Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna
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nuti, di violazione di numerosi diritti civili, di grave disagio anche per gli agenti di<br />
polizia penitenziaria, per gli operatori (educatori, psicologi, ecc.), per gli stessi responsabili<br />
amministrativi; tale condizione, incivile e quasi incredibile, è in gran parte legata<br />
alla mancata attuazione delle norme costituzionali e ordinarie vigenti in materia, e<br />
quindi al persistere di una concezione quasi esclusivamente punitiva e custodialistica<br />
<strong>della</strong> reclusione, e alla sostanziale inesistenza di attività volte alla funzione riparativa<br />
e rieducativa, tesa al recupero e alla reintegrazione sociale dei condannati.<br />
Tale grave condizione è legata ad alcuni fattori fondamentali:<br />
1. vetustà, arretratezza, inadeguatezza, uso non appropriato delle strutture;<br />
2. insufficienza degli organici amministrativi, degli agenti di polizia penitenziaria,<br />
e soprattutto degli educatori e delle altre categorie di operatori specialistici;<br />
3. isolamento del mondo carcerario, e quindi scarsa attività dei diversi soggetti istituzionali<br />
nel prevenire la devianza, e nel favorire il recupero e il reinserimento<br />
dei condannati.<br />
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