Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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economiamercati<br />
di Carlo Freboudze<br />
FED E GLOBALIZZAZIONE<br />
POLITICA MONETARIA IN DISCUSSIONE<br />
Il Presidente della Federal<br />
Reserve Board<br />
degli Stati Uniti resta<br />
una delle figure più<br />
importanti e influenti per i<br />
mercati finanziari internazionali.<br />
Nonostante il peso<br />
dell’economia Usa nel mondo<br />
sia in declino da tempo,<br />
la politica monetaria della<br />
Fed ha ancora grande influenza<br />
su ogni parte del<br />
globo. Il dollaro è tuttora la<br />
principale valuta di riferimento<br />
e di riserva, seppure<br />
la sua egemonia sia al tramonto.<br />
Le monete di grandi<br />
e importanti nazioni, dalla<br />
Cina all’Arabia Saudita, sono<br />
ancorate al valore del<br />
dollaro. Le decisioni sui tassi<br />
d’interesse prese negli<br />
Stati Uniti hanno un effetto<br />
sul ciclo globale, sull’andamento<br />
dei tassi d’interesse e<br />
delle valute di molti Paesi e<br />
per questo sono seguite con<br />
attenzione. A inizio 2006 si<br />
è avuto un cambio della<br />
guardia tra il precedente<br />
Presidente della Fed, Alan<br />
Greenspan, e il nuovo, Ben<br />
Bernanke. Evento epocale<br />
dato che Greenspan era stato<br />
in carica per quasi un<br />
ventennio. Le sue parole sono<br />
ancora tenute in massima<br />
considerazione nei mercati<br />
finanziari.<br />
MERCATI SENSIBILI<br />
Nelle ultime settimane,<br />
Greenspan ha rilasciato diverse<br />
dichiarazioni non del<br />
tutto allineate a quelle del<br />
nuovo Presidente della Fed.<br />
Martedì 27 febbraio, il giorno<br />
in cui uno scivolone della<br />
borsa cinese fu il pretesto<br />
per una fase di discesa sui<br />
70uleft<br />
11, 16 marzo 2007<br />
mercati mondiali durata<br />
una settimana, tra i vari fattori<br />
scatenanti del momentaneo<br />
panico che avvolse i<br />
mercati, due erano di provenienza<br />
strettamente statunitense:<br />
le cattive notizie riguardo<br />
alla solvibilità dei<br />
mutui di minore qualità che<br />
potrebbe mettere in difficoltà<br />
il sistema finanziario, e<br />
una dichiarazione di Greenspan<br />
in cui aveva affermato<br />
che una recessione negli Usa<br />
era possibile per fine anno o<br />
per il 2008, contribuendo a<br />
portare scompiglio nelle<br />
borse e sui mercati finanziari<br />
in generale. Il giorno successivo,<br />
con le borse in picchiata,<br />
Bernanke fu costretto<br />
a comparire davanti ai<br />
microfoni delle televisioni e<br />
dichiarare che prevedeva un<br />
recupero dell’economia Usa<br />
nella seconda metà dell’anno<br />
e che pertanto l’incremento<br />
di volatilità verificatosi<br />
sui mercati era ingiustificato.<br />
Una visione rasserenante,<br />
volta a sedare il panico<br />
di quei giorni.<br />
ECCESSIVA COMPIACENZA<br />
Alan Greenspan ha precisato<br />
nel weekend successivo<br />
che dopo anni di ottima crescita<br />
si intravedono i segni<br />
della fine del ciclo economico<br />
espansivo; che l’attuale<br />
situazione di bassi premi al<br />
rischio apre spazio a sorprese<br />
negative (come nel maggio<br />
2005, e di nuovo nella<br />
prima metà del marzo<br />
2007); che la natura umana<br />
è sempre la stessa, e che per<br />
questo, ciclicamente, è motivo<br />
di preoccupazione la<br />
compiacenza verso il ri-<br />
ANDAMENTO BORSE 2007<br />
VOLATILITÀ DELLA BORSA USA<br />
schio; che giunti a una considerevole<br />
distanza temporale<br />
dalla precedente recessione,<br />
montano le condizioni<br />
per una nuova recessione;<br />
che ciò è chiaramente visibile<br />
osservando come il ciclo<br />
dei profitti delle imprese abbia<br />
già toccato il suo picco e<br />
sia ora in fase di decelerazione,<br />
un evidente segnale anticipatore.<br />
Alla richiesta di<br />
misurare il rischio di una<br />
imminente recessione, ha<br />
detto che lo considera più o<br />
meno pari a un terzo, mentre<br />
considera verosimile, in<br />
ogni caso, un discreto ral-<br />
lentamento economico.<br />
Greenspan ha anche dichiarato<br />
che oggi nel mondo<br />
non c’è nessun Paese di una<br />
certa importanza in recessione,<br />
e la sincronia del ciclo<br />
globale è una novità grazie<br />
alla quale stiamo vivendo<br />
un periodo di straordinaria<br />
crescita economica in termini<br />
mai conosciuti in precedenza,<br />
quando il ciclo<br />
economico dei vari Paesi si<br />
sviluppava in modo diverso<br />
e la situazione complessiva<br />
appariva più frastagliata.<br />
Oggi, secondo Greenspan,<br />
non si discute più dell’eco-