l’ufficio
Onu che si occupa di produzione e
traffico di stupefacenti nel mondo. «Sì,
c’è un riscontro». Alla Direzione centrale
dei servizi antidroga (Dcsa) segnalano
che nei primi tre mesi di quest’anno i sequestri
di eroina ammontano a oltre 450
chili, oltre il 20 per cento in più rispetto
all’anno scorso. Il nostro è un Paese di
transito, come sequestri siamo storicamente
in testa, attraversato da criminalità
turche e albanesi che si saldano a camorra
e ‘ndrangheta. Lo schema per l’eroina
è: produzione in Afghanistan, raf-
finazione in Turchia,
taglio e distribuzione
in Albania.
Viaggia soprattutto
via terra, passando
per l’Est Europa. «Il
camionista fermato
a gennaio a Trieste
A Milano
a 16 anni
la usano
più che
a 19
con 130 chili di eroina era stato pagato
con 750.000 euro» riferiscono sempre
alla Dcsa. La droga è anche merce di
scambio, può così capitare «che 10 chili
di eroina vengano scambiati con 20 chili
di cocaina». Già, perché ormai quello
della droga è diventato un supermerca-
to, a tutti i livelli. Se la ‘ndrangheta, nel
traffico di cocaina, ha un contatto diretto
con la fonte colombiana, come documentato
da diverse inchieste, con cui
tratta “alla pari” realizzando enormi
guadagni, lo stesso non avviene con l’eroina.
È difficile trattare direttamente
con il mullah o con i “signori della guerra”,
di questo si occupano le famiglie turche,
poi subentrano le organizzazioni albanesi.
Ma alla fine i due mercati si intrecciano,
con soddisfazione reciproca.
Anche sulle strade, come documentato
da una ricerca dell’Osservatorio dipendenze
del Veneto, diretto da Giovanni
Serpelloni, che parla senza eufemismi di
«sconti comitiva» e «agevolazioni per i
left 11, 16 marzo 2007 u31