Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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© O’REILLY/REUTERS/CONTRASTO<br />
MAURITANIA<br />
Elezioni<br />
presidenziali<br />
Tre donne eseguono lo<br />
scrutinio delle schede<br />
elettorali dopo le votazioni<br />
presidenziali<br />
dell’11 marzo. Saranno<br />
Sidi Ould Sheikh Abdellahi,<br />
ministro ai tempi<br />
del deposto presidente<br />
Ahmed Taya, e Ahmed<br />
Ould Daddah, storico<br />
leader dell’opposizione,<br />
a contendersi il seggio<br />
alla fine del mese, quando<br />
la giunta militare al<br />
potere dall’estate del<br />
2005 dovrà lasciare il<br />
posto alla nuova amministrazione<br />
civile. Tra gli<br />
esclusi Messaoud Ould<br />
Boulkheir, candidato<br />
della comunità haratine,<br />
quella degli ex schiavi.<br />
L’affluenza è stata buona,<br />
intorno al 70 per<br />
cento, e l’unico incidente<br />
si è registrato nella<br />
città meridionale di<br />
Kaedi, dove è stato ucciso<br />
un poliziotto.<br />
to avrebbero abusato dei poteri<br />
garantiti dal Patriot act e, in<br />
particolare, da un provvedimento<br />
chiamato National security<br />
letters (Nsl) che permette di ottenere<br />
tabulati telefonici e documentazioni<br />
bancarie senza<br />
l’autorizzazione di un giudice.<br />
«Il rapporto non dipinge un bel<br />
quadro dell’Fbi», hanno com-<br />
news global<br />
asia<br />
uuu<br />
INDONESIA<br />
Disastri naturali<br />
ed errori umani<br />
uuuIn una settimana segnata<br />
da alluvioni, terremoti<br />
e da un disastro aereo, i giornali<br />
indonesiani si chiedono<br />
perché il Paese continui a essere<br />
teatro di tragedie. Diversi<br />
giornali affermano che l’incidente<br />
aereo del 7 marzo è<br />
stato causato da un errore<br />
umano e chiedono al governo<br />
misure urgenti per prevenire<br />
altri episodi simili. «Nel<br />
nostro Paese si ripetono due<br />
tipi di disastri<br />
- afferma Media<br />
Indonesia -<br />
quelli dovuti a<br />
cause naturali<br />
e quelli che<br />
coinvolgono i<br />
mezzi di trasporto. I primi riflettono<br />
la collera della natura,<br />
i secondi sono il risultato<br />
di errori umani. Queste tragedie<br />
dipendono dalla stupidità,<br />
dall’indifferenza e dall’avidità<br />
delle persone».<br />
Amarezza e scontento emergono<br />
anche dalle pagine di<br />
Pikiran Rakyat: «I nostri leader<br />
hanno una caratteristica<br />
comune quando si tratta di<br />
mentato alcuni funzionari del<br />
governo, «solo nell’anno 2005<br />
sono state fatte 9.254 richieste<br />
sulla base dell’Nsl su 3.501 persone.<br />
Almeno nel 20 per cento<br />
dei casi il ricorso a questo provvedimento<br />
non era giustificato.<br />
“Ci aspettiamo giorni di fuoco”,<br />
ha commentato un funzionario<br />
della Giustizia».<br />
affrontare emergenze o situazioni<br />
gravi: la memoria<br />
corta. Sono incapaci di trovare<br />
soluzioni, ma sono poi velocissimi<br />
nel dire che tutto è<br />
tornato alla normalità. Dato<br />
che vogliamo diventare un<br />
grande Paese, queste tragedie<br />
dovrebbero spingerci a<br />
reagire con maggiore tempestività».<br />
L’Indonesia non fa<br />
una bella figura nel mondo,<br />
sottolinea Surya Karya: «La<br />
comunità internazionale<br />
penserà che non ci preoccupiamo<br />
abbastanza della sicurezza<br />
dei passeggeri».<br />
BANGLADESH<br />
Poche risorse<br />
troppe persone<br />
uuuLa giovane scrittrice<br />
Tahmima Anam parla del<br />
suo Paese, il Bangladesh, sulle<br />
pagine del New York Times.<br />
Il quadro non è confortante:<br />
«Immaginate un Paese stretto<br />
tra una catena montuosa e<br />
un mare turbolento. Questa<br />
nazione è attraversata dal<br />
Gange e dal Brahmaputra.<br />
Spesso questi fiumi fanno<br />
degli scherzi: un giorno la tua<br />
casa è asciutta, quello dopo è<br />
sommersa dalle acque. Per di<br />
più, non c’è spazio: il Paese è<br />
pieno di gente». Il sovrappopolamento<br />
rende particolarmente<br />
critica la vita in Bangladesh:<br />
«In un Paese così<br />
pieno di persone, ogni piccolo<br />
cambiamento ha conseguenze<br />
gravi». Il riscaldamento<br />
globale peggiora la situazione:<br />
«I ghiacciai dell’-<br />
Himalaya presto si scioglieranno<br />
e le acque scenderanno<br />
a valle».<br />
CINA<br />
Alti e bassi<br />
del botteghino<br />
uuuNelle sale cinesi è uscito<br />
il film La vita postmoderna<br />
di mia zia, ultima prova<br />
della regista di Hong Kong<br />
Ann Hui On-<br />
Wah. Come<br />
spiega Hui al<br />
South China<br />
Morning Post,<br />
«è la storia di<br />
Ye Rutang,<br />
una “lavoratrice socialista<br />
modello” che si sente disorientata<br />
dai valori che si<br />
stanno affermando nella Cina.<br />
Per reagire, decide di<br />
convertirsi al culto capitalistico<br />
dell’avidità e finisce per<br />
sostenere che l’astuzia machiavellica<br />
è più efficace dell’onestà<br />
maoista».<br />
Un pragmatismo che anche<br />
Hui è stata costretta ad abbracciare<br />
per poter continuare<br />
a lavorare. Molto stimata<br />
da critici e cinefili, è<br />
nota per l’impegno civile che<br />
l’ha portata a trattare temi<br />
delicati. Ma alcuni film sono<br />
stati un flop al botteghino.<br />
Hui ha perciò elaborato una<br />
formula di sopravvivenza:<br />
«Dopo un film di successo,<br />
mi concedo al massimo due<br />
flop». Nel 2001, Hui si è cimentata<br />
con il genere horror,<br />
«solo per fare soldi». «E comunque»,<br />
conclude la regista,<br />
«il cinema commerciale<br />
non va sempre condannato».<br />
left 11, 16 marzo 2007 u59