Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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del nuovo presidente della Cei.<br />
Il cardinale Ruini avrebbe preferito<br />
come suo successore il patriarca di Venezia,<br />
il cardinale Scola. Interprete fedele<br />
delle linea ratzingeriana, Scola<br />
avrebbe avuto il sostegno incondizionato<br />
di movimenti ecclesiali come Comunione<br />
e Liberazione, nonché di<br />
gran parte dei cattolici parlamentari<br />
del centrodestra. Il cardinal Ruini, e<br />
una parte non piccola dell’episcopato,<br />
ritenevano, nonostante le polemiche<br />
sull’ingerenza della Chiesa nelle faccende<br />
della politica italiana, che una<br />
guida forte alla Cei avrebbe assicurato<br />
© ZENNARO/ANSA/LAPRESSE<br />
la continuità del “ruinismo”.<br />
Anche perché il<br />
fronte dei cosiddetti<br />
cattolici democratici<br />
sembra a Ruini non<br />
proprio compatto nel<br />
difendere, per esempio,<br />
i Dico. Il neopresidente<br />
del Comitato nazionale<br />
di bioetica infatti,<br />
il professor Franco<br />
Casavola, in un’intervista proprio al<br />
quotidiano dei vescovi Avvenire ha sostenuto<br />
l’incostituzionalità del disegno<br />
di legge dei ministri Bindi e Polla-<br />
Un uomo più<br />
di mediazione<br />
che di scontro.<br />
Una piccola<br />
concessione<br />
ai cattolici<br />
democratici<br />
strini sulle coppie di fatto. A cui si sono<br />
aggiunte le perplessità di alcuni parlamentari<br />
cattolici del centrosinistra come<br />
la senatrice Paola Binetti e, appunto,<br />
Bobba.<br />
Le polemiche sul ruolo della Chiesa,<br />
partite anche da settori cattolici, hanno<br />
preoccupato la segreteria di Stato,<br />
inducendo il cardinal Bertone a cercare<br />
una soluzione più prudente alla guida<br />
della Cei. Un presidente dei vescovi<br />
che potesse svolgere un ruolo più di<br />
mediazione che di scontro era la richiesta<br />
di cattolici come Rosy Bindi,<br />
Paolo Prodi (fratello di Romano), Giuseppe<br />
Alberigo (specialista sul Concilio<br />
vaticano II) e Pietro Scoppola.<br />
Ma c’è un’altra preoccupazione che ha<br />
fatto capolino nei sacri palazzi: il fatto<br />
che una fetta del mondo politico minacciasse<br />
di mettere in discussione il Concordato<br />
firmato nel 1984 da Bettino Craxi<br />
e il cardinale Agostino Casaroli, il cui<br />
regime non può certo dirsi sfavorevole a<br />
Santa Romana Chiesa. Il cardinal Bertone<br />
cerca di corroborare la propria posizione<br />
con il ricordare che sia il regime<br />
concordatario che il codice di diritto canonico<br />
approvato nel 1983 riguardo ai<br />
rapporti fra Conferenza episcopale e governo<br />
affidano l’ultima parola alla segreteria<br />
di Stato vaticana.<br />
Già, ma con l’avvento di Benedetto<br />
XVI la segreteria di Stato più che vaticana<br />
è segreteria papale in senso<br />
stretto. E il papa è primate d’Italia.<br />
Joseph Ratzinger inoltre, a differenza<br />
del suo predecessore polacco, non intende<br />
estraniarsi dalle vicende della<br />
politica italiana. Ed è proprio in questo<br />
contesto che nasce<br />
la candidatura di monsignor<br />
Bagnasco. Che è<br />
uomo accorto e di personalità<br />
più forte di<br />
quanto i media abbiano<br />
raccontato. Tuttavia dovrà<br />
muoversi con circospezione<br />
fra il presenzialismo<br />
di Bertone e un<br />
vicario papale come<br />
Ruini che non demorderà<br />
nel chiedere ai politici cattolici<br />
di far uscire il succo della loro fede.<br />
Come il sicomoro di Ratzinger (e di<br />
Basilio il Grande). ■<br />
left 11, 16 marzo 2007 u43