Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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economiaimmobili<br />
uu dei consumi energetici. Quando<br />
compriamo un’automobile valutiamo<br />
anche il rapporto tra prezzo e consumi: è<br />
ora di cominciare a farlo anche con le case<br />
in cui viviamo. Non è semplicemente<br />
una scelta ambientalista, ma un effettivo<br />
investimento economico». Qualcuno se<br />
ne è già accorto. A Londra, nel quartiere<br />
di Beddington è stato costruito il Bedzed<br />
(Beddington zero energy development):<br />
un complesso di 82 appartamenti, con<br />
annessi uffici e negozi, le cui emissioni<br />
complessive di anidride carbonica sono<br />
pari a zero. Nati dal progetto dello studio<br />
di architettura Bill Dunster, gli edifici<br />
sono stati costruiti da una società privata<br />
e venduti normalmente sul mercato.<br />
Godono di un perfetto isolamento termico,<br />
e nei giorni più freddi sono alimentati<br />
da un sistema di cogenerazione<br />
di elettricità e calore, che garantisce la<br />
completa autosufficienza energetica.<br />
L’unico input esterno necessario al funzionamento<br />
dell’impianto è la legna, che<br />
proviene dalla potatura degli alberi nei<br />
parchi. «È stato applicato il concetto di<br />
edificio carbon neutral, che garantisce<br />
l’annullamento delle emissioni nocive di<br />
CO2», spiega ancora Butera.<br />
Anche in Italia la situazione ha cominciato<br />
a evolversi. A fine febbraio è stato approvato<br />
il decreto sulla riqualificazione<br />
energetica degli edifici, che prevede la<br />
possibilità di detrarre dall’Irpef fino al 55<br />
per cento delle spese sostenute nella propria<br />
abitazione per ridurre le dispersioni<br />
termiche, installare pannelli solari o sostituire<br />
vecchie caldaie con nuove a elevata<br />
efficienza. «La nuova disciplina va<br />
sicuramente incontro all’esigenza di ridurre<br />
il consumo delle fonti non rinnovabili.<br />
E tuttavia è insufficiente», commenta<br />
Butera. «Si è seguito un approccio<br />
obsoleto, che tiene conto quasi esclusivamente<br />
dei problemi della stagione<br />
fredda, e considera un edificio come un<br />
involucro vuoto e privo di vita. Sono stati<br />
impiegati metodi di valutazione ormai<br />
superati, che sarebbero andati bene<br />
trent’anni fa». In un edificio tradizionale<br />
il 67 per cento circa dei consumi energetici<br />
viene impiegato per il riscaldamento,<br />
e la parte restante per l’acqua calda, la<br />
cottura e gli elettrodomestici. In una casa<br />
passiva avviene il contrario: l’energia<br />
dedicata alla produzione di calore si ri-<br />
66uleft<br />
11, 16 marzo 2007<br />
Bolzano l’Expost di Michael Tribus Pechino il Sieeb di Mario Cucinella<br />
5%<br />
É l’incremento di costo richiesto in<br />
media per costruire un edificio passivo<br />
duce notevolmente, e percentualmente<br />
prevalgono le altre voci. «La direttiva europea<br />
del 2002 sul rendimento energetico<br />
degli edifici stabilisce l’obbligo di un<br />
certificato sui consumi, che deve riguardare<br />
il complesso delle energie impiegate,<br />
dall’illuminazione alla produzione di<br />
acqua calda. Il nostro<br />
decreto 192 del 2005,<br />
che detta le linee guida<br />
in materia, si occupa<br />
invece solo del riscaldamento»,<br />
spiega il<br />
professore. Eppure il<br />
know how tecnicoscientifico<br />
non ci manca,<br />
anzi lo esportiamo<br />
all’estero: il progetto<br />
Sieeb realizzato recentemente a Pechino,<br />
è stato progettato dall’architetto Mario<br />
Cucinella con la consulenza del professor<br />
Butera. È un edificio destinato a<br />
ospitare la facoltà di scienze ambientali<br />
dell’università di Qinghua e pensato come<br />
una foglia che raccoglie e trasforma<br />
la luce solare in energia.<br />
Una serie di terrazze giardino, esposte a<br />
sud, ospitano una folta vegetazione e ol-<br />
Bene i nuovi<br />
incentivi, ma<br />
puntano solo a<br />
ridurre il freddo<br />
d’inverno. Serve<br />
ora un piano<br />
più completo<br />
54<br />
Sono i mesi necessari per ammortizzare<br />
l’extracosto iniziale di un edificio passivo<br />
tre mille metri quadrati di pannelli fotovoltaici,<br />
che assicurano la maggior<br />
parte della richiesta elettrica interna. Il<br />
progetto a forma di ferro di cavallo si<br />
contrappone all’andamento del sole,<br />
permettendo una continua illuminazione<br />
naturale degli uffici e riducendo il<br />
fabbisogno di energia.<br />
«In fase di progettazione<br />
ogni particolare è<br />
stato curato nel dettaglio»<br />
commenta Butera.<br />
«All’interno sono<br />
stati istallati sensori di<br />
anidride carbonica che<br />
aumentano e diminuisconoautomaticamente<br />
la ventilazione per il<br />
ricambio dell’aria in base al numero di<br />
persone presenti nell’edificio; la luce artificiale<br />
aumenta o diminuisce di intensità<br />
a seconda di quella naturale; la forma<br />
delle finestre e delle pareti è stata<br />
studiata per limitare qualsiasi dispersione.<br />
Tutto questo garantisce una notevole<br />
riduzione dei consumi energetici,<br />
senza dubbio superiore a quella di<br />
qualsiasi altro edificio realizzato ad oggi<br />
in Cina». E forse anche in Italia. ■