Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna
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7. LE PROPOSTE<br />
Le proposte <strong>della</strong> Commissione vengono rivolte a tutti i soggetti responsabili del<br />
sistema carcerario – l’amministrazione statale di settore, la Regione sarda, gli Enti locali<br />
– a ciascuno secondo le rispettive competenze.<br />
1 Occorrono consistenti interventi immediati per rimuovere le gravi violazioni <strong>della</strong><br />
dignità delle persone, le inutili sofferenze, attualmente inflitte nei luoghi di pena.<br />
In particolare si dovrebbe:<br />
- realizzare bagni e servizi igienici separati per tutte le celle, ed attuare tutte le<br />
disposizioni previste dal recente nuovo regolamento penitenziario. È stato<br />
indicato come possibile in poche settimane (da Magistrati e operatori), anche<br />
in situazioni come Buoncammino o San Sebastiano, il recupero di aree esterne<br />
disponibili, di dimensioni non limitate, da utilizzare per lavoro, attività<br />
ludiche e sportive, passeggio;<br />
- riorganizzare le tre case di lavoro all’aperto presenti in <strong>Sardegna</strong> (Mamone,<br />
Isili e Is Arenas) e renderle sedi di attività nuove e di recupero per ampie fasce<br />
di detenuti, anche con pene consistenti da scontare;<br />
- organizzare in modo separato e specifico la cura dei numerosi tossicodipendenti<br />
detenuti, destinandoli ad attività lavorative e programmando il loro<br />
superamento <strong>della</strong> dipendenza di cui soffrono. A tal fine potrebbero essere<br />
utilizzate strutture già esistenti, dotate o facilmente dotabili di zone e locali<br />
per il recupero, come l’attuale stabilimento di Quartucciu, e quelli costruiti e<br />
abbandonati negli ultimi anni (Busachi, Ales, Bono, eccetera);<br />
- prevedere misure specifiche di socializzazione e recupero per i numerosi stranieri<br />
detenuti, in particolare con l’assunzione di mediatori culturali in grado<br />
di garantire la comunicazione con i luoghi d’origine e l’organizzazione di percorsi<br />
di integrazione nella società locale;<br />
- operare una precisa selezione dei detenuti per tipo di reato, età, condizione<br />
giuridica (imputato o condannato), nazionalità, per evitare violenze materiali<br />
o psicologiche, garantire riservatezza, permettere la scelta di forme di socializzazione<br />
personale;<br />
- garantire il principio di territorializzazione <strong>della</strong> pena, assicurando il rientro<br />
nell’Isola di tutti i detenuti sardi e assegnandoli agli istituti più vicini ai luoghi<br />
d’origine;<br />
- applicare subito, e in futuro senza ritardi o eccezioni, anche attraverso un rafforzamento<br />
straordinario <strong>della</strong> Magistratura e dell’Amministrazione penitenziaria,<br />
le misure alternative al carcere previste dalle leggi penitenziarie a cominciare<br />
dal 1975.<br />
2 Bisogna operare una grande trasformazione pratica <strong>della</strong> pena, dei periodi di privazione<br />
<strong>della</strong> libertà che, secondo le norme vigenti, devono essere utilizzati per<br />
garantire l’osservazione <strong>della</strong> personalità, il trattamento, la rieducazione.<br />
A tal fine occorre:<br />
- costruire una serie di nuovi stabilimenti detentivi, nei quali tali attività siano<br />
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