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Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

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2.5 Le violazioni dei diritti civili.<br />

La realtà esaminata ha consentito di verificare che le violazioni dei diritti civili<br />

che si sono accertate dipendono principalmente dalle condizioni delle strutture e<br />

dalle carenze di organico, oltre che dalla mancanza di una strategia complessiva atta<br />

a valorizzare le risorse esistenti in <strong>Sardegna</strong>.<br />

Ed i diritti civili violati sono quelli dei detenuti, ma sono anche quelli degli operatori<br />

quali lavoratori e quelli dei familiari dei detenuti.<br />

Tra l’altro ancora una volta si ricorda: l’esistenza in quasi tutte le <strong>carceri</strong> di servizi<br />

igienici non appartati dalle celle, l’esistenza in alcune <strong>carceri</strong> delle c.d. bocche di<br />

lupo, costruite in muratura o in altri materiali, il sovraffollamento di numerose strutture,<br />

la promiscuità nelle celle, con assenza di circuiti differenziati e di separazione<br />

tra categorie di detenuti (giovani adulti, malati di mente, tossicodipendenti, malati di<br />

AIDS, soggetti ad alta pericolosità sociale ecc...).<br />

Si infliggono a migliaia di esseri umani pene e maltrattamenti in contrasto con<br />

le norme vigenti, nell’umiliazione continua, nella vergogna del dover espletare i propri<br />

bisogni fisiologici in una stanza a volte con altre sette persone, con il bagno alla<br />

turca dentro la cella e non appartato, o il doversi lavare “tutto”, in molti (6-8), ed in<br />

un unico piccolo lavandino.<br />

Si tollera che le persone si stordiscano con l’assunzione abnorme di psicofarmaci<br />

o addirittura di gas, per sfuggire dall’angoscia dell’ozio e delle costrizioni materiali,<br />

alla disperazione per la mancanza di prospettive.<br />

Eventi critici<br />

All’interno degli Istituti Penitenziari <strong>della</strong> <strong>Sardegna</strong> si sono verificati in un anno<br />

270 atti di autolesionismo, 32 tentativi di suicidio, 2 suicidi, 64 atti di aggressione.<br />

Oltre a ciò 492 sono state le manifestazioni di protesta come lo sciopero <strong>della</strong> fame,<br />

l’astensione dalle diverse attività, ecc. (P.R.A.P. - 1999).<br />

Altro fatto grave rilevato è il recente trasferimento di numerosi detenuti sardi dal<br />

Carcere di Nuoro verso <strong>carceri</strong> <strong>della</strong> penisola, in violazione del principio di territorializzazione<br />

<strong>della</strong> pena.<br />

Si è anche verificata la impossibilità per alcuni detenuti stranieri di telefonare a<br />

casa quando (come pare capiti sovente) non venga reperito l’interprete per ascoltare<br />

la telefonata. Tale situazione si protrae spesso anche per mesi.<br />

Si è inoltre verificato che i detenuti scarcerati presso la casa di lavoro di Is Arenas<br />

devono percorrere tredici chilometri a piedi per raggiungere i mezzi pubblici più vicini,<br />

disponibili presso il Comune di Arbus. Ciò sotto il sole o sotto la pioggia, e senza<br />

alcuna possibilità di trasporto su mezzo pubblico.<br />

Ma forse la violazione più grave dei diritti civili è costituita dall’ozio continuo<br />

cui tutti i detenuti sono costretti.<br />

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