Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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Alle prese con il<br />
pensiero di Dio<br />
Dopo Private, Costanzo conferma il suo<br />
talento con la storia di un novizio in cerca<br />
di risposte di Callisto Cosulich<br />
Filippo Timi<br />
protagonista diIn memoria di me di Saverio Costanzo<br />
Esiste almeno un<br />
punto di contatto<br />
fra Private e In memoria<br />
di me, i due<br />
film sinora realizzati da Saverio<br />
Costanzo, così dissimili<br />
da sembrare diretti da registi<br />
di scuole diverse. Entrambi,<br />
infatti, immergono la rispettiva<br />
vicenda in un ambiente<br />
nel quale la convivenza risulta<br />
assai problematica: in Private<br />
le coabitazioni tra militari<br />
israeliani, inviati a occupare<br />
una casa, e i civili palestinesi,<br />
che si rifiutano di finire<br />
in un campo profughi;<br />
In memoria di me c’è invece<br />
l’impatto traumatico che il<br />
monastero esercita sui novizi<br />
alle prese con la presenza di<br />
Dio, che per alcuni di loro risulterà<br />
insostenibile.<br />
Andrea, il giovane protagonista<br />
di In memoria di me,<br />
tenta la via del sacerdozio<br />
non perché rifiutato dal pro-<br />
prio mondo, che anzi stava<br />
provvedendo a tutti i suoi bisogni<br />
materiali, ma perché è<br />
lui che decide di rifiutarlo,<br />
non bastandogli ciò che questo<br />
mondo gli offre e sentendosi<br />
incapace di rispondere<br />
alle domande che gli affiorano<br />
dal profondo.<br />
Ma siamo in grado noi - ed è<br />
in grado la civiltà occidentale<br />
home video<br />
À bout<br />
de souffle<br />
È Fino all’ultimo<br />
respiro, primo<br />
film di Godard,<br />
che nel<br />
‘60 segnò una svolta nel cinema<br />
francese.<br />
Medusa. 18,90 euro<br />
cui appartiene Andrea - di<br />
“pensare Dio”, di conversarci,<br />
in un mondo sballottato tra<br />
evoluzionisti e creazionisti,<br />
tra chi, la certezza, è convinto<br />
di averla già e chi confida che<br />
prima o poi la scienza gli offrirà<br />
una verifica, sebbene<br />
l’umanità la stia cercando da<br />
quando ha acquisito il bene<br />
della parola. Saverio Costanzo<br />
non è presuntuoso al punto<br />
di suggerire una risposta:<br />
ci lascia il piacere, o se volete<br />
l’obbligo di ragionarci sopra.<br />
In attesa di risposte che non<br />
verranno, si limita a credere<br />
nel cinema, capace com’è di<br />
creare mondi paralleli a<br />
quello in cui viviamo, simili<br />
al nostro, eppure diversi, dove<br />
tutti i numeri trovano il loro<br />
posto, interi o complessi,<br />
reali o trascendenti che siano.<br />
In tale mondo Costanzo<br />
si trova nel proprio elemento,<br />
rivelando una cura maniacale<br />
nel calibrare luci e ombre,<br />
primi piani e campi lunghi,<br />
duraturi silenzi ogni tanto<br />
interrotti da improvvisi brani<br />
di musica classica, da Mahler<br />
a Cajkovskij. Senza perdere<br />
mai di vista la drammaticità<br />
del contenuto, che in ultima<br />
analisi riguarda ciò che<br />
George Steiner chiama «la<br />
tristezza del pensiero». Un<br />
regista di talento, insomma,<br />
dal quale speriamo di avere<br />
tra breve altre conferme.<br />
Cuori<br />
L’ultimo capolavoro<br />
di Resnais:<br />
sei personaggi<br />
(tra cui<br />
Laura Morante<br />
e Pierre Arditi) legati da malintesi<br />
e situazioni bizzarre.<br />
Rental. 23,50 euro<br />
culturacinema<br />
LA PEGGIO<br />
GIOVENTÙ<br />
DI MONTIEL<br />
Dopo 15 anni Dito Montiel<br />
torna a Queens, una delle<br />
suburbe newyorchesi, dove<br />
insieme al fratello Antonio<br />
aveva legato con la “peggio<br />
gioventù” del quartiere. Lì<br />
ritrova il padre epilettico e<br />
ostile e va a far visita ad Antonio,<br />
rinchiuso in un carcere<br />
dove sconta l’ergastolo<br />
per un delitto. Ma in California<br />
Dito aveva cambiato vita,<br />
si era affermato come<br />
scrittore di successo, pubblicando<br />
un romanzo, Guida<br />
per riconoscere i tuoi santi,<br />
in buona parte autobiografico.<br />
Il film omonimo, diretto<br />
dallo stesso autore del romanzo,<br />
riecheggia i motivi<br />
di due pellicole recenti: La<br />
ricerca della felicità di Gabriele<br />
Muccino e Alpha Dog<br />
di Nick Cassavetes. Qui, a<br />
differenza di quanto accade<br />
nel film di Muccino, è lo<br />
stesso autore del libro a dirigere<br />
il film, mentre la “peggio<br />
gioventù” di Alpha Dog è<br />
di matrice borghese anziché<br />
sottoproletaria. Il film di<br />
Montiel rivela un autore che<br />
manovra la cinepresa con la<br />
stessa sicurezza con cui usa<br />
la penna. Così da trasformare<br />
la sua crime story in una<br />
vera tragedia classica. c.c.<br />
left 11, 16 marzo 2007 u89