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Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack

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societàpolitica<br />

Unione<br />

verde acido<br />

Come cambia la galassia ambientalista<br />

fra “presa del potere”e nuovi tentativi<br />

per mutare l’identità della sinistra di Pino Di Maula<br />

Quando si parla d’ambiente si<br />

pensa alle associazioni, come<br />

Legambiente, che svolgono<br />

un ruolo fondamentale<br />

nel sensibilizzare le persone contro il<br />

degrado del pianeta. Ma una volta c’era<br />

anche un movimento organizzato in<br />

partito che assunse, per distinguersi dagli<br />

altri, il colore dei prati, il verde. Era<br />

un’organizzazione fragile ma simpatica<br />

dove convergevano intellettuali, tecnici,<br />

giuristi e tanti ambientalisti. Tutti insieme,<br />

appassionatamente, a difendere il<br />

Belpaese. Ricorda il fisico Massimo Scalia:<br />

«In quegli anni si ottennero risultati<br />

importantissimi: nove leggi su dieci su<br />

risparmio energetico e fonti rinnovabili<br />

risalgono al ’91, così come l’istituzione<br />

dei parchi, senza contare che siamo stati,<br />

nel ’92, i primi nel mondo ad abolire la<br />

produzione di amianto». Anni entusiasmanti<br />

per l’elaborazione teorica, la capacità<br />

d’intercettare le<br />

esigenze dei cittadini,<br />

ma i risultati elettorali<br />

furono, diciamolo, deludenti.<br />

«Ahimé, in<br />

quel senso abbiamo<br />

fallito, ma - scatta Scalia<br />

- Pecoraro Scanio<br />

durante i suoi sette anni<br />

di regno non ha fatto<br />

di meglio: non hanno<br />

mai superato il 2 per<br />

cento alle politiche,<br />

nonostante le biciclette con lo Sdi». In<br />

quegli anni i Verdi dicevano di agire In<br />

nome del popolo inquinato, per usare il<br />

titolo di un vecchio best seller di Gianfranco<br />

Amendola, ma l’attuale segreta-<br />

34uleft<br />

11, 16 marzo 2007<br />

Ermete Realacci:<br />

«Alcuni<br />

atteggiamenti<br />

della cultura<br />

ecologista sono<br />

omogenei<br />

a quelli<br />

della Binetti»<br />

rio giudicava Scalia e Manconi (portavoce<br />

del partito fino al ‘99) sovversivi comunisti.<br />

Dopo qualche tempo la vendetta<br />

è arrivata attraverso la rivelazione di<br />

alcune amicizie salernitane di Pecoraro<br />

con esponenti democristiani e del centrodestra.<br />

Perché tanto astio? Scalia<br />

chiude così l’antica querelle: «Non voglio<br />

riaprire vecchie polemiche, dico solo<br />

che mi spiace vedere il Sole che ride ridotto<br />

a partitino marginale con tessere e<br />

cammelli».<br />

Nemmeno Ermete Realacci - presidente<br />

della commissione Ambiente,<br />

Territorio e Lavori Pubblici della Camera<br />

dei deputati - ci tiene a riaprirla. Non<br />

vorrebbe neanche marcare troppo le distanze<br />

con chi sventola bandiere dai toni<br />

più accesi dei suoi. Calibra quindi bene<br />

le parole prima di lanciare la sua ultima<br />

sfida: «Serve un grande partito riformista<br />

che conservi una forte anima ecologista».<br />

Così si riduce il<br />

verde a macchioline<br />

sparse qua e là. Non<br />

sarebbe meglio operare<br />

all’interno di un<br />

unico partito dichiaratamente<br />

ecologista?<br />

«Rispondo con la metafora<br />

di Al Gore, che<br />

oggi tutti magnificano.<br />

Nel 2000 perse le<br />

elezioni in Florida a<br />

causa di un candidato<br />

sulla carta molto più verde, più pacifista<br />

e di sinistra». Parliamo di Ralph Nader,<br />

politico molto amato anche da verdi<br />

e rifondaroli di casa nostra. Con poco<br />

meno di centomila voti regalò, di fatto,<br />

Il parlamentare Ermete Realacci<br />

Il sottosegretario Paolo Cento<br />

due mandati a Bush. Ecco spiegata, secondo<br />

Realacci, tutta la diversità «tra<br />

una formazione politica che guarda al<br />

proprio ombelico e un’altra che cerca di<br />

cambiare il Paese». Bisogna essere più<br />

pragmatici? «No, bisogna semplicemente<br />

dire le cose che si possono fare».<br />

Qualche esempio? «Non si possono sostenere<br />

le fonti rinnovabili ed essere<br />

contemporaneamente contrari agli impianti<br />

eolici, sempre e comunque. Non<br />

si possono combattere le ecomafie e<br />

non fare gli impianti per lo smaltimento<br />

dei rifiuti in Campania».<br />

Affermazioni che pretendono, di rigore,<br />

un commento del (rosso) verde Paolo<br />

Cento. In piazza Montecitorio, ai margini<br />

di un convegno per riunire la sinistra<br />

promosso da Folena, non si fa ripetere<br />

la provocazione: «Agli ecologisti riformisti<br />

chiedo una coerenza nei com

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