01.06.2013 Views

Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

tutto analoghi, esistono pannelli di materiale opaco che coprono l’intera superficie<br />

<strong>della</strong> finestra.<br />

Le comunità locali pretendono che venga loro restituito un pezzo di storia per<br />

farne differente utilizzo, e che vengano costruiti in loro sostituzione nuovi istituti<br />

penitenziari.<br />

Tutti gli edifici non sono a norma per quanto riguarda gli impianti.<br />

I costi di un intervento di ristrutturazione, se dovesse essere risolutivo e teso a rendere<br />

le strutture compatibili con le norme ed i regolamenti vigenti, sarebbero superiori<br />

alla costruzione di una nuova struttura e diminuirebbero la capienza degli istituti<br />

in maniera drastica, considerato che solo per la realizzazione di servizi igienici<br />

appartati dovrebbe rinunciarsi ad almeno un terzo delle celle.<br />

Dappertutto i comuni hanno individuato le aree, hanno assunto le opportune<br />

deliberazioni e collaborerebbero per la realizzazione delle nuove strutture.<br />

Vi sono già state altre formali prese di posizione, dal punto di vista <strong>della</strong> inadeguatezza<br />

strutturale e igienico-sanitaria, di parlamentari ed esponenti del Ministero di<br />

Grazia e Giustizia e del Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria.<br />

La Commissione auspica la loro chiusura perché vengano sostituite con strutture<br />

nuove adatte alle esigenze del trattamento.<br />

- le case di lavoro all’aperto<br />

ISILI, MAMONE, IS ARENAS<br />

Comprendono complessivamente circa novemila ettari tra bosco, terreni coltivabili<br />

e terre incolte, con spiagge bellissime e natura incontaminata. Tutto inutilizzato.<br />

Ospitano poche centinaia di detenuti complessivamente, costituiti per l’80% da<br />

extracomunitari a detenzione breve, provenienti dalla penisola.<br />

È impossibile svolgervi alcuna attività trattamentale, in quanto vengono utilizzate<br />

come serbatoio e valvola di sfogo per le <strong>carceri</strong> <strong>della</strong> penisola nei periodi di sovraffollamento.<br />

Sono inoltre cambiate le caratteristiche dei detenuti sardi: la società non è più a<br />

sfondo prevalentemente agricolo e quindi gli attuali sistemi di impiego delle strutture<br />

sono inadeguati rispetto alle loro potenzialità.<br />

Attualmente la loro utilizzazione è molto limitata per il fatto che i detenuti con<br />

pene lunghe da espiare non possono esservi assegnati, a quelli con condanne inferiori<br />

ai tre anni vengono applicate pene alternative, e quindi le strutture sono oggi occupate<br />

in gran parte da extracomunitari.<br />

Di fatto poi solo pochi tra i detenuti presenti lavorano, perché si pretende di selezionare<br />

tra la popolazione carceraria pastori, macellai, contadini.<br />

Bisognerebbe invece invertire l’approccio: l’obiettivo non deve essere la produzione<br />

agricola ma l’opportunità di trattamento che è fornita dalla casa di lavoro all’aperto<br />

a numerosissimi detenuti, specie a quelli provenienti dalle fasce deboli. Come<br />

detto, tra questi oggi sono nettamente prevalenti (sino al 70%) i tossicodipendenti e<br />

gli extracomunitari.<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!