Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
societàpolitica<br />
rale che lo rende ostaggio della “crescita”<br />
concentrando la battaglia solo nella redistribuzione<br />
delle rendite».<br />
Cosa pensate di fare adesso come Uniti a<br />
sinistra, Ars e Rossoverdi? «Procediamo<br />
verso una nuova identità, consapevoli<br />
delle contraddizioni che abbiamo davanti<br />
e di quali cambiamenti servono<br />
nella cultura politica», prosegue Serafini.<br />
C’è ancora molto grano da separare<br />
dall’oglio? «Sì, non si possono sostenere<br />
allo stesso modo i gruppi della Val Susa e<br />
chi si oppone alle installazioni di impianti<br />
eolici in Molise. Non sono movimenti<br />
equiparabili e bisogna compiere<br />
una scelta seria per essere più credibili<br />
ed efficaci nell’azione politica». Intravede<br />
rischi in comportamenti ambigui<br />
delle cosiddette forze di lotta e di governo?<br />
«Certo, saranno più evidenti quando<br />
le imprese che hanno vinto gli appalti<br />
per l’alta velocità chiederanno ai lavoratori<br />
di andare a difendere quelle opere<br />
che, pur non avendo nessuna compatibilità<br />
con l’ambiente, offrono comunque<br />
occupazione». Un tema che rimanda al<br />
tormento piemontese. Per Enrico Moriconi,<br />
consigliere Verde della Regione<br />
Piemonte «le grandi associazioni stanno<br />
vivendo lo stesso travaglio dei partiti».<br />
«I movimenti - sostiene Moriconi -<br />
pretendono dalle istituzioni ciò che la<br />
mediazione politica non può portare».<br />
Una sintesi che riusciva meglio persino<br />
alla Dc. Come dar torto allora agli ecologisti<br />
per l’Ulivo che si affannano a tin-<br />
36uleft<br />
11, 16 marzo 2007<br />
© ANSA/LAPRESSE, CRISTOFARI/A3/CONTRASTO<br />
Il fisico Massimo Scalia Il presidente Wwf Fulco Pratesi<br />
teggiare di verde il Pd. «Il Partito democratico<br />
- dice ancora Serafini - rinchiude<br />
la questione ambientale in quella di<br />
un’economia soft, con prodotti tipici e<br />
tante altre cose utilissime ma che non<br />
fanno i conti con migliaia di persone che<br />
devono avere una risposta su lavoro,<br />
reddito e qualità della vita». Questioni<br />
poste con maggior forza dai cambiamenti<br />
climatici. Ce lo ricordano, in questi<br />
giorni, i moderati tedeschi. Serafini<br />
va ripetendo che si sente il bisogno di<br />
una grande sinistra, ma è certo che questa<br />
saprà fare meglio della Merkel? «Se<br />
la sinistra non capisce che questa è la sua<br />
nuova identità, sarà condannata per<br />
sempre a fare battaglie di retroguardia».<br />
Battaglie diverse da quelle condotte<br />
dalle associazioni. Anche se marcatamente<br />
naturaliste come il Wwf. Il suo<br />
presidente Fulco Pratesi si dice «fiducioso<br />
nell’operato di Pecoraro Scanio».<br />
Sembra soddisfatto, soprattutto, per i<br />
finanziamenti garantiti ai parchi. Ma<br />
Pratesi ha ancora un’«utopia» nel cassetto:<br />
«Come nelle guerre di liberazione,<br />
ogni partito, e non solo quelli di sinistra,<br />
faccia la propria parte per debellare<br />
i rischi derivanti dai cambiamenti<br />
climatici. Come si fece contro i<br />
nazisti». Un approccio simile a quello<br />
di Greenpeace che «sul clima globale<br />
in campo internazionale - dichiara il<br />
responsabile “Campagne”, Giuseppe<br />
Onufrio - trova possibilità di dialogo<br />
non solo in formazioni come i Verdi<br />
Massimo Scalia:<br />
«Il Sole che ride?<br />
Oggi è un partitino<br />
marginale con<br />
tessere e cammelli»<br />
Fulco Pratesi:<br />
«Per il pianeta<br />
si lotta uniti,<br />
come in guerra<br />
contro i nazisti»<br />
ma anche nei conservatori inglesi o in<br />
quelli tedeschi», mentre considera<br />
l’amministrazione Bush «il paradigma<br />
dell’antiambientalismo». C’è dunque<br />
un limite anche alle tonalità ideologiche<br />
del verde. Fatto salvo per il nero,<br />
ogni altra gradazione cromatica in nome<br />
della sostenibilità è ben accetta.<br />
L’idea di sostenibilità, spiega infatti<br />
Scalia, «è ormai, per fortuna, patrimonio<br />
di partiti politici piccoli o grandi».<br />
Anche della sinistra radicale? «Bertinotti,<br />
che malauguratamente fa il presidente<br />
della Camera, è probabilmente la persona<br />
dell’area radicale più sensibile a<br />
questi aspetti: non a caso è quello che ha<br />
lanciato la sinistra europea». Perché<br />
punta allora all’area riformista? «Ci sono<br />
richieste con forte radicalità, ma bisogna<br />
saperle cogliere senza filtri ecologici.<br />
E lì si parla ancora di comunismo».<br />
È peccato? «Non c’è più tempo per abbattere<br />
lo Stato borghese, rimane la speranza<br />
ma quella lasciamola alla Chiesa».<br />
La politica è altro? «La vera grande rivoluzione<br />
oggi è la conversione ecologica<br />
dell’economia e della società». Dal «sol<br />
dell’avvenir» a quello che ride? «Ha il<br />
vantaggio che non richiede le armi ma la<br />
capacità di vincolare il mercato e di far<br />
crescere conoscenze e competenze». Si<br />
spiega anche così, dopo un ventennio,<br />
l’arcobaleno di colori che appare all’orizzonte<br />
dell’ambientalismo di terza generazione.<br />
Per trasformare la società, senza<br />
più cambiare il mondo. ■