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Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack

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societàcentrosinistra<br />

no a 67 anni l’età pensionabile. Il terreno<br />

d’incontro c’è. È quello dell’innalzamento<br />

selettivo del limite di età, a seconda<br />

del grado di usura del lavoro specifico,<br />

combinato con il numero di anni di contribuzione,<br />

sull’esempio della proposta a<br />

“quota 90” (data dalla somma di età anagrafica<br />

e anni di contribuzione). Un modello<br />

che terrebbe conto anche dei casi<br />

(molti in Italia) di coloro che hanno iniziato<br />

a lavorare a 16 o 18 anni. Sul fronte<br />

ammortizzatori sociali il problema è più<br />

legato alle risorse disponibili che alla volontà<br />

politica. Una vera riforma del sistema<br />

richiederebbe l’utilizzo di tutte le<br />

extra entrate a disposizione. Ma sulla<br />

strada di una decisione così importante<br />

c’è Padoa-Schioppa e la politica del rigore.<br />

Il secondo, imminente, e potenzialmente<br />

drammatico, scontro nella maggioranza<br />

riguarda la prossima ondata di<br />

liberalizzazioni. Acqua e municipalizzate<br />

(ovvero servizi essenziali ai cittadini)<br />

sono motivo di contrasto tra il ministro<br />

Lanzillotta e la sinistra. Ad ora la trattativa<br />

è bloccata, ma la resa dei conti è in<br />

arrivo. Il terzo potenziale scontro, collegato<br />

al primo, è sulla finanza pubblica.<br />

A fine marzo sarà resa<br />

nota la trimestrale di<br />

cassa, che darà una prima<br />

idea dello stato dei<br />

conti pubblici. Si prevede<br />

che il deficit sia inferiore<br />

alle previsioni, e<br />

ciò ha già aperto il dibattito<br />

su come restituire<br />

al Paese questi soldi.<br />

L’errore anche qui è in<br />

agguato: anche un solo<br />

euro dedicato alla riduzione<br />

del debito griderebbe vendetta e<br />

incontrerebbe dure critiche nella maggioranza.<br />

In questo caso il peggior nemico<br />

del governo è il governo stesso,<br />

qualora dovesse “scordare” che pensioni,<br />

salari e ammortizzatori sociali sono<br />

le priorità. Se per la sinistra è suicida<br />

puntare i piedi ora sulla politica estera,<br />

diverso è il caso delle questioni economiche.<br />

Il governo dovrà fare marcia indietro<br />

e tenere conto della “corrispondenza<br />

di sensi” tra sinistra e sindacati.<br />

Libera Chiesa in libero Stato<br />

Chi pensava che dopo anni di profonde<br />

ingerenze del Vaticano (vedi la legge<br />

40uleft<br />

11, 16 marzo 2007<br />

Padoa-Schioppa e Guglielmo Epifani<br />

40), il centrosinistra sarebbe stato portatore<br />

di maggiore laicità ora deve fare i<br />

conti con l’offensiva vaticana che vuole<br />

fare dell’Italia un Paese esemplare. La<br />

veemenza della Chiesa è tale ormai da<br />

suscitare reazioni nelle stesse file dei<br />

“cattolici adulti”. La vicenda dei Dico,<br />

timidi parenti dei<br />

Dietro la laicità<br />

dello Stato<br />

si nascondono<br />

partiti non<br />

in grado di<br />

affrontare<br />

la questione<br />

religiosa<br />

Pacs, ne è ormai l’esempio<br />

più drammatico.<br />

Sulla questione si<br />

intrecciano interessi<br />

diversi, più o meno<br />

meschini. Sullo sfondo<br />

c’è lo scontro, profondo,<br />

con la cultura<br />

cattolica che lega ancora<br />

la sessualità<br />

umana alla riproduzione<br />

della specie.<br />

Uno scontro che, incredibilmente, quasi<br />

nessuna forza politica oggi vuole, o è<br />

in grado di, affrontare sul piano teorico<br />

e culturale. Per cui tutti si riparano dietro<br />

lo scudo della laicità e invocano l’indipendenza<br />

dello Stato nell’attività legislativa.<br />

Su questo scontro si innestano<br />

le manovre centriste degli aspiranti<br />

neo-democristiani, che utilizzano cinicamente<br />

una battaglia di civiltà per ridisegnare<br />

il perimetro politico delle forze<br />

in campo sotto la benedizione di Santa<br />

Romana Chiesa. La patata bollente rotolerà<br />

in Parlamento anch’essa nelle<br />

prossime settimane. Da sola la questione<br />

non dovrebbe rappresentare rischi<br />

© TRE/A3/CONTRASTO, ANSA/LAPRESSE<br />

Il Guardasigilli Clemente Mastella<br />

per il governo, ma piuttosto problemi<br />

interni ai partiti o futuri tali: come farebbe<br />

per esempio Fassino a spiegare ai<br />

Ds che il Pd sarà un partito laico se non<br />

riesce neanche a difendere una legge timida<br />

come quella sui Dico? Insieme alle<br />

questioni di politica economica e politica<br />

estera, e a quelle sulla legge elettorale,<br />

lo scontro sui Dico potrebbe avere,<br />

però, l’effetto della proverbiale paglia<br />

che spezza la schiena del cammello.<br />

Rimandare, rimandare, rimandare<br />

Scrollarsi di dosso l’Italia confessionale e<br />

pseudo liberista è più complesso del previsto,<br />

a causa delle pressioni esterne e interne<br />

alla maggioranza. Ma c’è un nesso<br />

tra Chiesa, liberismo e guerra? Che tutto<br />

ciò si incarni nel bushismo (confessionale,<br />

liberista e guerrafondaio) non è necessariamente<br />

segno che ci sia un legame<br />

tra le tre cose. Almeno non in maniera<br />

lineare. È vero però che combinati insieme<br />

i tre elementi reagiscono e creano<br />

una pozione micidiale che il centrosinistra<br />

fa fatica a neutralizzare. Come sopravvivere?<br />

A Prodi serve tempo. Dilatare,<br />

allungare, posticipare quindi. Per<br />

permettere alle ferite di rimarginarsi,<br />

per ricucire i rapporti interni e lasciare<br />

che il processo di decomposizione e ricomposizione<br />

della Cdl continui. Il mese<br />

che viene è denso di pericoli. È necessaria<br />

un’attenta operazione di timone tra<br />

secche e scogli. L’attivismo del governo<br />

forse, ora, è un errore. ■

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