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Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack

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cultural’incontro<br />

uu<br />

simo. Anche questo ti fa rabbrividire:<br />

il pensiero che lì dentro c’erano persone<br />

che pazze non lo sono mai state.<br />

Celestini: Quando gli infermieri, anche<br />

quelli più ignoranti, non spedivano le<br />

lettere dei pazienti, non potevano non<br />

rendersi conto che stavano compiendo<br />

una violenza che travalicava il loro lavoro.<br />

Non è possibile che almeno una volta<br />

non gli sia venuto un dubbio.<br />

Cristicchi: Come quelli che<br />

facevano l’elettroshock.<br />

Molti non lo facevano perché<br />

volevano, ma perché lo<br />

imponeva la medicina. Altri,<br />

invece, erano convinti<br />

che funzionasse. Nel dvd<br />

riporto la testimonianza<br />

d’una suora che con orgoglio<br />

racconta come loro lo praticavano e<br />

che i risultati si vedevano. Anzi, erano<br />

così visibili che la gente veniva da fuori<br />

per farselo fare una volta a settimana.<br />

Celestini: In Italia ci sono ancora medici<br />

che pensano che l’elettroshock funzioni.<br />

E ti dirò, in qualche modo hanno ragione:<br />

l’idea che sia utile non è sbagliata. La<br />

medicina è così: se la statistica afferma<br />

che l’elettroshock su alcuni pazienti ha<br />

avuto effetti benefici, allora vuol dire che<br />

funziona. Se al bar tu mi chiedi un’opinione,<br />

ti dico che è una tortura. Se invece<br />

vogliamo storicizzare, ti dico che è una<br />

cura come altre, che in alcuni casi ha<br />

80uleft<br />

11, 16 marzo 2007<br />

«Ho trovato<br />

250 lettere<br />

dei pazienti.<br />

Mai nessuno<br />

le inviò»<br />

funzionato, in altri no. Certo, quando<br />

non ha funzionato ha rovinato un sacco<br />

di gente. Ma dobbiamo partire dall’idea<br />

che chi veniva portato in un manicomio<br />

non era considerato uguale a chi stava<br />

fuori. Si pensava a loro come a feriti di<br />

guerra: non si potevano salvare tutti.<br />

Questa è la statistica: nel manicomio c’erano<br />

i rifiuti della società, se riuscivano a<br />

salvarne qualcuno bene, altrimenti<br />

niente. Tu hai visto molti<br />

centri in giro per l’Italia.<br />

Cos’hai provato una volta<br />

fuori?<br />

Cristicchi: A Genzano ho<br />

conosciuto un bel laboratorio<br />

dove i pazienti hanno<br />

la possibilità di esprimersi.<br />

È una sorta di isola felice<br />

nel residuo manicomiale. Però quando<br />

vado via da lì e torno a casa mi sento<br />

in colpa, perché basterebbe poco per<br />

dargli una mano. Penso anche che per il<br />

mio libro ho girato tutta l’Italia e poi una<br />

situazione così bella e stimolante ce l’avevo<br />

a pochi chilometri da casa. Sì,<br />

quando esco da lì, mi sento come se fossi<br />

appena uscito da uno zoo e dentro avessi<br />

lasciato un animale che mi guarda triste<br />

dietro le sbarre, anche se sono sbarre immaginarie.<br />

Sguardi che ti chiedono perché.<br />

E io quel perché me lo porto sempre<br />

appresso. ■<br />

a cura di Emiliano Coraretti<br />

l’intervista<br />

Marco Pannella<br />

La provocazione radicale<br />

180, LEGGE<br />

INDECENTE<br />

Il 13 maggio 1978 il Parlamento approva<br />

la 180. Marco Pannella fu l’unico deputato<br />

a lavorare a quel testo di legge e<br />

poi a votare contro. Che ricordi ha?<br />

Ci fu un clima di linciaggio nei nostri<br />

confronti, prima e dopo la legge. Dopo<br />

la chiusura dei manicomi, se succedevano<br />

incidenti con i malati, ai familiari disperati<br />

i poliziotti dicevano: “prendetevela<br />

con Pannella”. In realtà la 180 fu un<br />

operazione scandalosa gestita da tutti<br />

gli altri partiti, Dc e Pci in testa. La<br />

stampa non ci seguiva e i nostri quattro<br />

deputati restarono così, in quegli otto<br />

mesi decisivi, completamente isolati. Il<br />

che permise il golpe della Corte Costituzionale<br />

che annullò i referendum: manicomiale,<br />

reale, finanziamento dei partiti<br />

e Concordato. Per la revisione del<br />

“Concordato” si batteva anche Scalfari,<br />

con tutta l’intellettualità italiana che in<br />

quel caso aveva acquistato un po’ di coraggio<br />

e decenza morale. Che oggi sicuramente<br />

non ha.<br />

Che opinione ha della legge Basaglia?<br />

Non era d’accordo neanche Basaglia,<br />

che la considerava prematura. Poi il Pci<br />

lo invitò al realismo politico anziché psichiatrico.<br />

La ratio della 180 non era<br />

quella di eliminare le strutture ‘criminali’<br />

che producevano malattia, come proponevamo<br />

noi. Per questo votammo<br />

contro, inoltre nel testo di legge non erano<br />

previste soluzioni di cura alternative.<br />

Cosa si può fare, oltre a una canzone, per<br />

rilanciare la ricerca psichiatrica?<br />

Importante è il vostro compito, come<br />

left potete continuare a fare un’utile<br />

opera d’informazione. Perché noi l’abbiamo<br />

sempre saputo che la malattia<br />

mentale esiste, cazzo se esiste. p.d.m.

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