Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna
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Sono detenuti con età medio-bassa 25, 27 anni. 4 o 5 di loro “entrano ed escono”.<br />
Vi sono numerosi tossicodipendenti. Per alcuni il carcere è una casa, una protezione.<br />
Problemi e proposte:<br />
- occorre un carcere nuovo. La struttura attuale va destinata ad altri scopi;<br />
- mancano gli educatori e gli assistenti sociali: un extracomunitario in 3 anni e 1/2<br />
non ha mai parlato con un assistente sociale;<br />
- i colloqui sono difficili, perché la località è decentrata e mal collegata;<br />
- sono troppo frequenti i trasferimenti, è difficile mantenere i contatti con i parenti;<br />
- occorre creare una cultura nuova, un legame tra carcere e territorio perché gli ex<br />
detenuti siano aiutati nel reinserimento;<br />
- lentezza dei processi: un detenuto aspetta da 10 mesi di essere giudicato;<br />
- dei detenuti chiedono di poter fare la doccia più di 2 volte la settimana.<br />
Carcere di San Sebastiano, Sassari (7 luglio 2000)<br />
La Commissione, dopo alcune precisazioni e formalità richieste dal direttore dottor<br />
Maurizio Veneziano, procede alla visita <strong>della</strong> struttura e agli incontri con i detenuti.<br />
Partecipano la dott.ssa Maria Paola Soru e un folto gruppo di educatori, esperti,<br />
agenti.<br />
Alla fine <strong>della</strong> visita si tiene un incontro con i giornalisti Piredda e Puggioni.<br />
Edificio:<br />
Con alcuni secoli di vita, finalizzato alla custodia, privo di spazi per la rieducazione,<br />
con strutture degradate soprattutto nelle parti esterne. Mai disinfestazione,<br />
insetti. I water sono nelle celle. I detenuti stanno 22 ore al giorno in celle calde e<br />
maleodoranti a guardare la TV.<br />
Ospita:<br />
n. 172 detenuti (dovrebbero essere 141), 14 donne;<br />
n. 109 tossicodipendenti, 2/3 di ex-alcoolisti;<br />
n. 20 extracomunitari.<br />
Personale:<br />
Mancano operatori trattamentali. Solo 4 educatori (anche per Tempio).<br />
Problemi e proposte:<br />
- creare laboratori interni polivalenti;<br />
- fare corsi professionali brevi, finalizzati, anche all’esterno;<br />
- ridurre la frequenza dei trasferimenti;<br />
- studiare progetti finalizzati per il recupero (art. 127, L. 309/’90);<br />
- incrementare il personale trattamentale;<br />
- ridurre la discrezionalità delle direzioni nella concessione dei benefici di legge, ma<br />
aumentare le loro competenze in proposito, per sottrarle alla lentezza e alla scarsa<br />
conoscenza delle situazioni che sono tipiche del Ministero (es.: giudizio su<br />
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