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Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

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Casa Circondariale di Nuoro (18 luglio 2000)<br />

A Nuoro la visita <strong>della</strong> Commissione è effettuata alla presenza del Direttore dottor<br />

Paolo Sagace, dal comandante <strong>della</strong> polizia penitenziaria e da un folto gruppo di<br />

agenti: non partecipa alla visita nessun altro operatore, educatore, esperto o altro.<br />

All’uscita dall’Istituto la Commissione incontra un rappresentante sindacale del<br />

personale e alcuni giornalisti che attendono fuori.<br />

Struttura:<br />

Relativamente recente: è stato aperto negli anni ’60, ma il progetto risale ai primi<br />

anni ’50. Negli anni ’70 è diventato un carcere di massima sicurezza. Lontano dalla<br />

città, appare dall’esterno come un bunker.<br />

La ricognizione ha rivelato uno stato di estremo degrado sia dell’intercinta (la<br />

zona di rispetto con le mura stesse), sia degli interni, immondizia, muri, sporchi, polvere<br />

accumulata da mesi, fili elettrici scoperti, l’impressione è stata di completo<br />

abbandono e di scarsissima manutenzione da parte del personale.<br />

Il Direttore dottor Paolo Sagace ha, per motivi di sicurezza, trattenuto la cartella<br />

dalla Commissione con il registratore ed il resto del materiale ed ha quindi richiesto<br />

ai commissari di firmare una dichiarazione per il personale al seguito <strong>della</strong><br />

Commissione. Ha esibito infine una lettera del DAP in cui si affermava che i commissari<br />

potevano incontrare i detenuti, ma non gli operatori trattamentali.<br />

La delegazione si è quindi recata in visita alle celle, sia <strong>della</strong> sezione maschile che<br />

di quella femminile, intrattenendosi in colloqui con i detenuti, sempre alla presenza<br />

<strong>della</strong> polizia penitenziaria.<br />

La situazione delle celle è desolante, mancano le docce, il gabinetto (alla turca) è<br />

quasi in mezzo alla stanza e non appartato. Tutti i detenuti hanno rappresentato il<br />

loro stato di malessere, che, dall’arrivo del nuovo Direttore, è notevolmente peggiorato.<br />

Le principali lamentele riguardano: mancanza di privacy, pessima qualità del<br />

vitto, assenza totale di trattamento, assenza di momenti di socialità, impossibilità di<br />

frequentare corsi di formazione o di proseguire gli studi. Alcuni giovani detenuti<br />

lamentano di aver ricevuto risposte negative dal DAP alla richiesta di trasferimento<br />

per poter conseguire la licenza di scuola media superiore. Carente è anche l’assistenza<br />

sanitaria, soprattutto in relazione ad alcune particolari patologie (malattie gravi<br />

<strong>della</strong> pelle e altre di tipo neurologico). Attesa di 1-2 mesi per poter essere visitati da<br />

un sanitario. Detenuti con invalidità totale sono costretti a stare in cella in condizioni<br />

di estremo disagio. Riduzione delle ore d’aria. <strong>Imp</strong>ossibilità di utilizzare il campo<br />

di calcetto per la carenza <strong>della</strong> polizia penitenziaria. Tagliati i colloqui e le telefonate<br />

supplementari. Esigenza di modificare i passeggi anche per la sussistenza, nonostante<br />

il divieto di legge, di coperture di eternit. Le celle e tutto il caseggiato non sono a<br />

norma <strong>della</strong> legge 626. I detenuti sono costretti a stare in cella tutto il giorno e a guardare<br />

la televisione. Il Direttore ha chiuso la biblioteca ed il giornalino del carcere.<br />

Il carcere di Nuoro è l’unico in Italia in cui non è stato celebrato il Giubileo, sempre<br />

per motivi di sicurezza.<br />

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