Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
culturaarte<br />
L’enigma di Piero<br />
Dal 31 marzo un trittico di mostre celebra<br />
la “misura italiana e l’occhio fiammingo”<br />
dell’artista chiave dell’Umanesimo<br />
di Simona Maggiorelli<br />
Un carattere rustico, scontroso,<br />
abituato a trafficare fra<br />
le cose pratiche, legate alla<br />
mercatura, all’amministrazione<br />
di terre e poderi, come alla gestione<br />
degli affari comunali di Borgo<br />
San Sepolcro, il paese dell’aretino dove<br />
Piero della Francesca era nato intorno<br />
al 1415. Ma al tempo stesso artista coltissimo,<br />
raffinato uomo di corte, che<br />
frequentava una cerchia scelta di intellettuali<br />
umanisti e neoplatonici come<br />
Luca Pacioli, anche lui borghigiano,<br />
entrando poi in contatto con i maggio-<br />
74uleft<br />
11, 16 marzo 2007<br />
ri letterati e artisti della seconda metà<br />
del Quattrocento alla corte papale,<br />
presso la Serenissima, alla corte degli<br />
Estensi a Ferrara e, soprattutto, dai<br />
Malatesta a Urbino, il cui progetto politico<br />
- culturale improntato agli ideali<br />
dell’Umanesimo Piero tradusse nelle<br />
misteriose armonie spaziali e architettoniche<br />
de La città ideale. Una personalità<br />
singolarmente poliedrica quella<br />
di Piero della Francesca, per certi versi<br />
enigmatica, come la densa simbologia<br />
dei suoi quadri e i perfetti ovali delle<br />
sue ieratiche Madonne. «L’enigma di<br />
Piero vive anche in questi diversissimi<br />
aspetti della sua personalità di uomo e<br />
di artista, in quel suo fare una vita rustica<br />
e semplice mentre si cimentava<br />
nella soluzione di problemi assai complessi<br />
che riguardavano la prospettiva,<br />
la visione, la messa a punto di una concezione<br />
nuova e moderna dello spazio<br />
architettonico», racconta Antonio<br />
Paolucci, curatore, insieme a Carlo<br />
Bertelli e a Giangiacomo Martines,<br />
della mostra Piero della Francesca e le<br />
corti italiane che si apre il 31 marzo al<br />
Museo di arte medievale e moderna di