Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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societàgerarchie<br />
Bagnasco,<br />
tra incudine<br />
e martello<br />
Le lotte e i contrasti nei sacri palazzi<br />
per la designazione del nuovo presidente<br />
della Cei.I retroscena della successione a Ruini<br />
di Giuseppe Di Leo<br />
La nomina dell’arcivescovo di<br />
Genova, Angelo Bagnasco, a<br />
nuovo presidente della Conferenza<br />
episcopale italiana non è<br />
stata una vittoria per il cardinale Camillo<br />
Ruini e non è stata una sconfitta per il<br />
cardinale Tarcisio Bertone. Anche se<br />
qualche giorno prima che papa Ratzinger<br />
designasse Bagnasco le premesse<br />
perché si potesse parlare di una vittoria<br />
e di una sconfitta per l’uno e per l’altro<br />
dei due più vicini collaboratori papali<br />
c’erano tutte. Con Ruini che chiedeva a<br />
Benedetto XVI di scegliere un successore<br />
alla guida della Cei fra<br />
i cardinali (in primis:<br />
Angelo Scola, patriarca<br />
di Venezia) e con Bertone<br />
che prontamente<br />
rintuzzava chiedendo<br />
che la designazione cadesse<br />
su una personalità<br />
di profilo più basso (la<br />
candidatura più accreditata<br />
è stata quella dell’arcivescovo<br />
di Taranto,<br />
monsignor Benigno Papa).<br />
Sembrava che le ragioni del segretario<br />
di Stato potessero prevalere su quelle<br />
del vicario papale, ma poi Benedetto<br />
42uleft<br />
11, 16 marzo 2007<br />
Le polemiche<br />
sulle ingerenze<br />
della Chiesa<br />
hanno portato<br />
alla scelta di<br />
una personalità<br />
prudente<br />
XVI ha ricordato al cardinal Bertone la<br />
metafora di Basilio il Grande, scrittore<br />
del quarto secolo dopo Cristo. Di quale<br />
metafora si tratta? Basilio, commentando<br />
il profeta Isaia, usa l’immagine<br />
del sicomoro, un albero che produce<br />
moltissimi frutti ma, scrive Basilio, «essi<br />
non hanno alcun sapore se non li si<br />
incide accuratamente e non si lascia<br />
fuoriuscire tutto il succo». Deve aver tenuto<br />
presente la lezione ratzingeriana<br />
(e basiliana) il cardinal Bertone quando<br />
qualche giorno fa, presentando il<br />
pamphlet del senatore ed ex presidente<br />
delle Acli Luigi Bobba<br />
sull’impegno dei cattolici<br />
in politica, ha affermato<br />
che la libertà di<br />
coscienza per un cristiano<br />
è sì un valore ma<br />
non assoluto. Di assoluto<br />
come valore è che<br />
la coscienza si richiami<br />
alla verità cristiana.<br />
Che è, né più né meno,<br />
il concetto espresso<br />
mille volte dallo stesso cardinale Ruini.<br />
Eppure è inusuale che il cardinale segretario<br />
di Stato accetti di presentare il<br />
libro di un parlamentare, ancorché<br />
Il nuovo presidente della Cei Angelo Bagnasco<br />
cattolico. Privilegio in precedenza mai<br />
concesso a leader storici del movimento<br />
politico cattolico ben più insigni di<br />
Bobba, come Amintore Fanfani, Giulio<br />
Andreotti e Francesco Cossiga.<br />
Proprio il presidente emerito della Repubblica<br />
si chiedeva, con un pizzico<br />
d’ironia, come mai il cardinal Bertone<br />
si fosse scomodato in coincidenza con<br />
la nomina di monsignor Bagnasco a<br />
capo dei vescovi italiani. Non bisogna<br />
esagerare con le dietrologie, ma questa<br />
volta spiegare qualche retroscena può<br />
aiutare a capire la delicata posizione