Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna
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6 Non può restare estranea alla relazione di un Organo legislativo e d’indirizzo politico<br />
qualche indicazione de iure condendo.<br />
In particolare:<br />
- Sarebbe opportuna, come già si è esplicitato, una riflessione sul modello<br />
amministrativo del settore al fine di renderlo meno verticistico e autoritario.<br />
Sono giunte alla Commissione diverse sollecitazioni perché venga accresciuta<br />
l’autonomia degli operatori carcerari nei confronti <strong>della</strong> figura pervasiva del<br />
Direttore d’istituto, e perché tutta l’attività degli operatori amministrativi – a<br />
partire ancora dal Direttore – sia meno discrezionale nei confronti <strong>della</strong> condizione<br />
dei detenuti. Per altro verso si potrebbero attribuire alle direzioni d’istituto<br />
poteri decisionali (vincolati) in materia di misure alternative, rendendo<br />
obbligatori e più veloci i relativi procedimenti, che potrebbero concludersi<br />
presso i Magistrati di sorveglianza solo in via di ricorso.<br />
- L’amministrazione penitenziaria potrebbe essere affidata al livello regionale,<br />
lasciando allo Stato soltanto la fissazione delle garanzie e dei parametri fondamentali,<br />
e la possibilità di spostare, solo secondo precise motivazioni, da<br />
una zona all’altra del Paese l’esecuzione delle più gravi misure di sicurezza. In<br />
questa direzione sarebbero opportuni degli approfondimenti in sede di revisione<br />
statutaria.<br />
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