Bombe a grappolo, proiettili all'uranio impoverito ... - ImageShack
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Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio<br />
portamenti. Non sono di quelli che pensa<br />
che le questioni ambientali siano appannaggio<br />
dei Verdi».<br />
E ai comunisti cosa dice? «Che oggi la<br />
questione ambientale è la ridefinizione<br />
di una sinistra moderna che non guardi<br />
più al comunismo come categoria del<br />
Novecento. Il forte nesso che intercorre<br />
tra ambiente e economia - conclude<br />
Cento - assieme a ragioni strategiche di<br />
carattere politico, come insegna la passata<br />
crisi di governo, ci spingono ad allargare<br />
il fronte ambientale per trasformarlo<br />
in fronte ecologista da collocare<br />
all’interno di una nuova soggettività<br />
plurale della sinistra». Cento punta<br />
dunque sulla Sinistra europea, mentre<br />
Realacci va a nozze con le forze cattoliche.<br />
«Quando in un sistema politico<br />
molto frammentato - chiosa il presidente<br />
onorario di Legambiente - si fa della<br />
laicità, della legalità o dell’ambientalismo<br />
una questione di identità di tante<br />
piccole forze, questa diventa più una ragione<br />
dell’esistenza di questo o quel partito<br />
che non un fermen-<br />
to per cambiare la società.<br />
Da questo punto<br />
di vista alcuni atteggiamenti<br />
della cultura verde<br />
sono omogenei a<br />
quelli della Binetti sul<br />
fronte dei cattolici».<br />
Parole che non convincono<br />
del tutto Massimo<br />
Serafini. Sarà per<br />
quel suo curriculum<br />
dal sottofondo “rosso<br />
antico”. È stato tra i fondatori del manifesto,<br />
membro della segreteria nazionale<br />
del Pdup, deputato per due legislature<br />
per il Pci e il Pds. Dal ‘92 è membro della<br />
segreteria nazionale di Legambiente.<br />
Paolo Cento:<br />
«Chiedo<br />
ai riformisti<br />
più coerenza.<br />
E ai progressisti<br />
l’opportunità<br />
di trasformarci<br />
insieme»<br />
© GARUFI/GRAZIANERI, ANSA/LAPRESSE, SCATTOLON/CONTRASTO<br />
Attualmente è il portavoce del contratto<br />
mondiale per l’energia e direttore di<br />
Aprile. Per lui «un ambientalismo incapace<br />
di farsi carico delle problematiche<br />
del lavoro, e della sua<br />
qualità, non avrà mai<br />
quella massa critica capace<br />
di avviare processi<br />
di cambiamento adeguati<br />
a un serio sviluppo<br />
sostenibile. Che non<br />
significa - precisa - produrre<br />
solo più energia<br />
con pannelli solari, come<br />
vuol far credere<br />
qualche ecofurbo, bensì<br />
consumarne meno,<br />
sprecando meno, attraverso le nuove<br />
tecnologie». Ragionamenti impermeabili<br />
finora alla sinistra storica. «Certo -<br />
ammette Serafini - il movimento operaio<br />
deve uscire dalla subalternità cultu-<br />
left 11, 16 marzo 2007 u35